69 Capitolo

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Non sapevo come avesse reagito Elizabeth alla vista di Natasha ma dovevo farlo. Non volevo più mentire. Avevo mentito già abbastanza ed Eli non se lo meritava. Ero felice che avesse ritrovato la sua migliore amica. Avrei pagato per vedere il suo sorriso un altra volta.

A lavoro mi ero ambientato bene. Avevo già fatto amicizia con il capo, era un uomo alla mano e anche molto gentile. La moglie era una donna molto intelligente, simpatica e cortese. Avevano una figlia, Zoe, si era iscritta alla mia stessa facoltà di economia, avrebbe cominciato il primo anno ad ottobre. Le avevo dato qualche dritta e le avrei prestato qualche libro. I miei genitori, non erano molto contenti della decisione presa, di abbandonare la congrega ma sapevano che non ce l'avrei fatta, sapevano che non potevo più continuare. Volevo vivere come tutti gli altri, non potevo continuare ad isolarmi. Dovevo fare qualcosa per me stesso prima di chiarirmi con Elizabeth, sempre se ci fossi riuscito.

Di solito, ogni sabato mattina c'era la fiera del libro. E come ogni sabato, allestivamo i gazebi fuori con libri per bambini, gialli e fantasy-romance. C'erano persone di tutte le età che accorrevano in libreria e quella mattina è stata speciale, più delle altre. Quando uscii dalla libreria per mettere altri libri sulla bancarella, c'era Elizabeth che stava sfogliando un libro, ero indeciso se avvicinarmi o rientrare dentro quando alzò lo sguardo e mi vide. Ormai   mi aveva visto, dovevo uscire per forza.
Chiuse il libro e comparse sul suo viso un'espressione di stupore. Era incredula stessi lavorando li, in una libreria. Era bellissima come il sole, un filo di trucco e un rossetto che risaltava le sue labbra carnose.

<<Ciao>> disse
<<Ciao Elizabeth..>>
<<Cosa..cosa ci fai qui?>>
<<Lavoro! Ho iniziato da qualche giorno>>
<<Ah, bene. Non lo sapevo>>
<<Non saresti passata altrimenti?>>
<<N-no..anzi avrei voluto chiamarti in questi giorni, perdonami avevo bisogno di riflettere>>
<<Tranquilla, hai fatto bene>> feci un leggero sorriso e lei ricambiò
<<Eehm bene, io..volevo comprare un fantasy-romance ma credo non ci sia>>
<<Te lo posso procurare se vuoi se mi dici quale desideri posso vedere in magazzino>>
<<Hai bisogno di aiuto Chris?>> Ci interruppe Zoe.
Elizabeth si girò di scatto per guardarla e Zoe le sorrise e lei ricambiò con garbo
<<No, Zoe grazie, lei è..una mia amica>> dissi cercando di resettare il cervello
<<Ehm cmq si grazie, volevo La mano Scarlatta >>
<<L'ho letto, molto bello. Grande scelta>>
<<Si, ho letto tutta la saga di Shadowhunters e non potrei non leggere questo libro. Cmq..ti ringrazio. Passerò a ritirarlo fra qualche giorno>>
<<Figurati Elizabeth>> stava per andarsene quando la richiamai
<<ehi..>> si girò subito
<<Scusami..io..non ti ho chiesto come stai>>
<<Bene Chris, tutto ok per adesso. Tu come stai?>>
La guardai con la voglia di buttarle addosso tutto ciò che stavo pensando. Al fatto che stavo male, che mi mancava, al fatto che non avrei voluto mentirle e che avrei voluto riconquistarla.
<<Beh..direi bene..>> ma si accorse che non ero poi così convinto.
<<Va bene, ok>> disse sorridendo <<Scusami, adesso devo andare>> disse con mia grande delusione
<<Ok ci vediamo presto>>
<<S-sii, quando verrò a prendere il libro. Buona giornata>>.
Da quella risposta capii che non mi avrebbe perdonato un' altra volta. Non cosi facilmente. Era stata fredda e scostante.
Quello stesso giorno il libro lo trovai in magazzino così decisi di passare di casa per portarglielo. Era una scusa naturalmente. Avrei infranto qualche promessa di stargli vicino ma cosa avrei dovuto fare? Come ci sarei riuscito?

