2 capitolo

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Il ragazzo entrò velocemente dirigendosi verso Chris mentre continuava a girare gli occhi per tutto l'appartamento.
"Piacere Chris" sorrise il mio amico prolungando la mano che poco dopo fu stretta dall'estraneo.
"Davvero un bell'appartamento" continuò lui girandosi verso di me.
Feci un mezzo sorriso e mi chiusi in camera mia prendendo dei calzoncini dall'armadio, indossandoli mi resi conto che comunque sparivano sotto l'enorme maglia cosi decisi di prenderla e di farci un nodo all'altezza della vita, almeno avrebbe visto che non ero una che girava nuda per l'appartamento.
Mi sistemai un ultima volta il trucco sbavato dal sonno e rimisi l'eyeliner nero sopra gli occhi e poi tornai dai ragazzi che intanto parlavano di quanto era spaziosa la casa.
"Io non starò molto in casa, ho un lavoro davvero impegnativo" continuò Niall verso Chris.
"Ok perfetto io sarò spesso fuori per il collage e Sky...beh lei sarà spesso in casa, ma non ti preoccupare non fa nulla. E' come avere un gatto pigro che gira intorno" rise Chris.
"Io sono dietro di te" lo interruppi.
"Lo so!"
"Sky?" chiese dubbioso il ragazzo biondo.
"Si problemi?" risposi con tono scontroso.
Già non ho uno di quei nomi normali come Ashley, Juliette, Lacy, Jocelyn...No, mia madre era troppo esaltata di avere una figlia dopo due maschi che si eccitò all'idea che avessi un nome "originale" come osava chiamarlo lei..Skyla.
Non dico che lo odio troppo perchè alla fine non ho ancora trovato nessuna ragazza con lo stesso nome il che è stupendo non dover fraintendere il richiamo di qualcuno, ma le facce stranite delle persone al rumore del mio nome mi da davvero fastidio, tendo quindi a farmi chiamare semplicemente Sky che è un nome leggermente più normale.
"No no era per chiedere, sai se vengo a vivere qui devo almeno sapere con chi sto vivendo"
"Bene" sbuffai.
Chris mi lanciò un occhiata assassina, con il mio atteggiamento scontroso avevo già fatto scappare un paio di persone e questo lui lo odiava.
Niall ci salutò velocemente promettendo a Chris che si sarebbe fatto sentire per il trasferimento e sembrava anche piuttosto convinto della cosa.
"A me non piace" dissi appena Chris chiuse la porta d'ingresso alle sue spalle.
"Perchè? A me sembra a posto"
"Ha qualcosa che non quadra"
"No, a me sembra un bravo ragazzo. Forse abbiamo trovato il terzo coinquilino."
"Come faremo? Gli hai detto che la sua stanza è accanto alla mia?"
"Si, a lui sta bene, ha detto che non ha problemi"
"Io si, chissà forse è uno stuprato o un maniaco!"
"Calmati, calmati... è solo un ragazzo in cerca di un posto dove dormire, se ti farà qualcosa ci sarò io..ok?"
Mostrai un enorme sorriso non troppo convinto e mi tuffai nelle suo abbraccio, Chris era poco più alto di me e la mia testa arrivava appena appena sotto il suo mento.
"Ora ho sonno" sbadigliò staccandosi.
Ci dirigemmo ognuno nelle proprio stanze, sentì lui crollare subito perchè il suo russare mi trapanava i timpani, io invece rimasi sveglia ad ascoltare un po' di musica dal mio mp4 e senza accorgermene stavo già dormendo.

Urlavo. Urlavo ma nessuno mi sentiva. Gli occhi erano pesanti e cercavo disperatamente di tenerli aperti ma sentivo che la mia battaglia stava per essere persa, gli occhi scorsero verso il basso ero senza calzoncini come al solito, la maglia bianca enorme che indossavo era sporca di...di sangue.
Continuavo ad allungare la mano in cerca di aiuto, ma una strana sensazione mi diceva che non avrei trovato nessuno.

Aprì gli occhi di scatto rendendomi conto che era tutto un sogno, o meglio un incubo.
Mi asciugai velocemente la fronte con il palmo della mano e mi diressi velocemente in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Rimasi per qualche minuto seduta sul mobile a pensare al mio incubo, non era la prima volta che appariva, era ripetitivo ma era da un po' che non succedeva e credevo fosse passato.
Quando il mio respiro tornò normale e la mia fronte smise di sudare mi ridiressi in camera mia, non riuscivo più a chiudere occhio non sapendo bene se era perchè avevo paura o semplicemente perchè non ero più stanca.
Presi un taccuino li vicino e incominciai a scrivere i miei pensieri, mi capitava spesso di sputare ciò che pensavo per iscritto, ogni cosa, anche la più piccola descrizione, io la scrivevo senza pensarci su due volte e poi rileggiendo il tutto li sistemavo a formare delle canzoncine.
Non posso dire che componevo dei veri e propri testi, semplicemente delle frasi poste su un suono elettrico di chitarra, non era molto.
Mi risvegliai con il taccuino rivolto sul mio petto e la matita in terra mentre un profumo di caffè mi inondava le narici, insolito dal momento che Chris odiava bere il caffè alla mattina.

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