Devo sparire.
Non è una speranza, non è un desiderio melodrammatico. È una decisione.
Una mia decisione.
E da qui in avanti non permetterò a nessun altro di impormi un cazzo.
È notte fonda. Dall'altra parte del muro sento la voce di papà che vibra. Vorrebbe tenerla bassa, ma non gli riesce bene. Sono sdraiata nel letto, con una gamba che penzola giù dal materasso e l'altra coperta dal lenzuolo.
Devo sparire.
Mi alzo e prendo il cellulare dal comodino. Racchiude la mia vita. È tutto qui, mi dico, tutto qui, in questa scatoletta che ha un potere immenso su di me. La luce dello schermo mi aggredisce gli occhi. Mi sento un cerbiatto che rischia di essere investito da un momento all'altro.
Sblocco lo schermo e comincio a uccidere Linda. Foto dopo foto. Social dopo social.
Inizio da Facebook. So che cancellare l'account non significa niente, di per sé, perché potrei recuperarlo in qualsiasi momento. Però lo faccio lo stesso.
Poi passo a Twitter. A Tumblr. Non lo usavo mai, comunque è meglio fare tabula rasa.
Ora restano Instagram e la mia e-mail. Sì, cancello anche quella. Ci metto più tempo del necessario, non tanto perché mi manchi la convinzione, piuttosto perché non so come si faccia.
Infine passo a WhatsApp. Devo lottare contro una grandissima parte di me stessa per non andare a rileggere le chat. Il mio pollice resta a pochi millimetri dallo schermo, immobile. Basterebbe sfiorarlo appena per riaprire tutto, tutto quanto.
Ma no. Ho deciso di sparire, e lo farò fino in fondo.
D'altra parte, nessuna delle mie amiche sa che me ne andrò a Mantova. In più, se tolgo loro la possibilità di raggiungermi, sarà come svanire nel nulla. Come se tutto questo non fosse mai accaduto.
Il pensiero mi dona un tale da sollievo che finalmente mi decido. Elimino WhatsApp. E non solo. Resetto il cellulare, un po' come spero di fare con la mia testa.
Dopodiché cerco uno spillo. Trovo una graffetta e la smonto per aprire lo scomparto della mia sim. È così piccola. La tengo tra il pollice e l'indice. Potrei inghiottirla senza problemi, ma non sarebbe una vera distruzione. Potrei tagliarla.
No. Devo fare di più.
Zitta e cauta vado in cucina. Cerco un accendino.
Brucio il mio numero di telefono. E, con lui, la vecchia Linda.
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Ocean Eyes
RomanceLinda ha sedici anni e una vita normalissima. Le sue giornate ruotano intorno a tre cose: skate, amici e scuola. Almeno finché non arriva Carlotta...