13 capitolo

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"Liam devo andare" ripetei un ultima volta muovendo il polso all'interno della sua presa.

"Ti dimentichi qualcosa!" continuò schiacciandomi contro il muro alle mie spalle.

"Liam smettila devo andare!" ripresi spingendolo via con tutta la forza che potevo avere.

Ottenni un alquanto ottimo risultato dato che si mosse di un passo indietro dandomi l'occasione di muovermi più avanti staccandomi dal muro, ma non resistetti molto e nell'arco di secondi quel muro ancora mi sosteneva duramente dalla schiena.

Le labbra di Liam si scontravano contro il mio collo come onde contro scogli ed io non sapevo come fermarlo, lasciai cadere la testa indietro cercando ancora di staccarmi e sospirando dolorosamente quando i suoi denti si chiudevano troppo forte intorno alla mia pelle.

"Ti prego Liam, basta!" sussurrai un ultima volta.

Il portone d'ingresso si aprì di scatto e non feci in tempo a vedere chi fosse che subito sentì il peso del corpo di Liam lasciare il mio.

Crollai a terra, forse per le forze prosciugatami tentando di allontanare Liam o forse dalla paura o dalla rabbia o...o non so da cos'altro.

Alzai gli occhi per focalizzare bene cosa fosse successo e la mia mente apprese subito l'immagine di Niall a cavalcioni su Liam che continuava a sferrare tremendi pugni sulla sua faccia.

Liam ripose più volte anche lui con dei pugni anche se i lividi sul suo volto non promettevano affatto bene e Niall non accennava di certo a smettere.

"Niall? Niall smettila!" urlai rialzandomi a fatica e muovendomi verso di loro.

Sembrava che nessuno dei due mi ascoltasse, si parlavano tramite gli occhi, occhi che infuocati si lanciavano dolore.

"Vi prego...vi prego smettetela!" urlai alzando il tono di voce minaccioso.

Niall alzò gli occhi verso i miei fermando un pugno a pochi centimetri dal viso di Liam, rimase fermo per qualche minuto come se esaminasse cosa fosse meglio, continuare a picchiare Liam fino ad ucciderlo o darmi retta e fermarsi.

Per mio grande stupore scelse la seconda e si rialzó dal corpo massacrato sotto di lui allontanandosi di qualche passo.

"Andiamo" mi disse voltandosi verso il portone.

"Non finisce qui Horan...non finisce qui!" sorrise da terra Liam puntandogli un dito.

Era strano il fatto che fosse pieno di lividi ma neanche una goccia di sangue intorno al viso.

Ero terrorizzata e ancora non avevo elaborato bene che cosa fosse accaduto cosi seguì di fretta Niall lungo le scale e appena mi aprì la porta d'ingresso corsi letteralmente verso la mia stanza.

Le lacrime iniziarono a infrangersi lungo il pavimento mentre sentivo l'aria mancarmi ad ogni passo, chiusi la porta alle mie spalle e mi lasciai cadere sul letto di fronte a me.

I singhiozzi riempivano il silenzio intorno e più provavo a fermarli più si facevano sentire, non so bene perchè piangevo, non ero una ragazza da lacrime facili, ma tutto in quel periodo mi stressava.

Liam era cosi dolce ma i suoi gesti, i suoi occhi, mi avevano cosi spaventata che al ricordo mi sentivo ancora male, se non fosse arrivato Niall cosa sarebbe successo?

Giusto, Niall...cosa ci faceva Niall all'ingresso del palazzo, come faceva a sapere che ero in difficoltà?

Sentì la porta aprirsi dolcemente e dei passi raggiungere il mio letto, poco dopo un peso affondo accanto a me e una mano si posò sulla mia spalla.

Non parlai, non mi voltai, semplicemente da quel tocco sapevo alla perfezione chi fosse, questo mi rassicurava ma allo stesso tempo mi faceva paura.

"Tutto bene?" sussurrò Niall portandosi vicino al mio orecchio mentre il mio volto ancora era affondato nei cuscini.

Non risposi anche perchè una risposta non l'avevo, stavo bene ero soltanto scossa da tutto quello che era successo e cercavo di rimettere insieme i pezzi.

Alzai il volto dall'ammasso di cuscini e Niall mi porse una tazza calda di te sorridendomi e allargando i lividi sulle sue mascelle.

Presi la tazza velocemente iniziando a berne sorsi mentre Niall si posizionava accanto a me appoggiandosi contro lo schienale del letto e allungando le gambe accanto alle mie.

"Scusa per prima...volevo solo...solo proteggerti" iniziò guardando il vuoto davanti a se.

"Non ti preoccupare" sussurrai allungando una mano lungo il suo petto per calmarlo.

Niall avvolse le sue dita intorno ai miei bracciali e ne scostò alcuni lasciando il mio polso nudo sotto il suo sguardo.

"E questi cosa sono?" sussurrò indicando le cicatrici orizzontali che si andavano delineando lungo la mia pelle.

"Errori" sussurrai lievemente cercando di non ricordare.

"Errori?" ripeté la mia parola in una domanda.

"Tanti errori fatti da uno sbaglio di persona" continuai senza distogliere gli occhi dalla tazza fumante.

"Perchè?"

"Perchè ero sbagliata..perchè sono sbagliata"

"E questo ti faceva sentire giusta?"

"No questo mi faceva sentire bene. La punizione al mio essere sbagliata"

"Tu non sei sbagliata per me"

La voce di Niall fu quasi un sussulto lasciato nell'aria da solo, i suoi occhi erano fissi su di me ma la paura di incontrarli mi fece restare ferma a osservare la tazza.

"Lo sono per chiunque..te ne accorgerai presto come tutti gli altri"

"Io non sono come gli altri io ci tengo a te"

Le sue parole ora erano più forti, portò due dita contro la mia guancia carezzandola piano e asciugandola dalle lacrime precedenti, come per consolarmi, come per aiutarmi.

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