La stanza in cui eravamo entrati era completamente deserta, solo un tavolino si intravedeva nel centro.
La luce era emanata solo da varie candele poste sui muri e sul tavolo, tutto era colorato di blu. Rimasi a bocca aperta per un po' perché per quanto poteva essere inquietante era davvero un bel posto.
"Andiamo" mi sussurrò Liam alle mie spalle.
Mi avvicinai piano al tavolo e mi sedetti guardandomi ancora intorno.
"Sorpresa?" mi riprese strappandomi dal mondo dei sogni.
"Ehmm..credo proprio di si" sorrisi portando una mano lungo la brocca d'acqua di fronte a me per versarmene un po'.
Il cameriere era molto cordiale e prese subito le ordinazioni, non so che piatto scelsi ne indicai solo uno a caso sul menu facendo finta di sapere alla perfezione cosa fosse.
"Beh è davvero tutto...troppo. Non me lo aspettavo..davvero!" continuai a parlare appena dopo che il cameriere ci lasciò.
"Volevo fare qualcosa per te ma non volevo esagerare. Cioè non ho esagerato, vero?" i suoi occhi si allargarono e io sorrisi alla sua preoccupazione.
In effetti aveva fatto troppo, chi offre una cena del genere ad una ragazza che si è solo limonato?
I piatti arrivarono dopo poco e nel mio c'era una poltiglia verde affiancata da una bistecca e qualche verdura grigliata, tralasciando l'aspetto regale che aveva, il gusto della poltiglia era davvero pessimo.
"Beh e quel tatuaggio sul braccio?" chiesi indicando il tatuaggio che raffigurava il cinque.
Non sono certa sul perchè glielo chiesi ma fu la prima cosa che mi venne in mente per iniziare un discorso.
"Io, Niall e gli altri ragazzi oltre ad essere colleghi siamo anche amici da tantissimo tempo, questi numeri sono un tatuaggio che ci facemmo anni fa per ricordarci di stare per sempre insieme, una cosa lunga da spiegare e complicata" mi sorrise continuando a masticare il suo hamburger.
"Con altri intendi il tipo riccio e l'altro con le vans?"
"Si loro sono Harry e Louis, ma poi ce ne sono tanti altri, siamo una compagnia....come dire....allargata!"
Il sorriso di Liam si apriva ad ogni parola e le fossette si mostravano sempre di più, amavo quando faceva cosi.
"Dal tuo sguardo di prima mi rendo conto che non ami le discoteche, quindi ti va se prima di riportarti a casa facciamo un giro a piedi?" concluse Liam.
Alla fine la cena era davvero buona, Liam mi aveva parlato delle cose che gli piacevano ed io avevo fatto altrettanto raccontando dei miei gusti musicali e delle band che amavo. Il viaggio in macchina lo passammo a cantare a squarciagola le canzoni che passavano in radio, con i finestrini abbassati ad ogni semaforo qualcuno ci tirava dei nomi.
Fu davvero divertente...fu davvero bello trovare qualcuno che mi facesse sentire cosi bene, che mi trattasse come se fossi davvero importante, era magnifico sorridere per davvero dopo tutto quel tempo di lacrime.
"Vieni" mi incitò Liam prendendomi la mano e dirigendosi ad una panchina del parco dietro casa mia che avevamo appena raggiunto.
Racchiusi la sua mano e la strinsi seguendo i suoi passi e sedendomi accanto a lui mentre con un braccio mi circondava le spalle ed io stanca mi appoggiavo alla sua spalla.
"Sei felice?" mi chiese infine spezzando il silenzio di quel luogo.
Che strana domanda era mai quella, 'Sei felice?' a pensarci chi è davvero felice? Io penso che nessuno lo sia davvero, che abbia il mondo tra le mani o semplicemente uno straccio nessuna persona può davvero definirsi tale. Vi sono gesti, momenti, attimi di felicità...ma non esiste la persona felice, la felicità non è mai constante. La felicità passa e non si ferma, ti travolge nell'arco di pochi istanti e poi ti lascia sola sul ciglio di una strada.
"Chi è davvero felice?" chiesi indietro.
"Io. Io lo sono davvero da quando ho te" continuò sorridendomi.
Un tonfo allo stomaco mi prese nell'istante in cui le sue parole si scontrarono con il freddo gelo della sera. Stava andando troppo veloce, o forse no? Non ho mai avuto una relazione sdolcinata o un ragazzo gentile, le persone che frequentavo erano cavernicoli rozzi...forse per una persona normale quello era solo affetto e lui non stava correndo con me. Forse lui provava davvero ciò che stava dicendo, forse lui mi...mi....mi amava?
Alzai gli occhi verso i suoi intravedendo una fievole e stupenda luce trapassarli e alzandomi leggermente gli lascia un bacio sulle labbra, un bacio che fu seguito subito da un altro e poi un altro e poi un altro...
Ogni gesto diventava sempre più forte, sempre più veloce e le sue labbra si infrangevano contro le mie sempre più arduamente aspettandosi in cambio forse qualcosa di più.
Poggiai delicatamente le mani sul suo petto e lo allontanai di pochi centimetri per sussurrargli che era tardi e che io dovevo tornare a casa, ero solo imbarazzata dal modo in cui lui dolcemente mi trattava ma velocemente poi si contraddiceva con i suoi gesti caldi.
Mi accompagnò fino a sotto casa mia, lasciai un dolce bacio della buonanotte sulle sue labbra e poi mi voltai per entrare nel portone ma lui mi trattenne da un polso, rigirandomi di scatto.
"Beh non finisce qui..." sussurrò al mio orecchio poco dopo avermi stretto al suo petto.
Gli occhi erano diventati di ghiaccio e il suo sorriso mi fece gelare il sangue nelle vene, provai a staccarmi ma ad ogni mio gesto lui stringeva sempre più forte, mi sentivo soffocare e non sapevo cosa fare. Il panico si insinuò in me portandomi a tremare, ma le sue mani restavano ancora più agganciate alle mie braccia e i suoi gesti si facevano sempre più violenti.Scusate ragazze ma ho deciso di fermarmi e di non pubblicare per un po', ho ripetuto che non sono una di quelle ragazze che scrive solo per i voti ed i commenti ed è assolutamente cosi, ma mi sono resa conto che nessuno segue questa storia quindi è inutile portarla avanti.
Se i voti aumenteranno e qualcuno mi chiederà di andare avanti sarò lieta di farlo ma per ora è meglio se mi fermo qui. Grazie mille :)
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Fallen.
RandomSkyla ha 19 anni ed un passato burrascoso alle spalle che l'ha portata a non fidarsi più di niente e di nessuno se non del suo unico ed inseparabile amico Chris. I due vivono insieme all'amico Brian in un piccolo appartamento le cui mura imprigionan...