Apro l'armadio bianco ed inizio a fissare il suo contenuto, devo fare la valigia visto che domani dovrò partire per la gita scolastica, staró per una settimana lontana da casa e non ho la piú pallida idea di che genere di vestiti portare.
L'armadio è in totale disordine, pantaloni appallottolati sulle camicie di seta, magliette piegate male o non piegate affatto. Io odio il disordine, ma odio anche mettere ordine.
Apro la valigia e la poggio sul letto iniziando ad inserirci dentro qualche maglietta, due paia di jeans, una gonna e un vestito in caso di una serata elegante, nascondo accuratamente tre pacchi di sigarette tra i vari vestiti, ho preferito fare la scorta almeno per i primi giorni, non sapendo se riuscirò a raggiungere il tabacchino durante la gita.
Ho iniziato a fumare a quindici anni, dunque due anni fa ormai, come atto di vendetta e ribellione verso il ragazzo che mi aveva lasciata, ma successivamente è diventato un bisogno fisico e psicologico, una vera e propria dipendenza, e spesso rimpiango il giorno in cui ho iniziato, perché so benissimo quanto male faccia.
I miei genitori mi scoprirono circa cinque mesi fa quando, insieme ad alcune mie amiche, stavo fumando l'ultima sigaretta del pacchietto seduta su una panchina nella villa comunale della mia cittá, loro passarono da li vicino. Quando mi videro ebbero due reazioni toralmente diverse, mio padre diventò rosso dalla rabbia, mentre mia madre bianca per lo choc. Una scena divertente se osservata da una persona di passaggio non coinvolta nella situazione, ma a me veniva tutto tranne che da ridere. Mi portarono a casa e fecero la solita ramanzina da genitori preoccupati e delusi, mi imposero di smettere, altrimenti non mi avrebbero più fatta uscire di casa. Gli raccontai che stavo solo provando per curiosità a fare un tiro dalla sigaretta di Michelle e che il sapore di carta bruciata che mi aveva lasciato in bocca non mi piaceva per niente, dunque non avrei mai più riprovato.
Non ho mai dormito fuori casa per più di due notti consecutive e non nascondo che la cosa un po' mi spaventa, ma nel momento stesso mi carica.
Vado in bagno, mi lavo i denti fissandomi allo specchio, ho le occhiaie pronunciate sotto gli occhi verdi. Spazzolo i capelli neri senza troppa attenzione ed indosso il pigiama, devo andare a dormire presto visto che domani mattina il pullman partirà alle quattro: destinazione Barcellona.
Ciao ragazzi, questo è il primo capitolo della nuova storia che ho deciso di scrivere. In realtá non so bene di cosa parlerá nè tantomeno cosa avverrá nel prossimo capitolo. La scopriremo insieme, fatemi sapere se vi sta entusiasmando giá con un bel cuoricino (❤).
Baci!
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I love you more than my Marlboro
Teen FictionGracel è una ragazza semplice che ama passare inosservata e non vuole guai, debole emotivamente a causa di una storia finita male. Jordan è il ragazzo più carino della scuola che da qualche settimana si sta dimostrando interessato a lei, ma ogni suo...