I love you more than my Marlboro

ventidue

Metto le mani sulle sue spalle per girarlo e lo abbraccio forte. Mai nessuno mi ha difesa in questo modo. Ha esagerato, è vero, ma lo ha fatto per paura che fossi ancora ferita da frasi come quelle di quel ragazzo.

«Grazie, ne avevo bisogno.» dice riferendosi all'abbraccio.

Non rispondo, ma ricambio stringendolo ancora più forte.

Miriam e Serena sono rimaste sedute sul prato ad osservare la scena da lontano e ci fanno segno di avvicinarci.

Le raggiungiamo risedendoci al loro fianco, Jordan si accende un'altra sigaretta. È comunque molto teso.

Nessuno parla.

«Si è fatto tardi ragazze, vi riaccompagno alla vostra stanza.» rompe il silenzio Jordan dopo aver finito la sigaretta.

Non penso di essere pronta a rientrate in albergo e sentire di nuovo tutti gli sguardi puntati su di me.

Entro per mano con Jordan e cammino più velocemente possibile senza guardare nessuno, non voglio altri problemi. Saliamo le scale e arriviamo al dormitorio.

«Buonanotte, ragazze.» dice Jordan. «Buonanotte, amore.» dice dandomi un bacio a stampo.

«Buonanotte.» rispondiamo tutte ed entriamo nella stanza.

Ci spogliamo e mettiamo il pigiama.

«Posso farti una domanda?» mi chiede Miriam.

«Certo.»

«Da quanto state insieme?»

«Un giorno.» dico rigirandomi le dita.

«Un giorno? E già prende a pugni qualcuno per te?» domanda sbarrando gli occhi. «Pensavo stesse insieme da molto più tempo.»

Effettivamente è assurdo quanto le cose stiano correndo, ma tra di noi è stato davvero diverso, sento di conoscerlo da molto tempo, invece solo ieri sera ci davamo il primo bacio.

Sorrido.

«Lo so, è strano. Tra di noi è stato tutto molto veloce.» dico sorridendo.

«Veloce? Avete messo il turbo! Dopodomani che fate, vi sposate?» chiede Serena ridendo.

Sorrido per quello che ha detto.

«Ma zitta.» le dico ridendo e dandole uno spintone.

«Vi va patatine e film?» propone Miriam.

Si è per caso dimenticata che domani abbiamo la sveglia alle otto per andare al museo di Picasso?

«Ragazze, domani dobbiamo alzarci presto.» dico sperando che cambino idea.

«Dai, solo uno.» dice Miriam facendo il musetto.

«Va bene.» dico ridendo.

°

Sono le sei, abbiamo appena finito di vedere il quarto film di seguito, uno più strappalacrime dell'altro. Siamo tutte e tre sedute a terra a ingozzarci di patatine con una marea di fazzolettini sparsi sul pavimento.

Tra due ore dobbiamo essere in sala da pranzo e non abbiamo dormito nemmeno dieci minuti e ormai non penso che lo faremo.

«Ragazze grazie della bella serata, ne avevo bisogno.» dico sorridendo.

In queste ore abbiamo legato davvero tanto, soprattutto con Miriam che prima conoscevo a malapena.

«Vado a farmi una doccia.» dico.

Vado in bagno e mi abbandono ad un lungo getto di acqua fresca, sciacquo abbondantemente la faccia per togliere il trucco sbavato e mi insapono cercando di mandare via la stanchezza.

Esco dal bagno e dopo di me entra Serena, mi asciugo i capelli e Miriam si propone di sistemarli in una treccia.

Serena esce dal bagno e per ultima entra Miriam.

Dopo che tutte e tre ci siamo lavate e asciugate a dovere e dopo essere state una mezz'oretta stese sul letto a rilassarci ci prepariamo.

Indosso un paio di pantaloncini neri e una maglietta nera molto morbida. Miriam opta per un vestito celeste con i fiori, è bello, ma io non lo indosserei mai. Serena mette semplicemente un jeans e una maglietta rossa comprata ieri all'Hard Rock di Barcellona.

Mettiamo un po' di mascara e scendiamo nella grande stanza, sembra che nessuno mi fissi più. Speriamo che abbiano trovato altri argomenti di cui parlare. Non voglio più problemi e odio essere al centro dell'attenzione, giudicata per qualcosa che non ho fatto.

Vedo Jordan da lontano parlare nervosamente al telefono con qualcuno, appena mi avvicino chiude la chiamata. Cerco di non fare domande per non sembrare gelosa.

«Buongiorno amore.» gli dico dandogli un lungo bacio.