56 capitolo

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Hi girls!
Questo capitolo é dedicato Rainshiver che é una ragazza fantasticaanche perché ha votato tutti capitoli che (io spero) ha letto, in questo modo sono quasi arrivata alle 200 ⭐.  [Prendete esempio votate ahaha]
P.s: inoltre anche la sua storia Amnesia é stupenda quindi vi consiglio di farci un salto.

La sua voce trema ancora di più di quanto possano fare le sue mani e non so come comportarmi. Il suo stato d'animo è celato dietro i suoi occhi velati e non riesco a distinguere le urla dai sorrisi. Dopo poco si alza e d'istinto i miei piedi fanno un passo indietro, non da lei ma dalla semplice paura della sua rabbia, della sua tristezza, del suo odio verso i miei confronti, tiene ancora quella maledetta foto tra le mani e fa schizzare il suo sguardo al mio per poi riportarlo all'immagine, è stressante non capire cosa stia cercando.
"James? .. Tu sei James Gallagher?" la sua voce tremava nuovamente mentre i dubbi scorgavano dal tremore delle sue mani.
"Posso spiegarti tutto, se vuoi" 
Sembravo più agitato di quanto volessi apparire o almeno ci provavo, e averla lì con gli occhi sgranati non aiutava affatto. Il suo corpo si protese verso il mio in un gesto che nemmeno vidì, in poco mi stava stringendo tra le sue braccia sospirando pesanemente nel mio collo. In un primo istante non capì esattamente cosa accadeva intorno a me ma nell'arco di poco tutto tornò nitido.
Lei mi stava stringendo in un abbraccio che mai avevo avuto. Stava tremando o forse ero io quello che tremava in ogni caso i nostri corpi erano più stretti che mai. Mi ritrovai a stringerla tanto forte da alzarla sulle punte, tanto quanto lei stringeva me. Era un tocco liberatorio e per quanto la paura mi invadesse completamente sapevo era arrivato il momento di parlare di tutto e spiegarle quanto più potessi. Si distaccò da me lasciando il freddo invadere il mio petto e alzandosi un po' di più mi prese il volto tra le mani scrutando meticolosamente nei miei occhi.
"Ti ho aspettato tanto che dovrei odiarti. Perché...perché non me lo hai detto?" la sua voce assottigliata dalle emozioni.
"Cosa avrei dovuto dire? «Ciao sono James, sono morto. Vuoi uscire con me?»...Non avrebbe avuto molto successo" risi piano mentre lei corrugava la fronte provando a fare la finta presa male.
"Forse é meglio se ci sediamo che mi devi raccontare un po' di cose" mi prese la mano portandomi verso il letto.
Si sedette sul piumone troppo grande e lasciando le nostre dita intrecciate mi trascinò accanto a lei. Dopo vari respiri fin troppo profondi iniziai a spiegarle.
"Dopo che la tua famiglia si trasferì ero distrutto, l'unica cosa che davvero mi importava eri tu. Ma eravamo troppo distanti e davvero troppo piccoli per queste cose. La lettera che ti scrissi fu una promessa a me stesso. Ti avrei ritrovato e questa volta ti avrei tenuto per me. I miei genitori divorziarono qualche anno dopo ed io dovetti trasferirmi da mio padre, per questo mi chiamo Horan e non Gallagher come mia madre. Mi tinsi i capelli poco dopo, più come ribellione verso mio padre che altro in ogni caso poi il biondo mi piaceva e me lo sono lasciato. Appena ho compiuto diciotto anni sono partito per cercarti avrei finito il college a poco e sarei entrato in un università davvero prestigiosa. Dopo due anni ininterrotti di ricerche non avevo ancora trovato nulla. Una notte mentre ero fuori a festeggiare con degli amici un..uomo..fin troppo ubriaco mi ha visto come bersaglio perfetto per la sua bottiglia mezza rotta. Sono caduto ho battuto la testa svenendo e troppo sangue é uscito dal mio corpo. In ogni caso qui inizia il complicato..."
Cerco di prendere aria mentre la sento mancare e osservo i suoi occhi chiusi nei miei che mi scrutano.
"Ecco. Io non ho scelto di essere un Angelo Custode. Io sono un dimenticato. I dimenticati sono quelle persone che dopo la morte non riescono a perdonare la loro morte e assumono un ruolo simile a quello degli Angeli Custodi. I dimenticati sono pochi e non tantissimi come si penserebbe, se diventi un dimenticato non hai altro se non la vita eterna sulla terra senza via di liberazione. Non ho perdonato quell'uomo ed ora sono qui, per sempre. Tu eri una delle anime assegnate al mio schedario. Quando lessi il tuo nome...fu cosi...cosi magnifico. Non riesco a dirlo a voce, fu qualcosa di troppo immenso. Eppure se eri un anima assegnata voleva dire che non eri felice e questo mi distruggeva. Ti ho seguito per qualche tempo, non trovavo il coraggio di parlarti, avevo paura che mi avresti odiato per non aver mantenuto la mia promessa.."
"Tornerò e ti porterò con me" sussurrarono le sue labbra ricordandomi quelle parole che da piccolo avevo pronunciato.
"Pensai che magari sarei potuto arrivare sotto un nuovo nome cosi giusto per vedere se mi odiavi molto. Niall é il mio secondo nome e Horan é il cognome di mio padre. Quando ti ho visto la prima volta che sono entrato in questa casa, ho sentito le gambe disperdersi, sei diventata cosi bella...sei cosi semplicemente tu. Il ricordo della piccola bimba paffutella che mi lanciava caramelle era impressa nella mia mente mentre gli occhi scrutavano la nuova ragazza scontrosa. E alla fine non ce l'ho fatta a dirti chi ero...la paura era troppa e il terrore del rifiuto...dio non lo avrei sopportato"

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