Dopo qualche chiacchera e qualche altra birra siamo tornate in albergo.
Entriamo dalla grande porta e saliamo le scale, sono stanchissima, non vedo l'ora di stendermi per dormire.
«Gracel!» sento una voce acuta gridare dal fondo del corridoio.
Magari se ignoro la vipera, mi lascerà perdere.
Faccio finta di nulla e continuo a camminare.
«Gracel!» grida ancora.
«Che vuoi?» dico alzando la voce per farmi sentire.
«Vieni qui.» dice con un tono di voce che non mi piace per niente, pensa di potermi dare ordini?
«Non ci penso proprio, se vuoi vieni tu altrimenti buonanotte.» dico incrociando le braccia al petto.
Sono stanca e ho voglia solo di dormire, non mi va di perdere tempo con questa ragazza.
Lei sbarra gli occhi per la mia risposta ed esita un po' prima di avvicinarsi a me.
«So cosa è successo tra te e Peter.» dice sorridendo.
Spalanco gli occhi e sento crollare un macigno sulle mie spalle, il senso di colpa che ero riuscita ad allontanare inizia a divorarmi nuovamente.
Sta bluffando.
«Ovvero?» dico.
«So cosa c'è tra te ed il migliore amico di Jordan.» dice sorridendo.
«E cosa ci sarebbe tra me e lui, scusa?» dico acidamente.
«Vi piacete.» dice squadrandomi.
Faccio un sospiro di sollievo, non sa del bacio. Lo dirò a Jordan, ma devo essere io a farlo.
«Ti do una notizia, sono fidanzata con il suo migliore amico.» dico ridendo.
Lei contorce il viso in una smorfia di disgusto, sicuramente per lei Jordan è ancora una ferita aperta ed io con questa frase ci ho girato il dito all'interno.
«Non sarà il tuo ragazzo per molto.» dice ricomponendosi.
«E chi sarebbe a portarmelo via, tu?» dico squadrandola esattamente come fa lei.
Vuole giocare? Starò al suo gioco, so essere molto peggio di lei.
«Esattamente.» dice sistemandosi i capelli con la mano.
«Eri solo il rimpiazzo, usava te per non pensare a me. Sei davvero sicura di contare qualcosa per lui? Sei solo un oggetto, un giocattolino.» dico sorridendo. «Adesso posso andare a dormire?» domando stanca.
Io solitamente non mi comporto in questo modo, non mi piace ferire le persone, ma Cristina conosce solo questo linguaggio e se questo è l'unico modo per far finire questa storia, le darò la sua stessa medicina.
«Povera illusa, si sarà messo con te solo per portarti a letto e dopo di questo è andato via con un'altra.» dice ridendo.
«Non mi ha portata a letto, quella facile sei tu.» dico sorridendo.
«Gracel, non rivolgerti a me in questo modo.» dice visibilmente arrabbiata, è diventata rossa in viso e stringe i pugni.
«Perché tu puoi trattare in questo modo le persone ed io non posso trattare così te?» domando esasperata, vorrei davvero capire cosa ha nel cervello questa ragazza oltre a trucchi e tacchi.
«Perché tu non sei me.»
«Ringraziando il cielo.» dico aprendo la porta della mia stanza e chiudendola fuori.
«Non è ancora finita, stronza.» dice Cristina battendo i pugni sulla porta della mia stanza.
Sento i suoi passi che si allontanano e finalmente dopo aver messo il pigiama mi stendo sul materasso, questa sarà l'ultima notte che dormirò in questo posto.
Le mie amiche sono rimaste in cortile con un gruppo di loro amici, a me non andava e avevo bisogno di riposare.
Non sono riuscita ad avere una giornata tranquilla in questo posto e pensare che a Miami conduco una vita normalissima.
Sblocco il telefono e fisso una foto mia e di Jordan scattata in cortile, lui ha la sigaretta in bocca mentre io sorrido.
Con questa foto impressa nelle iridi mi addormento.
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I love you more than my Marlboro
JugendliteraturGracel è una ragazza semplice che ama passare inosservata e non vuole guai, debole emotivamente a causa di una storia finita male. Jordan è il ragazzo più carino della scuola che da qualche settimana si sta dimostrando interessato a lei, ma ogni suo...