"Come mai?" chiesi appena ripresi fiato.
"Oggi c'è il consiglio dei....nulla nulla!" mi sorrise calma ritornato dietro al bancone.
"Quale consilglio?" la trattenni subito.
"Nulla davvero" continuò rivolgendomi un dolce sorriso.
Non mi fidavo di quella ragazza ma smisi di porre domande, un po' per la stanchezza e un po' per i clienti che si stavano riversando nel locale. Quella mattina era davvero pieno e lasciato qualche cliente me ne ritrovavo subito il doppio da servire. Il telefono non squillava dal giorno prima e Liam ancora non mi aveva risposto, stavo iniziando a preoccuparmi...anzi ad arrabbiarmi.
Nessuno mi aveva mai trattato cosi, nessuno era scomparso dal nulla cosi su due piedi senza avvisare, ero io quella che si comportava cosi. Ero io quella che si allontanava in silenzio prima del previsto, ed ora quegli occhi nocciola non avevano il permesso di farlo con me.
"Oggi Luke non c'è" mi informò sconcolata la ragazza dietro il bancone.
"Che dispiacere!" le risposi sconsolata ironicamente.
"Pensavo..ti va se andiamo al ristorante che hanno aperto da poco qui dietro? Mi hanno detto che è molto piccolo ma davvero bello!" mi sorrise.
Non ne avevo di certo voglia, almeno se c'era Luke avevo una buona compagnia ma solo con lei no, la cosa non mi entusiasmava ma accennai un si frettoloso, il perchè nemmeno lo so. La pausa pranzo arrivò presto e ne fui sollevata. Decidemmo entrambe di cambiarci perchè di uscire con le divise non ne volevamo sapere, per fortuna il primo giorno avevo abbandonato nel mio armadietto dei jeans corti e una maglia dei Nirvana, aspettai che anche l'altra ragazza si cambiasse e appena finì ci dirigemmo verso il ristorante.
Stavamo parlando di varie cose, più che altro di lavoro dato che era forse l'unica cosa che ci accumunava e svoltato qualche angolo mi ritrovai in una piccola via stretta tra due alti palazzi, lei mi aveva assicurato che era una scorciatoglia che conosceva bene e io mi ero lasciata guidare.
"Oh cavolo" scoppió a ridere davanti a me.
La stradina era davvero stretta e a malapena ci stavamo in due, appena la sentì ridere mi sporsi per guardare meglio verso dove il suo entusiasmo era rivolto.
"Che imbrazzo" la seguì.
Un ragazzo ed una ragazza stavano...allegramente baciandosi pochi metri avanti a noi, il problema o il divertente stava che essendo stretta la stradina entrambe dovevamo passargli accanto, ovviamente interrompendo il magico momento. La ragazza era contro il muro e il suo volto era coperto dalle forti braccia del ragazzo che era appoggiato al muro dietro a questa, di certo non era un bacio casto anzi se non fossimo stati in un vicolo al chiuso avrei sospettato di essere sul set di 50 sfumature di grigio.
"Passa in silenzio" risi spingendola per la schiena mentre lei non smetteva di sorridere.
Appena ci avvicinammo la ragazza si scostò dal bacio sentendo i rumori e puntò i suoi enormi occhi azzuri verso di noi, iniziando ad arrosire per la scena. Abbassai gli occhi letteralmente imbarazzata e seguì le Toms della mia collega quando le Timberland che intravidi mi fecere perdere un battito.
Seguì la figura dal ragazzo finò ad arrivare ai suoi occhi puntati sui miei, quegli occhi che purtroppo conoscevo bene. Mi fermai all'istante, il sangue era ghiaccio nelle mie vene mentre lui ancora sbalordito non sapeva cosa fare. Prima di riprendermi le mie labbra parlarono per me dando aria a ciò che la mia mente ancora non riusciva a comprendere "Liam".
Lui non si mosse di un passo mentre i suoi occhi terrorizzati si muovevano tra i miei forse cercando una scusa abbastanza plausibile da rivolgermi, ma che scusa avrebbe mai potuto trovare?
"Skyla io..." si mossero le sue labbra.
Cominciai a correre dove non lo so, ma le mie gambe si mossero prima che potessi rifletterci, iniziai a correre velocemente cercando di ignorare le lacrime minacciose dietro i miei occhi e provando a concentrarmi su dove era il mio arrivo, ma ci sarà mai un arrivo?
Ora come ora volevo solo correre, scappare da tutti, scappare dal mondo, scappare da un passato che volevo scordare. Non volevo un arrivo, volevo una strada..una strada che mi portasse lontano. Non mi resi conto subito di dove le mie gambe mi stavano portando, ma appena scorsi il coffe shop capì che l'unica cosa che volevo era andare a casa, rinchiudermi dentro e non uscire piú. Non ricordo nemmeno l'ultima parte di tragitto, ricordo solo che arrivai in casa e per mia fortuna non vi era nessuno, ero sola. Mi lasciai cadere sul letto trascinandomi il piumone sulla testa e innoltrandomi come sempre nei cuscini, piú sprofondavo in quel buio piú mi sentivo lontana dal mondo intero. Non piangevo per quella testa di cazzo..o almeno non potevo farlo per lui. Dietro gli occhi serrati ricomparivano immagini di un passato che volevo dimenticare, un passato che non doveva esistere.
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Fallen.
RandomSkyla ha 19 anni ed un passato burrascoso alle spalle che l'ha portata a non fidarsi più di niente e di nessuno se non del suo unico ed inseparabile amico Chris. I due vivono insieme all'amico Brian in un piccolo appartamento le cui mura imprigionan...