68 capitolo

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"Voglio tornare a casa" sussurro verso Niall spingendolo per una manica della giacca.

Il suo volto si gira verso di me e so che sta scrutando ogni mio gesto per capire quale emozione mi stia passando in corpo, so che cerca un sentimento dentro i miei occhi ma credo troverà solo paura...paura e tristezza.

Mi prende sotto braccio trascinandomi fuori dalla porta senza che mi renda conto veramente di cosa stia accadendo, in poco tempo mi ritrovo nel mio letto sotto il solito immenso piumone avvinghiata al petto di Niall che silenziosamente mi accarezza un fianco tenendomi tanto stretto come mai ha fatto prima.
"Raccontami di loro" chiedo alzando lo sguardo e inseguendo il suo.
Niall dopo la mia morte ha seguito i miei familiari e sa tante cose che io non so e che adesso vorrei davvero conoscere; cosa hanno fatto? come lo hanno saputo? ci sono rimasti molto male?

"Tua mamma prima di rimanere paralizzata è stata molto male, piangeva la notte e il giorno si ammutoliva con in mano le tue foto. Ti ha voluto tanto di quel bene che ora le sembrava di aver perso un pezzo di lei; ripeteva di odiarsi per non averti mostrato di più l'amore che aveva per te e poi un giorno con una vostra foto insieme si è totalmente fermata, occhi, pianti, parole, tutto.
Tuo fratello ne è rimasto sconvolto per il semplice fatto che non lo sapeva, si rimprovera ogni giorno per non averti potuto salvare prima; ha lasciato il college per seguire tua madre, era come se in lei vedesse te e cercasse in ogni modo di salvare almeno quella donna.
Ero al funerale. C'era tanta gente, troppe persone piangevano e troppe persone cercavano di acquisire ancora il senso di quel numero che segnava la fine della tua vita"
La voce del ragazzo dilaga ancora un po' ma non riesco a sentirlo, sento il petto stringersi sempre più e mi pare quasi tutto inverosimile. Non conoscevo nessuno, o almeno mi sembrava di non conoscere nessuno ma tutto....tutto ciò che pensavo era sbagliato.
"...e Chris" prosegui poi Niall "Non ho mai visto quel ragazzo tanto distrutto, si teneva la testa fra le mani, gli occhi ormai erano scomparsi in un gonfio rossore, la voce persa nei singhiozzi interminabili, i muscoli che fremevano dolorosamente. Quel ragazzo non l'ho mai visto soffrire cosi.

Per quanto ci sentiamo soli, Sky, al mondo c'è sempre qualcuno che darebbe la vita per noi, sempre."
La gambe si mossero troppo velocemente, corsi fuori dalla stanza ed individuai la persona al bancone della cucina, mi fiondai senza pensare su di lui con gli occhi che ormai erano già andati a puttane  tra le lacrime.

"Scusa" biascicai con la bocca impastata afferrandolo per il petto.

Chris rimase interdetto non capendo che stava capitando ma quasi istintivamente le braccia gli si chiusero attorno a me facendomi scomparire nella sua enorme felpa verde.

Quella sera non riuscì a dormire per le troppe cose che mi aveva detto Niall, volevo tornare indietro, non volevo far soffrire nessuno, non volevo le persone stessero cosi per me.

Niall rimase a dormire nel mio letto stringendomi per tutta notte, ed era davvero tutto ciò che mi serviva in quel momento, le uniche braccia che volevo sentire.

"NON UCCIDERMI" gridò ad un certo punto balzando a sedere più sudato che mai.

"Niall? Niall sono io" tentai di tranquillizzarlo avvicinandolo a me e spiegandogli che ero li per lui.

Gli ci volle molto prima di calmarsi del tutto, prima che il fiato tornasse nei suoi polmoni, prima che gli occhi riuscissero a rilassarsi, prima che i suoi muscoli tornassero leggeri.
"Che succede?" provai infine a chiedere.

"Niente" il tono più scontroso, gli occhi più allerta.

"Niall...dimmi che succede!"

"Niente Skyla, smettila"

I suo movimenti frenetici mentre camminava lungo la stanza non erano rassicuranti, ma non avevo intenzione di smettere, volevo sapere cosa lo rendeva agitato.
"Parlamene!" il tono più duro e alto mentre anche io mi alzavo in piedi per bloccare i suoi gesti.
"MORTO"mi urlò in faccia con gli occhi stanchi e persi "Morto, sono morto anche io! Anche io sono morto e lo rivedo, rivedo che quel cazzone che mi ha ucciso, rivedo i suoi fottutissimi occhi, rivedo il suo stupido orgoglio, cazzo! Io c'ero, ero a pochi passi da te, volevo incontrarti venire a prenderti e portarti in un posto migliore. Volevo ricominciare tutto quanto e passare la mia vita intera al tuo fianco, ho sognato i tuoi occhi dall'ultimo giorno che ti ho visto sai?
Ogni cosa sarebbe stata perfetta se quel coglione non mi avesse ucciso!" 

La voce tanto alta da far paura, gli occhi disperati, i gesti stanchi e forzati, il corpo smosso da tremiti...ogni cosa distrutta di lui esposta fragilmente a me.

"Ma ora abbiamo un eternità per stare insieme" sussurrai cercando la sua mano nella semi oscurità.
"No. Solo fino a quando tu..." la voce rotta sul finire della frase e ancor prima che me ne accorgessi la finestra aperta e l'assenza della sua presenza e indicarmi che se ne era andato via, via da me.

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