69 capitolo

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Sono passati ormai due giorni, Niall da quella notte non è tornato e dopo le prime ore di paura Chris è riuscito a calmarmi spiegandomi che sapeva che stava bene ma non voleva dirmi come lo sapeva. Sono sul divano, lo sguardo perso verso il televisore spento e i pensieri a rincorrersi tormentati sul mio passato, su dove possa essere Niall, sul cosa stia accadendo.
Non è semplice soprattutto quando alla mia affermazione di stare insieme per l'eternità Niall abbia risposto con un "no". Ho chiesto spiegazioni a Chris ma ha ribadito di non saperne nulla eppure sono sicura ne sappia di più di quanto vuol far credere. Sento una lacrima scendere lungo il mio viso ma l'asciugo subito non voglio sembrare debole, quando Niall tornerà dovrà trovarmi forte più di prima.
Se vorrà lasciarmi, se non mi vorrà più dovrà semplicemente dirmelo, accetterò...con dolore certo, ma lo farò se è ciò che vuole.
Poggio la tazza ormai fredda sul tavolino e mi dirigo in camera per vestirmi, i capelli blu con ormai varie sfumature di nero sono raccolti in una lunga treccia laterale, indosso una maglia di una band rock non molto nota e sopra tengo la felpa di Niall, i jeans neri strappati sono subito a portata di mano e dopo essermi infilata gli anfibi mi allungo in bagno per sistemarmi il casino di mascara colato. Finisco di truccarmi in poco, non che una matita nera e un po di correttore prendano troppo tempo.

Prendo il giubbotto sulla sedia e ritorno verso il corridoio dirigendomi alla camera di Chris che dal silenzio suppongo stia studiando i suoi maledetti esami dell'università. Appena apro la porta il suo odore di miele mi invade, mi fermo un attimo sull'uscio gustandomi il profumo e osservandolo lì seduto sul letto ricoperto di libri mentre si gratta il capo con la matita colorata e infantile che gli avevo regalato io.
"Ehi?" chiedo bussando e avvicinandomi leggermente.

"Sky!" la voce più alta e il sorriso più ampio mentre si alza dal casino di fogli appresso a lui.
Il ragazzo si avvicina a me e senza accorgermene mi fiondò tra le sue braccia, cingo il suo petto e mi perdo nella sua maglia mentre lui ricambia l'abbraccio e mi chiude dentro se. Non so cosa sia però la sensazione di vuoto che sta nascendo dentro me, come nostalgia o paura. Lo stringo di più scacciando tutto dentro me e un sorriso spontaneo si muove velocemente sul mio volto scaldandomi velocemente tutto.
"Tranquilla Niall..." riprende in tono consolatorio.

"No no, questo era per te" sorrido alzando il volto verso di lui scorgendolo sorpreso ma felice.

"Allora lo accetto volentieri!" ride di gusto.

Il suo sorriso è sempre stato molto luminoso, dal primo giorno che l'ho incontrato quel sorriso mi ha sempre ammaliato, un ragazzo tanto dolce e perfetto e quel sorriso che fregherebbe chiunque, come si fa a non stargli vicino?

Gli occhi chiari che risplendono di più mentre si incastrano nei miei e quel sorriso ancora li a riscaldare me e la stanza intera.

"Esco a fare un giro ma torno presto, okay?" lo avverto iniziando ad avvicinarmi alla porta.
"Va bene. Ti preparo la pizza stasera!"

"Perfetto. Ci vediamo a cena, Christopher!"

Lo saluto con la mano e mi  muovo velocemente verso la porta infilandomi il giubbotto nero dimenticandomi anche il telefono a casa.

So già la mia destinazione quindi non mi è difficile orientarmi subito; la gente mi sfreccia accanto ignara della mia esistenza e rido pensando che ora ne capisco anche il perchè. Il pullman arriva dopo poco e io mi sistemo in un angolino in fondo. 

Le persone accanto a me salgono e scendono indifferenti le une delle altre, chi è di corsa, chi è preoccupato, a chi il tempo non interessa, chi è preso dal telefono, chi si perde nella musica, chi riprende fiato. Ognuna di queste persone ha una storia dietro di se, un mondo esplorato da pochi, vorrei conoscerli, conoscere tutti i mondi sapere cosa c'è stato e cosa c'è ora. Cerco nei loro occhi ma troppi mi sembrano vuoti. Solo pochi mesi fa avrei giurato di trovare vita sul viso di tutti tranne che sul mio ma ora sentendomi diversa capisco che ci sono ferite sul volto di ognuno. C'è chi nasconde ferite e chi ci prova, chi chiude gli occhi sperando il suo mondo non gli scappi da li, chi si nasconde per non mostrare le crepe. Ma tutti nel bene o nel male sono feriti, tutti hanno qualcosa che non va che sia passeggero o permanente.

