Niall scoppiò a ridere e iniziò a prendermi in giro sul fatto che io non riuscivo nemmeno a distinguere le persone e che da li a poco avrei confuso Niall con Chris o Chris con Niall.
"Mangiamo che è meglio!" sbuffai mettendo il broncio.
La pizza era buonissima e ringraziai mille volte il biondo dell'idea favolosa che gli era venuta, forse l'unica.
"E tu come sei arrivato in America?" chiesi morsicando la pizza tra le mie mani a Niall.
"Da piccolo i miei genitori divorziarono, io non ero in ottimi rapporti con loro e quella rottura sgretolò l'ultimo frammento di unione tra noi. Decisi di trasferirmi in America con un mio amico e ci prendemmo un appartamento qui vicino, amavo questa parte della città. In fine ebbi dei problemi e mi sono ritrovato a vivere qua!" spiegò sventolando le mani in aria indicando l'ambiente.
"E il tuo amico?" chiesi più incuriosità.
"Vive con la ragazza. Tu, invece?"
"Avevo voglia di cambiare" conclusi tagliando velocemente la mia storia.
"Bene, ora che sappiamo le nostre vite, che ne dite se prendo il gelato!" ci interruppe Chris ridendo e chiudendo i cartoni di pizza ormai finita.
Finimmo di parlare di cose stupide ad esempio delle cose divertenti del nostro passato, Niall raccontò che un giorno si era perso qui intorno ed una vecchietta vestita in modo molto poco casto lo aveva riaccompagnato a casa oppure Chris raccontò della volta in cui io rimasi chiusa fuori casa e per svegliarlo iniziai a tirare le crocchette di pollo alla finestra dato che non trovavo dei sassi.
Parlavamo e ridevamo cosi tanto che non mi resi nemmeno conto che mi stavo addormentando appoggiata al petto di Chris mentre lui e Niall si raccontavano delle formidabili avventure avute da piccoli.
"Sei serio?" urlò la voce di Chris risvegliandomi d'un tratto dal mio pesante sonno.
Ero in uno stato di dormiveglia, ascoltavo ciò che intorno mi accadeva ma ero troppo stanca per aprire gli occhi o muovermi.
"Ehi amico calmati non è colpa mia!" rispose duro Niall.
"Ormai lo ha capito, quanto ti ci vuole a spiegarle tutto...?"
"E' complicato!"
"Lo è solo nella tua testa!"
Non riuscivo a capire di cosa parlavano, volevo alzarmi e sparagli addosso milioni di domande che ad ondate innondavano i miei pensieri, ma il mio corpo non collaborava.
"Sta uscendo con quel cazzone di Liam, finchè non si fiderà di me io non potrò dirle nulla!" continuava Niall sbattendo un pugno sul tavolo.
"Voi teste di cazzo siete davvero incasinati! Più passa il tempo e più lei soffrirà..lo ha già fatto in passato, ti prego di non rifarlo!" la voce di Chris andò ad attenuarsi sempre di più e il silenzio diventò assordante per le mie orecchie, mentre dolcemente ritornavo a dormire.
"Skylaaaa!" urlava in lontanaza la voce di Niall.
Mi guardavo intorno ma vedevo solo bianco come una mega stanza senza uscita, come un bunker che mi sopprimeva.
"Skylaaaa!" ripeteva la voce da un punto che non riuscivo ad individuare.
Cercai di correre vero essa ma ad ogni richiamo il posto era diverso, mi sentivo spaesata, mi sentivo rinchiusa in qualcosa che non conoscevo, mi sentivo in trappola.
"Niall?" ripetevo cercando un suo segno che non arrivava mai.
Le gambe cedettero senza il mio controllo e in pochi secondi mi ritrovai a terra senza l'uso delle gambe e con la forza che andava calando sempre più velocemente.
"Shh andrà tutto bene" questa volta la voce di Niall era più vicina e la sentivo più tremante.
"Nulla andrà bene" sussurrai spostandomi e sentondo il corpo stanco di Niall sotto di me.
Nell'incubo devo essermi mossa e non so come sono finita sul suo petto con le mani a circondargli i fianchi. Il sussurrò fu debole e Niall non lo sentì continuando ad accarezzarmi il volto, il suo tocco era confortante, il sapere di averlo vicino era rassicurante.
Non posi domande ne mi scostai le mie forze erano prosciagate e la voglia di scostarmi da lui si era dissolta subito. Strinsi la sua maglia al ricordo della paura che provai in quel incubo, le nocche mi diventarono bianche ma non ci dieti conto, strinsi gli occhi per non permettere a nessuna lacrima di uscire ed affondai il volto tra le sue braccia per farmi più piccola, per sentirmi più protetta, nella speranza che quella sensazione di protezione non svanisse mai. Niall strinse di più il suo abbraccio, aveva capito, mi aveva capito...riusciva a farlo, sempre.
Il sole entrava impertinente nella stanza e la luce forte mi risvegliò all'istante, ma non ricordo bene quando mi addormentai, Niall era ancora affianco a me e ancora sveglio.
"Buongiorno" sussultò con un enorme sorriso quando i miei occhi si posarono sui suoi.
"Buongiorno!" risposi staccandomi dalla sua presa e tirandomi la schiena dolorante.
Osservai l'orologio appeso dietro al televisore e constatai che ero estremamente in ritardo per il lavoro, nell'arco di dieci minuti dovevo vestirmi, prepararmi e raggiungere la caffetteria.
Mi alzai di scatto correndo verso camera mia mentre sentivo le ossa doloranti per aver dormito sul divano. Presi velocemente la divisa e la indossi di fretta mentre finivo di prepararmi e truccarmi, non ebbi nemmeno il tempo di bere il caffè che Niall aveva preparato per me.
"Scusami" gli dissi correndo fuori dall'appartamento.
Corsi per i marciapiedi cercando di saltare via le persone senza distruggerle come un uragano, e per mia immensa fortuna riuscì ad arrivare al locale.
"Calmati oggi Sam non c'è!" mi rassicurò la mia collegha mentre mi osservava crollare a terra con il fiatone.
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Fallen.
RandomSkyla ha 19 anni ed un passato burrascoso alle spalle che l'ha portata a non fidarsi più di niente e di nessuno se non del suo unico ed inseparabile amico Chris. I due vivono insieme all'amico Brian in un piccolo appartamento le cui mura imprigionan...