58 capitolo

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Quella notte mi addormentai tra le braccia di Niall, era strano chiamarlo cosi ma lui mi aveva confermato che gli piaceva di più di James cosi decisi che sarebbe stato Niall. Le sue braccia erano calde e più familiari che mai. La mattina seguente ci svegliammo presto ma restammo sdraiati nel letto, ci raccontammo tutte quelle situazioni vissute da piccoli insieme.
"E quando c'era una tempesta? Tu piangevi senza interruzione finché non ti abbracciavo" rise tranquillamente.
"Lo sai che ho la fobia dei tuoni! E invece quando cadevi? Una sola goccia di sangue e sbiancavi completamente!"
"Non é vero. Mi impressionavo giusto poco poco"
E restammo cosi a parlare finché dalle risate non passammo agli argomenti più "importanti".
"E il tuo trasferimento come é stato?" mi chiese curioso.
"Uno schifo. Non ero in grado di relazionarmi con nessuno e gli unici amici che ho trovato furono Chris e Brian. Non ho avuto delle belle esperienze e mi hanno portato a commettere tanti errori ma...ehi sono qui con te e questo é l'importante!"
"E ne sono davvero felice! ... Che ne dici se ti porto fuori a mangiare a mezzogiorno?"
Il sorriso di Niall era troppo enorme e poteva accecare una persona normale, era cosi bello e...cosi mio. Annuì lasciandogli un bacio a stampo e alzandomi per farmi una doccia veloce. Lievi attimi dopo lo raggiunsi; mi infilai dei skinny jeans neri e la sua felpa nera mentre lui dei semplici jeans con un maglione molto bello.
"Hai...hai ancora la mia felpa?" chiese incredulo quando i suoi occhi corsero lungo il mio corpo.
"Era bella e l'ho tenuta" sorrisi alzando le spalle.
Ricordo quando me la diede alla casa in montagna di Chris, quando quella volta mi strinse a lui, anche se sudato per un sogno troppo brusco ricordo come i suoi muscoli si rilassarono intorno al mio corpo.
Il ristorante in cui mi portò era poco fuori città ed aveva uno stile molto vintage e oceanico, davvero stupendo. Ci sedemmo ad un tavolo che dava sulla vetrina enorme dove potevi vedere i passanti all'esterno. Era tutto magnifico. Eravamo ormai al secondo e stavamo ancora parlando e ridendo quando una figura attirò la mia attenzione.
Un ragazzo era seduto alla fermata del pullman appena fuori dal ristorante, dalla mia posizione potevo vederlo benissimo. Aveva la testa bassa ma quella corporatura e quel volto non si potevano non riconoscere, almeno non a me. Sentì la forchetta cadermi di mano e rimbalzare sul piatto tintinnando rumorosamente. Sentì subito un bruciore percorrermi le braccia, aumentare piano piano.
Mi alzai le manchi della felpa notando le cicatrici di due tagli, una su ogni braccio, diventare piano piano sempre più rosse. Quelle cicatrici erano le stesse di cui non ricordavo la provenienza ed era tutto troppo strano e doloroso.
Niall in un gesto veloce mi fermó il polso sul tavolo notando la cicatrice arrossarsi.
"Conosci qualcuno qui dentro?" chiese con la voce tremante e preoccupata
"Ehmm..io...io no" balbettai sentendo il bruciore aumentare.
"Sky, non mi mentire ti prego"
"Lui" muovo la testa sconsolata verso il ragazzo alla fermata e Niall punta i suoi occhi infiammati al ragazzo di spalle ancora ignaro di tutto.
"Dobbiamo andare" ogni lettera pronunciata é tesa mentre mi prende per mano e lasciando i soldi sul tavolo mi porta all'uscita.
Più ci allontaniamo dal ristorante più il bruciore diminuisce lasciando solo un senso di irritazione sulle braccia. Quando saliamo in macchina Niall mi prende un polso fin troppo prepotentemente e alza una manica e poi l'altra per osservare le cicatrici che ora da un rosso fuoco stanno passando ad un rosa scuro.
"Cosa..cosa é successo?" chiesi scrutando le sue dita muoversi sulla parte irritata.
"Chi era?" non mi ascoltò trattenendo lo sguardo in basso.
"Un amico" mi rassegnai cadendo sul sedile.
"Non mentirmi Skyla, è importante"
"Se lo farò mi spiegherai?"
"Si, ti spiegheró ogni cosa. Ma tu ora parla"
Accese la macchina immettendosi in strada mentre io iniziai a raccontargli chi era quel ragazzo.
"Si chiamava Sean" sussurrai con la voce già mozzata "lo conobbi il primo anno del Liceo. Era stupendo e davvero dolce con me, era già fidanzato ma sembrava non importargli molto della sua ragazza. Quando mi scriveva o mi parlava mi sentivo al settimo cielo, era l'unico ragazzo dopo te a trattarmi in maniera...dolce. Un giorno mi invitò ad una festa" la voce si tagliò mentre le mie guance si bagnavano.
Niall stringeva il volante troppo forte, tanto da far sbiancare le nocche ma non ci diedi conto ed andai avanti.
"Non amavo le feste ma se lui mi aveva invitato dovevo andarci. Eravamo a casa di un suo amico e c'era praticamente tutta la scuola. Mi offrí da bere e ingenuamente accettai. Non ricordo molto se non veloci flash. Ricordo di essermi svegliata quando lui mi stava sbottonando i jeans in una stanza buia, ricordo di aver trovato la forza di scappare. Ricordo di essere arrivata alla foresta ma che dopo pochi metri ero troppo stanca per continuare, ricordo la sua figura avvicinarsi a me e quella volta non avevo più forze per...combatterlo. Ricordo che mi fece male, molto male ma non potevo dire nulla. É il figlio di un famoso business man e a scuola era molto importante. La sua ragazza iniziò a crede che io avessi una cotta per lui e iniziò a perseguitarmi, fu...fu semplicemente orribile. Lui iniziò a minacciarmi se solo avessi detto qualcosa e un paio di volte mi aspettò fuori da scuola...giusto per ricordarmi meglio che non dovevo parlare..e lo faceva...lo faceva con i pugni e con i calci"
Ormai siamo arrivati sotto casa e posso osservare le mie mani tremarmi in grembo mentre le lacrime sono ormai abbondanti sul mio viso. Saliamo in casa in silenzio e quando siamo in camera sua mi attacco a lui come se fosse un salvagente in un mare troppo profondo per me. Mi abbraccia e mi sussurra un tiepido "shh" mentre mi bacia il capo ed io mi calmo mentre i nostri corpi si sdraiano sul suo letto.

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