Ora lo capisco, non ero sola ero solo cieca per gli altri, ma ora tutto mi sembra nuovo e vero.
La fermata è ormai giunta e mi accingo alle porte seguita da qualche anziana signora con mazzi di fiori, ci vogliono pochi metri e mi trovo a varcare il portone d'acciaio arrugginito. Seguo nomi e date, seguo vie e sentieri e lo vedo, in lontananza chino su quel marmo tanto bianco, le spalle ferme ma ricurve e le parole perse al vento.

"Skyla" recitno le parole in ferro seguite dal cognome e qualche data, una mi a vecchia foto posta in mezzo e qualche fiore sparso sotto.

Il cimitero mi ha sempre trasmesso brutte sensazioni ma ora più che mai mi fa correre brividi lungo la schiena e le braccia, sento il freddo persuadermi anche dentro.

Il marmo è abbastanza grande e riesco a sedermici sopra, sembra quasi una scena esilarante sedersi sulla propria "tomba". Incrocio le gambe e osservo mio fratello di fronte a me seduto nello stesso modo mentre parla e parla e parla.

"E poi non puoi capire, la mamma oggi ha detto la sua prima parola! Era un 'grazie' ma davvero Sky non puoi capire quanto sono felice. Sta meglio, sai? Si sta riprendendo, ci vorrà ancora tanto lo so ma è un enorme passo per lei.  E poi ho conosciuto una ragazza..." la sua voce trema e sorridendo guarda altrove, mi piace davvero ascoltarlo.

"Si chiama Fancy e abita nell'appartamento sopra di me, è una ragazza formidabile e stiamo uscendo da qualche mese ma mi sembra di conoscerla da troppo. Mi sta vicino, quando sento la tua mancanza lei è li a sostenermi. E' grazie a lei se sto imparando a sorpassare la tua...morte. Grazie a lei se mi sento più leggero. E' una ragazza fantastica" continua subito blaterando velocemente e arrossendo.

Mi si alleggerisce il cuore ad ascoltare quelle parole, allora non tutto è distrutto, non tutto è finito, non ho rovinato tutto.

Il mio sorriso sembra incontrollabile mentre osservo mio fratello continuare a parlare e i suoi occhi illuminarsi ad ogni parola. Sento la calma intorno a me, mi sento volare per un attimo quando pensando a tutto mi rendo conto che cosi per come è ora tutto è perfetto, Niall era arrabbiato ma lo conosco tornerà tra poco chiedendo scusa nel suo modo molto tenero e intrigante.

Ora tutto sembra aver raggiunto il punto di perfetto Karma, ogni cosa al suo posto e mi sento sollevata da ogni peso, la voce di mio fratello felice sembra ora ovattata mentre immagino un Chris sorridente di prima, la mia mamma più tranquilla dell'ultima volta che l'ho vista e il mio piccolo fratellino sotto braccio ad una stupenda ragazza.

Quasi quasi le labbra mi fanno male mentre sento il caldo del sole colpirmi il volto e ogni cosa quasi fermarsi intorno a me. Riapro gli occhi trovando mio fratello intento a disegnare su un piccolo blocco qualche fantasticheria con il sorriso in volto.

Una figura prende però la mia attenzione, un biondo corre verso di me sembra frenato o a rallentatore ma in poco lo riconosco, Niall.

Scendo dal blocco velocemente e mi sistemo mentre si avvicina, ma la sua espressione non è quella che mi aspettavo. Un misto di paura, terrore e spavento macchia i suoi occhi quando si aggrappa a me in un abbraccio.
"Ricordati che ti amo" lo sento sussurrare mentre le braccia si stringo a me come a non volermi lasciare mai.

Non capisco, non capisco ciò che intende e ora la calma di prima sembra infrangersi subito, tremenda sotto i miei piedi.

"Ti amo, Skyla. Ti ho sempre amato, qualsiasi cosa sia successa ricordati quanto sei importante per me" il terrore nei suoi occhi mentre dolcemente scosta una ciocca di capelli dal mio volto.

Le sue labbra catturano ancora le mie come a non volerle lasciare mai, un dolce bacio che sembra quasi avvelenato mi viene lasciato mentre il biondo ripete quelle frase secondo dopo secondo.

Il sole sembra farsi più luminoso, all'inizio non me ne accorgo ma mi basta poco per sentirlo quasi bruciare nei miei occhi.

"Piccola mia..." lo sento bisbigliare un ultima volta.

La sua figura catturata dalla luce bianca che sembra cancellare tutto intorno a me, i suoi occhi l'ultima cosa che vedo prima che la luce non colga tutto intorno a me staccandomi dal terreno e inglobandomi nella sua immensità.

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