quattordici

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Stacco le mie labbra dalle sue, sento nuovamente gli occhi di tutti puntati su di me, ma non mi interessa. Finiamo di mangiare e ci alziamo, mano nella mano ci dirigiamo verso l'atrio. Arrivati vicino il grande tavolo della segreteria incontriamo Cristina. La ragazza ci viene incontro, ho seriamente paura che possa iniziare a fare una scenata davanti a ragazzi e professori, una scenata talmente grande che verrà tramandata da generazione in generazione nella nostra scuola.

«Indovina indovinello, chi è il più coglione nell'albergo?» canticchia queste parole il modo da farsi sentire da più ragazzi possibile, riferendosi a Jordan.

«Tu.» rispondo senza pensarci.

Merda, credevo di averlo solo pensato.

Il volto di Cristina si trasforma corrugandosi per la rabbia.

Mi guarda fissa con gli occhi che per poco non le escono dalle orbite. È inferocita. Non è abituata a ragazze che le rispondano, tutte si sottomettono a lei e al suo volere per sperare di avere un po' di popolarità o semplicemente per paura delle voci che possa mettere in giro.

A me delle voci che può mettere in giro non frega nulla e sicuramente i piedi in testa non me li faccio mettere.

«Come mi hai chiamata?» chiede quasi poggiando la sua fronte alla mia con aria minacciosa.

«Cogliona.» dico questa volta a voce più alta, convinta di quello che sto facendo.

«Amore, lascia stare. Non ne vale la pena.» dice Jordan stringendomi forte la mano.

«"Amore"?! E tu avresti lasciato me per questa?» urla Cristina ancora più inferocita di prima.

Comunque sono dispiaciuta, perché per quanto possa non sopportare questa ragazza, sono stata io la causa della sua rottura con Jordan, anche se lui stava con lei solo perché lo avevo rifiutato, ma lei questo non poteva saperlo.

«Si, anzi se ci tieni a saperlo stavo con te solo per non pensare ai rifiuti di Gracel.» dice chiaramente per ferirla.

Merda, vorrei scomparire. Qualcuno mi salvi da questa situazione.

«Allora non sei solo coglione, ti sei proprio fumato il cervello. Le ragazze come lei dovrebbero essere usate per non pensare a quelle come me, non il contrario.» dice con aria stupita.

A questo punto, dopo la sua ennesima affermazione di questo genere, non mi dispiace più per tutto quello che ha passato. Anzi, si è meritato tutto quanto.

Che bella cosa il karma, regala soddisfazioni incredibili.

«Prova ad aprire il cervello e il cuore invece di aprire solo le gambe e forse troverai anche tu un ragazzo che ci tiene davvero a te.» dico ormai esausta della situazione.

La ragazza mi tira uno schiaffo che mi prende in pieno volto. Jordan si mette in mezzo e mi allontana. Se non ci fosse lui le starei facendo passare a cazzotti la voglia di fare la forte.

Vado via mostrando il dito medio a Cristina.

«Ti ha fatto male?» domanda Jordan una volta seduti su un divanetto.

«Non tanto.» dico, l'adrenalina è così alta che il dolore l'ho sentito a malapena.

«Come cazzo si è permessa, ma stai certa che la questione non finisce qui. Non doveva permettersi di darti quello schiaffo.» dice con tono arrabbiato.

«Lascia perdere, prima questa storia finisce e meglio è per tutti. Non voglio problemi.» dico sorridendo e dandogli un leggero bacio sulle labbra.

«Sicura?» dice non del tutto convinto.

«Si, voglio solo stare tranquilla con te e non pensare a nulla.» dico sorridendo e cercando di non pensare a quello che è successo qualche minuto fa.

«Ecco perché ti adoro. Non serbi rancore a nessuno e non ti piace creare problemi con le persone. Hai un carattere pacifico.» dice dandomi un altro bacio.

Sorrido.

I love you more than my MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora