14 capitolo

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Lasciai la tazza sul comodino accanto al letto e spinsi Niall lontano da me.

"Ora puoi andare!" sussurrai.

I suoi occhi si aprirono sorpresi e restarono qualche secondo sui miei, distogliendosi poco dopo.

"Ok" rispose dirigendosi verso la porta.

Si certo mi aveva aiutato ma non avevo intenzione di farmelo amico, odiavo ancora come si comportava, odiavo come mi trattava...lo odiavo e basta il motivo non c'entra.

Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal vento freddo proveniente dalla finestra.

"Guarda cosa hai fatto, Skyla!" Liam mi rimproverava da in piedi mentre io come in tutti gli altri incubi mi ritrovavo seduta appoggiata al mio letto.

"Cazzo, io ti amavo. Tu eri l'unica per me...e guardati ora. Mi fai solo pena" i suoi occhi non incrociavano i miei ma le sue parole si infrangevano contro le mie ferite.

"No" sussurrai alzando una mano per raggiungerlo.

"Tutti ciò che sei per me è il nulla!" ripeteva andando avanti e indietro per la stanza.

-No, no, no...-urlavo nella mia mente mentre la bocca non collaborava.

"Sei morta per me!" finì inginocchiandosi a due centimetri dal mio volto.

I suoi occhi erano completamente neri e penetravano la mia anima in profondità.

Mi risvegliai subito con ancora quella tremenda sensazione di sudore lungo la schiena.

Sbattevo gli occhi velocemente mentre delle lacrime si infrangevano intrepide sulla mia maglietta.

"Basta...Bastaa!" urlai a me stessa, stanca di quelle lacrime, stanca degli incubi.

Mi alzai velocemente ma le gambe non ressero il mio corpo e crollai a terra nel giro di pochi secondi.

La porta si spalancò e gli occhi di Chris raggiunsero i miei.

"Sky che succede?" mi chiese entrando velocemente.

"Nulla" risposi strisciando sul letto alle mie spalle.

"Oh Sky..." sussultò avendo intuito all'istante cosa mi stesse accadendo.

Mi avvolse tra le sue braccia e lasciai cadere la testa pesante sul suo petto.

"Sono solo incubi...solo incubi" sussurrava al mio orecchio cercando di convincermi.

"Sono cosi reali, Chris!" continuai.

Mi stringevo a lui ogni volta che un orribile ricordo del sogno ritornava a farsi sentire.

Le sue braccia circondavano le mie preoccupazioni, sciogliendole ne suoi sorrisi.

"Resto qui con te!" disse un ultima volta trascinandomi con lui sul materasso alle nostre spalle.

Avevo ancora una tremenda paura di dormire ma i suoi baci lasciati lievemente sulla mia fronte fermarono i pensieri pessimisti.

Gli occhi rimasero chiusi dalla stanchezza mentre tastavo intorno a me nel letto.

Chris era ancora li a stringermi e si era addormentato con un cipiglio preoccupato sul volto.

Aprì lentamente gli occhi scorgendo i suoi a fissarmi ininterrottamente.

"Buongiorno" dissi in un mezzo sbadiglio.

"Giorno!" mi sorrise lui notando che le mie preoccupazioni si erano dissolte nella notte.

"Vado a farmi una doccia che puzzo!" risposi al suo sorriso e mi staccai con fatica dalle sue braccia confortevoli.

La doccia sciolse i miei duri muscoli, trascinando via con se tutte le ansie della sera prima.

Presi la mia orribile divisa da cameriera e la indossai cercando di farmela piacere in qualche modo...ovviamente senza alcun successo.

Chris e Niall in cucina sembravano degli zombie e dalle occhiaie capii che entrambi no avevano dormito.

Niall alzó velocemente gli occhi a me come a chiedere come stavo ma non gli risposi.

Lasciai un bacio in fronte a Chris sussurrandogli un ultimo "grazie" e augurandogli buono studio, mentre lui faceva lo stesso con me.

Raggiunsi il lavoro svogliatamente e appena arrivai mi versai bene tre tazze di caffé per tenermi sveglia.

"Ciao Sky!" mi urló squillante la mia collega.

"Ciao..ehmmm..tu!" risposi alzando gli occhi verso di lei.

"Io sono..." riprese ma alzai una mano per zittirla "Non importa chi sei!" continuai prendendo un altro sorso di caffé.

È strano ma quando conosci il nome di una persona automaticamente hai come un legame piú forte con essa ed io di certo non volevo avere alcun tipo di legame, soprattutto con una ragazzina che non faceva altro che squittirmi nelle orecchie.

Sbuffò qualcosa e mi lasciò sola in cucina con tutto gli altri cuochi, che ovviamente mi fissavano male per il mio atteggiamento acido.

Quella mattina fu piú pesante del giorno prima, appena un tavolo si liberava subito altre persone si aggiungevano, alcune anche fastidiose.

"Pranziamo?" chiese il ragazzo biondo verso la mia collega.

Luke si faceva trovare li ogni giorno per portarla a pranzo, cosi mi aveva detto Sam.

Presi un panino dalla cucina e mi sedetti in un angolo sperduto del locale con un tavolino quasi distrutto.

Il telefono vibró accanto a me, *Ti prego, dobbiamo parlare. Liam*.

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