Bussai alla porta e il signor Montgomery mi aprì
<<Chris? Ciao cosa ci fai qui>>
<<Ehm ecco..salve..io ho portato un libro per Elizabeth>>
<<Ah ok entra pure non sapevo dovessi venire. Credo che stia per arrivare>>
Nemmeno riuscì a chiudere la porta che Elizabeth cercò di entrare. Si stupí vedendomi li.
<<Chris! Che ci fai qui>>
<<Ti ho portato il libro>>
<<Ah ma sarei venuta io. Grazie>> il signor Montgomery ci guardava perplesso.
<<Ok bene, io vado a fare qualche commissione. Arrivederci>> disse poi si fermò ed esclamò <<Ah, Chris, sono felice di vederti entrare da una porta!>>.
Lo guardai perplesso e un po' a disagio. Mi aveva visto entrare a volte dalla finestra? Ma come aveva fatto a vedermi? Ero stato attento..
<<Cosa?>> Si mise a ridere e se ne andò
<<Cosa voleva dire?>> Esclamò sogghignando Eli. Io feci spallucce.
<<Mi dispiace essere piombato qui all'improvviso. Ne ho approfittato per parlarti ma se ti dà fastidio me ne vado>>.
Lei, nel frattempo che parlavo, iniziò a fare il caffè
<<Vai, siediti pure. Ti offro un caffè>>.
Mi sedetti senza batter ciglio.. cominciammo a parlare del più e del meno. Mi raccontò come si è sentita quando ha rivisto la sua migliore amica e del fatto che ultimamente non la stava passando benissimo
<<Che hai? Voglio dire..oltre ad essere arrabbiata..con..me>>
<<Si sono arrabbiata. Forse con il mondo intero. Mi sento sola, mi sento a volte inutile, non voglio che tu pensi che ce l'ho con te. Almeno non per quello che è successo prima. Del..insomma prima che tornasse Nat. Sono solo delusa del fatto che tu non me lo abbia detto ma so le ragioni di Nat e le tue ma mi sono stancata ad essere sempre l'ultima a sapere le cose>>
<<Ti giuro che questa era l'ultima bugia. Non ti mentirò più>> lei mi guardò con la coda dell'occhio senza nemmeno muoversi di un centimetro
<<Chris, non giurare se non puoi mantenere una promessa>>
<<Davvero, lo giuro su..su mia madre che non ho più nulla da nasconderti>>
<<Ok va bene, ti credo..>>
<<Bene! Sono contento che abbiamo chiarito>>
<<Si anche io ma..>> a quel ma incominciai ad agitarmi, incominciai ad immaginare un mondo dietro a quel ma
<<Chris io non so come dirtelo davvero ma adesso ho bisogno di stare lontana>>
<<Da me..>> dissi nervoso <<ma con mia sorella e gli altri continui a vederti. Con Jackson e.. con Jake anche vedo>>.
Era quasi muta non riusciva nemmeno a giustificarsi
<<Chris ho bisogno di stare lontana da te e da Jasmine. Si anche da lei dovrei stare lontana. Non prendertela ma ho deciso così>>
<<Si ma parlami, dii qualcosa. Dimmi il perché. Perché siamo vampiri e tu una strega? Perché siamo stati creati con il tuo sangue? Perché ti abbiamo mentito? No spiegami perché tu adesso sai quasi tutto di me ma io non so più cosa pensi. Non riesco più a capirti>> gridai
<<Calmati! Inutile agitarsi. Mi sono stancata anche di arrabbiarmi. Ho deciso così. Mi dispiace farti del male ma il fatto di essere stati creati con il mio sangue è un problema bello grande da affrontare per me>>
Cercai di calmarmi e mi avvicinai a lei ma lei si scostò
<<Scusami hai paura di me? Adesso non posso nemmeno sfiorarti?>>
<<Non..non ho paura di te Chris, assolutamente. Ma ho paura che..>>
<<Hai paura che tu possa ripensarci?>> Non rispose, allora mi avvicinai ancora di più ma lei mi guardò in cagnesco
<<Senti ho capito, basta non mi vuoi più nella tua vita. Va bene non mi vedrai più. Tanto avevo già deciso di andarmene>>
<<Perché dovresti?>>
<<Perché sono passati già molti anni che abito qui. Noi vampiri dovremmo spostarci spesso altrimenti potrebbero sospettare. Non invecchieremo mai!>>
<<Ok. Mi dispiace Chris ma è meglio così>>
<<Si certo ma stai decidendo anche per me. Se solo tu mi parlassi potrei decidere anche io. Non voglio farmi mancare più nulla nella mia vita. Ho avuto già troppe mancanze e speravo che almeno tu fossi diversa>> mi guardò triste e a disagio, forse avevo esagerato ma anche io sentivo il cuore a pezzi. Mi alzai dalla sedia e me ne andai
<<Chris!>> Gridò ma non la ascoltai e chiusi la porta dietro di me.  Ma subito sentii dei lamenti. Stava piangendo. Le avevo fatto del male con le mie parole. Non me lo perdonerò mai. L'ho persa per sempre senza nemmeno dirle quanto la amavo.

