17 capitolo

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 *Si, tutto bene* risposi frettolosa a Niall riponendo velocemente il telefono in tasca.
Mi irritava questo senso di protezione che lui aveva nei miei confronti ma in un certo senso mi calmava pensare che al mondo qualcuno si interessasse alle mie sensazioni.
"Niall, vero?" mi chiese Liam appena si accorse che avevo appoggiato il telefono.
"Si ma nulla di che, non ti preoccupare" gli risposi sorridendo.
Mi strinse la mano e mi disse di seguirlo, all'inizio ero sconcertata e spaventata ma alla fine decisi che potevo fidarmi...strano da dire...io che mi fidavo.
"Ti porto in un posto speciale" ripeteva sorridendo ogni volta.
Attraversammo il vecchio parchetto dei bimbi e quello grande dove lui mi diede quel primo magnifico bacio e camminammo per un altra ventina di minuti.
"Eccoci" sussultò dopo poco.
Davanti nascosta da vari grattacieli si trovava una casa dall'aspetto molto trasandato e vecchio, le pareti erano rovinate e mancava addirittura parte del tetto, dava l'impressione che da li a poco sarebbe crollata.
"Beh..devo dire..bella?" sorrisi senza capire dove volesse arrivare.
Sbuffò una risata e mi prese per mano portandomi all'interno della casa, dentro era anche peggio di quanto fosse fuori, la polvere regnava ovunque e ormai gli inquilini erano diventati una famiglia di ragni.
"Non avere paura" mi incitò accompagnandomi lungo una scala che portava al tetto.
Non avevo paura, o per lo meno cercavo di non dare quell'impressione, ma mi stava riuscendo piuttosto difficile, non era normale trovarsi di alle undici di sera in un posto sperduto con un ragazzo praticamente appena conosciuto. La soffita in legno era quasi distrutta ed il rumore del legno che cigolava sotto i miei passi non mi piaceva affatto, ma a Liam sembrava non importare.
"Siediti" continuò.
Si sedette a terra con le gambe incrociate e mi allungò una mano perchè io lo seguissi, inizialmente ero tentata dal correre fuori e tirargli del pazzo, ma trattenni i miei gesti. Mi prese per i fianchi e mi adagiò tra le sue gambe tenendomi stretta per i fianchi mentre io mi appoggiavo a lui.
"Più guardo le stelle e più mi convinco che i tuoi occhi siano simili a loro" mi sussurrò all'orecchio lasciandomi un tiepido bacio.
"Oh ora mi diventi anche un romanticone?" scherzai voltandomi.
"Ok ok ho capito odi le smancierie!" sorrise lasciando cadere la testa indietro e ridendo.
La sua risata era contagiosa, era dolcissimo vederlo chiudere gli occhi e sentire il suo petto muoversi più velocemente su e giù.
"Mi spieghi solo il perchè?" chiese dopo essersi calmato.
"Perchè mentono..I ragazzi fanno tanto i teneri solo perchè le ragazze cadano nella loro rete e poi le usano a loro piacere, ho imparato a non credere più a quelle cose. Ho imparato a mie spese.." il mio tono si spezzò involontariamente e ritornai a guardare il cielo.
"Non è il caso che continuiamo però!" sorrisi volendo finire li il discorso.
"Certo. Scusami non dovevo nemmeno chiedertelo!" sorrise seguendo il mio sguardo.
"Ho freddo, mi riporti a casa?" continuai dopo qualche attimo di silenzio.
Annui frettoloso e si tolse la giacca ponendola sulle mie spalle, il ritorno fu più divertente ascoltando tutte le stupidate che mi raccontava che faceva con i suoi compagni di stanza del collage. Arrivammo sotto il portone di casa mia e mi ci volle davvero un po' a staccarmi da lui, le sue labbra chiedevano sempre di più le mie e le mie non riuscivano a negargli nuovi baci.
"Ora è meglio che vado" sussurai sorridendo e ponendo le mani al suo petto.
"Già" sorrise continuando a baciarmi come se non avesse sentito la mia frase.
Scoppiai a ridere lasciando cadere la testa indietro mentre lui si avventava sul mio collo scherzosamente con dei baci. Dopo un eterno ultimo bacio gli ridiedi la giacca e mi convinsi a lasciarlo andare dal mio abbraccio che sembrava una morsa.
"Chris dorme?" chiesi a Niall appena entrai in casa e lo vidi disteso sul divano.
"Si" mi rispose neutro andando avanti a cambiare canali.
Mi diressi in camera mia cambiandomi e mettendomi qualcosa di più comodo per la notte e tornai in cucina per prendere qualcosa da bere, le labbra di Liam avevano seccato le mie. Dato che Niall sembrava molto schivo e nervoso decisi di evitarlo per non inciampare in una nuova litigata.
Quella notte fu tranquilla, avevo avuto un nuovo incubo dalle mani sudate e dal respiro affannato ma per fortuna non lo ricordavo, non era stato cosi tremendo da svegliarmi nel mezzo della notte.
"Buongiorno!" sussurrai con la voce roca dal sonno.
Niall era incantato davanti alla sua tazza del latte e fissava il vuoto in essa. Gli occhi erano pesanti, erano quasi vuoti esprimendo un senso di paura, una mano si perdeva tra i suoi biondi capelli sorregggendo tutto il peso della stanca testa.
Non mi rispose restando fisso nel vuoto, iniziava a darmi fastidio il suo atteggiamento da lunatico, prima c'è e poi mi ignora. Sbuffai alzando gli occhi e finito il caffe mi ridiressi in stanza per prepararmi al lavoro.

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