dodici

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Mi sveglio di soprassalto per un grande frastuono. Mi giro per vedere quale sia la fonte di questo trambusto e vedo Cristina gridare come una pazza e buttare a terra tutto ciò che si trova sotto mano.

«Cristina, ma che diavolo stai facendo?» dico abbastanza innervosita dall'atteggiamento della mia compagna di camera.

«Jordan mi ha detto che non gli interesso più! Capisci? Ah certo che non capisci, che ne sai tu di ragazzi?» dice continuando a comportarsi istericamente.

A quelle parole mi sento pervadere da un grande senso di rabbia, come si permette a parlare in questo modo di me. Brutta stronza.

Dentro di me sorrido ricordando ciò che è successo ieri sera. Fino a ieri un po' di dispiacere per Cristina riguardo a come si è comportato Jordan lo provavo, ma dopo questo suo atteggiamento non mi interessa per niente.

«Ne so di ragazzi, non vivo fuori dal mondo, non sei l'unica a poterne avere uno.» dico.

Mi alzo e vado verso il bagno per lavarmi la faccia sbattendo rumorosamente la porta, mi guardo allo specchio e mi vedo più bella, tutto mi sembra migliore dopo essermi specchiata nei suoi occhi. Non vedo l'ora di rivederlo.

Mi preparo con il sottofondo delle grida di quella gallina e intanto penso a Jo, penso che alla fine preferisce davvero me a lei. Sembra quasi impossibile.

Dopo aver indossato un jeans e una maglietta nera e bianca, scendo nella sala dove ieri si è tenuta la cena che in questo momento è adibita per la colazione.

Cerco tra i diversi ragazzi seduti Jo, ma non lo vedo. Dove sarà finito?

Sento delle grida provenire dalle scale, Cristina mi ha preceduta e ha incontrato Jordan prima di me, mi avvicino per sentire meglio senza farmi notare.

«Ma come ti sei permesso a fare una cosa del genere ad una ragazza del mio livello?» sento Cristina urlare queste parole con un'aria di tale arroganza da farmi venire il vomito.

«Una ragazza del tuo livello? Ma chi ti credi di essere, solo perchè i ragazzi ti sbavano dietro? Bhe, ho una novità tesoro, non sbavano dietro a te, ma dietro al tuo culo sempre in vista.» risponde Jordan a tono, sembra davvero innervosito dal suo comportamento.

«Ma come ti permetti, Jordan? Tu non sai con chi hai a che fare, non hai idea di chi ti sei messo contro.» dice Cristina che subito dopo si allontana sculettando verso la sala pranzo.

Quando la gallina è fuori dalla mia visuale mi avvicino a Jordan e lo abbraccio forte senza dire una parola.

Mi sento un po' in colpa perché se in pullman mi fossi comportata diversamente questa situazione non si sarebbe creata.

Anche se quello che ha sbagliato a comportarsi in questo modo con Cristina è comunque lui. Quella ragazza per quanto insopportabile possa essere non meritava di essere usata per distrarsi e poi scaricata.

Il senso di colpa inizia a farsi sempre più spazio dentro di me. Mi sento in colpa anche per aver gioito questa mattina dopo che lei mi ha attaccata. Lei sbaglia a trattare le persone in questo modo, ma non per questo io devo abbassarmi al suo livello.

Credo che sia io che Jordan le dobbiamo delle scuse.

«Buongiorno Gracel.» dice Jordan stampandomi un bacio sulle labbra.

Ero talmente presa dai miei pensieri da non essermi resa conto di essere stata per tutto questo tempo stretta tra le sue braccia.

«Buongiorno Jo.» dico ricambiando con un altro bacio.

«Andiamo a fare colazione?» domanda visibilmente affamato.

«Certo.» rispondo ridendo.

Ci prendiamo per mano e entriamo insieme nella grande stanza, tutti gli occhi sono puntati verso di noi. Quando Cristina si renderà conto di noi sarà meglio che inizi a correre perché non oso immaginare come potrebbe reagire.

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