[Niall's POV]
Ero in quel bar da ormai non so quanto tempo ed io e il mio amico continuavamo a ripeterci le stesse frasi non giungendo mai ad una vera e propria conclusione.
"Sam cosa posso fare?" chiesi o meglio ripetei per qella che mi era sembrata essere la milionesima volta.
"Niall, diavolo, lo sai benissimo qual'è il tuo compito" il ragazzo davanti a me parlò quasi disperatamente ripetendo quella frase da un ora mentre ri sistemava il locale.
"Sam non posso! Tu lo sai, sai che se la renderò felice lei se ne andrà. Come posso...come poso dopo tutti questi mesi, dopo tutti questi anni lasciarla andare cosi?"
"Questo è il suo destino, deve essere felice per poi essere liberata. Niall, le dovrai dire la verità"
"Non è cosi semplice"
"Lo hai fatto con tutte, amico!"
"Con le altre andava bene, loro non le conoscevo. Ma con Sky, con lei non riesco proprio"
"Non puoi negarle la libertà"
Alzai gli occhi al cielo un ultima volta scendendo dal bancone e muovendomi avanti e indietro per la sala provando a smaltire con l'attività fisica il nervosismo, come potevo renderla felice per poi vederla allontanarsi da me? Come potevo lasciarla ora dopo tutti questi anni passati a cercarla?
"La amo, Sam" sputai queste parole quasi di getto, come se il cuore necessitasse sentirle.
"Io...io lo so Niall. Ma lei deve sapere, lei deve essere libera. Non puoi condannarla a questo mondo sapendo che puoi offrirle molto di più"
Il solo pensiero di lasciarla di nuovo, il solo pensiero di non vederla mai più, ogni cosa mi frullò in corpo uscendo tutto attraverso il mio pugno che entrò in collisione con la parete del locale.
Sam provò a calmarmi ma il sangue ribolliva in me.
"Ci penserò" sussurrai nervoso e agitato lasciando il negozio.
Non sapevo bene dove andare, ovvio che il mio cuore volesse raggiungere casa dove lei mi aspettava ma d'altro canto con tutto questo nervosismo addosso avevo paura a rivederla, sapevo che quello che diceva Sam era giusto ma era pur sempre difficile da accettare. Come si possono passare anni a cercare una persona per poi doverla lasciare andare per sempre?
E' stupido, idiota, masochista eppure io lo avevo fatto, ed ora mi trovavo in quell'orribile situazione. D'altronde aveva ragione, non potevo negarle la libertà della felicità eterna rinchiudendola in questo mondo di desolazione con me, sarebbe stato egoista e ipocrito e non avrei mai potuto farle questo. Il vento della sera si scontrava contro le mie braccia nude, mettere una maglietta a quell'ora era stata davvero una cattiva idea. L'idea di lei che mi riscaldava, l'idea delle sue braccia pronte ad accogliermi mi fecero velocemente cambiare direzione muovendosi più velocemente che mai verso casa.
La macchina di Chris non era ancora parcheggiata fuori indicandomi che lui non era ancora tornato, alla fine potevo considerarla una buona notizia cosi sarei potuto restare solo ancora un po' con lei, bearmene solo io senza alcun disturbo dall'esterno, senza alcuna distrazione. Salì le scale a due a due arrivando velocemente al nostro portone. Mentre poggiavo le scarpe vicino all'entrata notai che nessun rumore proveniva dalla stanza di Sky e che nemmeno la sua luce era accesa, ogni più orribile pensiero mi spraggiunse pensando a tutto quello che le poteva essere successo, provai a scrollare tutti quei pensieri ma si accomunavano l'uno sull'altro facendo gara a chi prima distruggeva il mio cuore mandando in tilt la mia ragione. Mi incamminai velocemente verso il corridoio, ingorai persino di chiudere la porta con delicatezza sentendola sbattere violentemente alle mie spalle, l'ansia cresceva finchè non mi tranquillizzai quando notai la luce della mia stanza accesa. Ma appena scostai la porta la vidi. Era seduta sul mio letto, il mio diario era adagiato sulle sue gambe nude, era aperto e quel piccolo fiore secco era in bella vista tra le pagine mentre le sue mani tremavano tenendo un piccolo foglietto. Appena lo riconobbi il cuore mi riprese ad esplodere in corpo mentre ogni mio nervo si era congelato immobile a quella visione. I suoi occhi si puntarono freddi e increduli nei miei tracciando alla svelta tutto il contorno del mio viso e del mio corpo, forse ricercando un riscontro con la figura del bimbo nell'immagine. Non sapevo se esserne felice o meno, non sapevo se sorridere o tremare come stava facendo lei, una piccola parte di verità ora sarebbe venuta fuori, ma la domanda importante era se questa avrebbe compromesso tutto il nero che vi era dietro. Skyla sembrava incredula e i suoi occhi si muovevano ancora velocemente su tutto il mio corpo e potei sentire il caldo del suo sguardo lasciare tracce lungo di me.
Quando feci per parlare e spiegarmi la sua voce uscì come in un sussulto e non vidi nemmeno le sue labbra muoversi.
"James?"
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Fallen.
RandomSkyla ha 19 anni ed un passato burrascoso alle spalle che l'ha portata a non fidarsi più di niente e di nessuno se non del suo unico ed inseparabile amico Chris. I due vivono insieme all'amico Brian in un piccolo appartamento le cui mura imprigionan...