Tornai a casa, uscii la valigia, mi feci una doccia e mentre stavo uscendo dal bagno mia sorella bussò alla porta
<<Ehi, fratellino. Come va? Non hai una bella cera>>
<<È questa la mia faccia Jasmine, non cambia. Non cambierà mai>>
<<Sai cosa voglio dire. Hai..parlato con Elizabeth?>> Mi sedetti sulla punta del letto
<<Si, è venuta in libreria. Era stupida di vedermi li a lavoro>>
<<Sono giorni che non la vedo e non la sento>>
<<Già, ha chiuso i ponti con me. Non vuole più vedermi e a quanto pare anche con te>>
<<Bene! Immaginavo che con questa storia dell'incantesimo con il suo sangue avrebbe sfasciato tutto>> mi si sedette vicino e appoggiò la sua mano sulla mia <<ti manca?>>
<<Da morire. Ma va bene così devo stargli lontano no?>>
Jasmine si giró e rigirò squadrando la stanza, poi vide la valigia
<<Cos'è quella?>>
<<Una valigia Jasmine, mai vista una?>>
<<Si, mentecatto, ma che ci fa li? Perché l'hai uscita?>>
<<Perché..farò un viaggio>>
<<Come un viaggio, hai appena iniziato a lavoro come farai?>>
<<Ne cercherò uno altrove>>
<<Vuoi andartene?>> Gridò Jasmine alzandosi dal letto
<<Si, devo andare via. Sono anni ormai che siamo qui>>
<<Ma dai Chris no. Ma cosa stai dicendo? Nessuno bada a noi fino a quando in città non succede nulla. Questa è solo una scusa. La città è al sicuro e nessuno sospetta di nulla. Stai scappando, di nuovo!>>
<<Non sto scappando. È stata lei a dirmi di starle lontano>>
<<Bene, stalle lontano ma rimani qui. Per favore>>
<<Jasmine, ti prego non complicare le cose>>
<<No! Chris io non me ne voglio andare da qui. È la prima volta che sto bene, che stiamo bene. Mi sento a casa ma se tu te ne vai dovrei seguirti>>
<<Non devo per forza>>
<<Sai che non..riesco a..stare sola. Non voglio separarmi da te. Solo con te ho il controllo, con te vicino riesco a godermi la vita. Sei mio fratello cazzo!>>
<<Ehi, ehi, va bene ho capito. Mi dispiace>> dissi abbracciandola <<sono stato egoista, di nuovo. Non me ne andrò, per adesso..>>
<<Bene allora non arrenderti>>
<<Lo faccio per te!>>
<<Anche questa è una scusa! Lo fai anche per Elizabeth. Sii determinato. Vai e riprenditela>>
Mi avvicinai davanti al suo viso e la guardai in cagnesco
<<Io me la riprenderò, così come dici tu, ma non è mai stata mia>>
<<Oh..siete stupidi tutti e due a non averlo ancora capito>>
<<Lei lo sa che la amo. Gliel'ho detto. Il giorno che mi ubriacai nella casetta sull'albero>>
<<E beh? Allora? Che ha detto?>>
<<Che avrei dovuto dirglielo da sobrio>>
<<E allora che aspetti? Che diventi vecchia, coi capelli bianchi e senza denti?>>
<<Grazie Jasmine, era già difficile..>>
<<Scherzo, fratello. Non perdere altro tempo. Almeno non adesso, dalla sbollentare e poi glielo dici ok?>>
<<Ok..Grazie sorella ti voglio bene>>
<<Anche io>>


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