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L'euforia cresce.

L'aria si fa di poco più fresca, ma nessuno – a parte me – accenna a coprire i bikini con una maglietta.

Uscita dal bagno – luogo in cui mi sono rifugiata per sbollire l'umiliazione – vedo che sul pavimento del salotto è in corso il gioco della bottiglia. Sulla veranda va in scena obbligo o verità, in contemporanea a un beer pong molto rumoroso. I vicini di bungalow non ne sono entusiasti, a giudicare dagli sguardi che ci lanciano.

Non trovo Carlotta. Lei, che è il solo motivo per cui ho accettato di subire tutto questo, è sparita.

La cerco sulla spiaggia, e intanto bevo. Il ghiaccio nel bicchiere dura poco con le mie mani sudate. Ho lasciato i sandali al bungalow per potermi godere la sabbia di notte, la ninna nanna dalle onde. Ho l'impressione che in qualche modo, prima o poi, riuscirò a sistemare ogni pezzo, ma dura pochissimo.

In realtà, credo che sia questa la più grande bugia che il mare ti dice. Ti fa sempre credere che tutto si aggiusterà. Qualsiasi cosa, non importa quanto grave o irreversibile. Andrà al suo posto.

Cammino fino a trovare l'ultimo gruppo della festa. È composto da Claudio, Edoardo, Carlotta (finalmente!) e alcune sue compagne. Tutti sbronzi. Non che io sia al massimo delle condizioni.

È proprio lei, la festeggiata, a scorgermi per prima.

«Bellissima Belinda!» mi accoglie con un grido esagerato. Corre verso di me, instabile e sgraziata, e mi butta le mani al collo.

La cosa dovrebbe infastidirmi. Invece mi prendo quell'abbraccio e ringrazio il cielo.

«Vieni! Giochiamo a Cross the line, vuoi?» mi chiede trascinandomi verso il resto del gruppo.

«Non proprio» ammetto, ma sono brilla anche io, e questo annacqua parecchio la mia volontà.

Li trovo seduti a terra. Sono del tutto andati, e io sto per seguire il loro esempio. Evito di guardare verso Claudio ed Edoardo, però sento le loro risate.

«Allora, ragazzi» comincia Carlotta. «Gioco semplicissimo! Questa è la linea della verità» dice trascinando un piede sulla sabbia. «È storta, ma si capisce, dai. Inizio io! Dico qualcosa, e se avete fatto quello che dirò... attraverserete la linea!».

«Sappiamo come si gioca, amore» fa Edoardo. «Aggiungiamo un'altra regola: chi attraversa, beve!».

La proposta è accolta. Ci mettiamo in piedi, dietro il solco tracciato da Carlotta. Io cerco di confondermi tra le sue ex compagne di classe.

«Ok... Allora... Cross the line se avete mai mentito ai vostri genitori!».

Su nove persone, nove fanno un passo in avanti.

«Questa era scontata» ride Carlotta. «Serviva solo a farvi bere! Giù, giù, giù!».

Claudio si fa avanti per condurre il gioco. «Ora tocca a me. Cross the line... se l'avete mai preso da dietro!».

Lui ed Edoardo scoppiano a ridere in sincrono. Le tre compagne di Carlotta si guardano a disagio. Claudio non viene preso sul serio da nessuno se non dal suo amico.

All'improvviso li odio. Di un odio intenso, spaventoso, che mi brucia dentro. È come se l'alcol che introduco nel mio corpo servisse solo ad alimentare questa fiamma. Ho voglia di dar loro una lezione, voglio vederli umiliati come loro fanno con me ogni volta.

Butto giù quel che resta del mio cocktail tutto d'un sorso. Anche se la spiaggia ondeggia, mi faccio avanti in modo più o meno dignitoso.

«Ok, tornatene al tuo posto, coglione» sbotto. «Ora parlo io. Cross the line se avete mai mentito al vostro ragazzo!».

Fisso Carlotta. Fa spallucce. Poi, con fare teatrale, avanza e beve. Anche le altre ragazze lo fanno. Prima una, poi due. Alla fine tutte le presenti sono oltre la linea, con me.

«Be', pare che nessun uomo sia così grandioso come crede, eh?» dico io. E stavolta sì che le ragazze ridono. Con me. Di loro.

Edoardo non ci sta.

«Levati» dice, e con uno spintone mi rimanda dall'altra parte. «Ok, allora, vediamo un po' cosa potrei chiedervi...».

Finge di pensarci. Io potrei scommettere su quel che sta arrivando, ma in realtà mi sbaglierei. Perché la sua non è una frecciatina rivolta a me, bensì a Carlotta.

«Cross the line se stasera volete andare a letto con qualcuno».

Claudio scatta in avanti, facendo occhiolini alle ragazze accanto a lui. Da questo deduco che Daria deve già averlo scaricato, se lui fa il cascamorto. Poi però mi rendo conto del calibro del personaggio in questione, e non ne sono più così certa.

«Amore, non vieni avanti?» chiede Edoardo a Carlotta.

Lei fa la preziosa. Sorride, mette le mani sui fianchi. «Non lo so, se fai il bravo...».

Un'ondata di nausea mi travolge, ma la tengo a bada. Claudio mi mostra il dito medio senza neanche nascondersi, poi ride sguaiato.

Intanto Carlotta avanza, ma non per dare ragione a Edoardo. Gli gira attorno, come un pavone consapevole della sua bellezza. Poi riprende il comando del gioco.

«Cross the line se... se...».

Fa la stupida. Si mette la mano sotto il mento, sculetta il necessario, e infine mi pianta gli occhi addosso.

Sono felice e spaventata insieme. Finalmente mi guarda, anche se tremo al pensiero di quello che potrebbe dire.

«Cross the line se avete mai dubitato della vostra sessualità».

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