Epilogo

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[Niall]

La sua figura mi scompare tra le braccia mentre davanti non mi resta altro che vuoto e freddo, è svanita nell'arco di attimi è sparita per sempre. Torno a casa velocemente dove Chris mi aspetta ai fornelli intento a cucinare la cena saltando dal frigor al tavolo. Lo chiamo interrompendolo subito e senza giri di parole arrivo al dunque.

"Sky ha avuto la transizione" la voce mi trema senza che la testa realizzi davvero questo punto.

Il ragazzo di fronte a me si ferma di colpo, il mestolo in mano e gli occhi increduli, il volto pallido e la gola secca.

Transizione o meglio passaggio.

La transizione è il momento in cui un anima riesce ad accettare la sua condizione e di conseguenza la sua morte e viene cosi definitivamente presa nell' ultra mondo. In effetti era proprio quello il mio compito e il compito di ogni angelo Custode, far si che la propria anima accetti la condizione di morte per essere trasferita di là. Ma non volevo, non volevo che Sky lo facesse, in questo modo lei non potrà più tornare, sarà per sempre nell'aldilà. Era per questo che mi ero arrabbiato, noi non saremmo rimasti insieme per l'eternità un giorno o l'altro lei avrebbe compiuto il passaggio ma non ero pronto, non sono pronto!

Chris è ancora fermo a realizzare ma in poco alza le spalle e sorride.

"Se lo meritava" continua muovendo il mestolo "ne ha passate troppe di qui, di là troverà finalmente la pace"

Vorrei strapparmi i capelli, si certo sarà felice ma io? Io che farò senza di lei? Già ora mi sento vuoto non voglio immaginare come starò anche solo tra poco, ogni secondo sento un tornando nello stomaco, più ripenso al fatto che non tornerà e più il tornando si ingrandisce.

Chris nota subito il mio pallore e si avvicina poggiandomi una mano sulla spalla con fare compassionevole e quasi amichevole.

"Niall, io conosco te e tu conosci me. Sai bene che sono uno stregone, posso creare un portale e arrivare nell' ultra mondo quando voglio ma tu...sai che c'è solo una cosa che puoi fare. E se ci tieni davvero a lei devi farla!"

Sono un Angelo Custode particolare in effetti, diventato tale perchè rassegnato all'idea che mai e poi mai avrei perdonato il mio assassinio ma ora...dopo tanti anni di rifiuto ora mi sembra quasi possibile. Se voglio rivederla, se voglio davvero stare con lei ora e per sempre l'unica cosa che dovrò fare è l'unica cosa che non ho mai avuto il coraggio di fare in questi mesi: perdonare.

Mi si rivolta quasi lo stomaco al pensiero di perdonare quell'uomo maledetto ma solo gli occhi della ragazza mi fanno pensare di essere invincibile.

Saluto un ultima volta Chris sapendo non sarà proprio per sempre e corro fuori nella buia notte della città, il silenzio invade i palazzi e ascolto solo i miei passi che risuonano nella strada, l'asfalto freddo sotto di me passa velocemente.
Mi fermo e ricordo un ultima volta quella giornata da incubo.

Sono in un bar malandato ma pur sempre bello, gli amici intorno a me ridono come matti mentre i boccali di birra si scontrano ad ogni "cin-cin" io li ascolto ma la mia euforia non è data dall'alcool, dopo troppo tempo sono riuscito a risalire all'indirizzo di Skyla la ragazza che abitava affianco a me quando eravamo piccoli. L'ho cercata ovunque ed ora, ora finalmente sono ad un passo dal raggiungerla. Il sorriso non mi abbandona un attimo per tutta la sera.

In lontananza una figura mi incuriosisce e osservandolo meglio non ci credo...è il padre di Skyla, lo ricordo bene quando ero piccolo mi faceva davvero paura ma ora sembra solo un uomo molto stanco e provato. Mi alzo lasciando un attimo i miei amici e mi avvicino a lui, mai avuto un sorriso tanto raggiante...questo può solo dire che lei è qui vicino.

Tutto si svolge velocemente lui non mi riconosce subito ma poi riesce a ricordarsi di me, parliamo del più e del meno e gli chiedo anche di lei. E' ubriaco lo sento dalla sua voce ma non ci faccio caso, non ci faccio caso neanche quando noto i suoi occhi arrossarsi o quando scorgo le braccia irrigidirsi.
E' questione di attimi, momenti e un dolore lancinante mi trapassa il corpo da testa a piedi; lui in piedi una bottiglia rotta fra le mani, sangue sulla sua camicia e gente intorno che corre e si affretta. Attimi, secondi, momenti, millesimi tutto troppo veloce, tutto troppo lontano chiudo gli occhi e quando li riapro sono morto.

Da quella sera non riuscì mai a perdonare quell'uomo, mi aveva ucciso senza una ragione apparente solo perchè l'alcool glielo aveva chiesto. Ero a pochi passi dall'averla e lui mi aveva tolto tutto. Per questo mi promisi che mai e poi mai lo avrei perdonato avrei vagato come una anima eterna per la terra ma di certo non avrei mai perdonato quell'uomo, ultra mondo o meno.

Ma ora mi sento pronto, a pensare a lei di là che mi aspetta mi sento davvero pronto a fare di tutto, di tutto per lei. Di tutto per la ragazza che mi ha donato ogni cosa, di tutto per la dolce donna che ha saputo ridarmi vita.

Il bar è lontano e rallento i miei piedi. Ci sono, mi ripeto nella testa "Perdono" mentre la porta verde si fa più vicina secondo dopo secondo, passo dopo passo. La mia mano entra in collisione con la parete verde ed entro nel locale. Il dolore al petto mi fa capire che lui è vicino e non mi ci vuole molto a scorgerlo. E' seduto ad un tavolo solo con la birra tra le mani "Perdonalo" si ripete nella mia testa mentre con un sorriso forse troppo ampio mi dirigo verso l'uomo che mi ha assassinato.

-·-·-·-·-·-·-·-

Non c'è dolore troppo grande da non saper superare, ogni cosa ci è data per un motivo che scorgeremo purtroppo solo alla fine. Siamo qui, però, e ci siamo perchè è il nostro posto. Non c'è torto troppo grande da non saper perdonare, il perdono è l'unica cosa che ci renderà liberi o in altri tempi, l'unica cosa che non vi opprimerà l'anima.

Per questo dovete saper vivere, con mali e dolori, con tempeste e uragani, con lacrime o sorrisi, dovete sempre alzare la testa e camminare retti mostrando a tutti che siete più forti di ognuno di loro.

E se dovete combattere, combattete per amore, solo la persona che vi risplenderà negli occhi meriterà ogni vostro singolo sforzo.

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