Mi alzo da terra e mi fisso allo specchio. Sono davvero ridicola. Il trucco sbavato e gli occhi rossi e gonfi. Come mi sono ridotta?
Prendo la salvietta struccante e rimuovo tutto ciò che rimane del mio trucco da sotto gli occhi e sugli zigomi. Ho avuto fin troppi ragazzi che mi hanno ridotta con il trucco sbavato, credo che l'unico trucco che un ragazzo dovrebbe rovinare sia il rossetto. Mi pettino la chioma nera e mi vesto senza fissare il riflesso del mio corpo sullo specchio, per evitare altre delusioni. Indosso un pantaloncino di jeans non eccessivamente corto e un top bianco e nero, le mie comode scarpe e sistemo velocemente il viso con un po' di mascara.
Esco dal bagno dandomi un'ultima occhiata e mostro al mio riflesso il sorriso piú grande e piú falso che abbia mai fatto. Non permetteró a quel bastardo e a quella puttanella di potersi vantare di avermi ridotto in lacrime, sarò menefreghista e sorridente nei loro confronti.
La stanza è vuota, i due piccioncini avranno pensato di andare a fare le loro cose nel dormitorio maschile, meglio, almeno non gli avrò tra i piedi.
Sistemo i miei vestiti nell'armadio e scendo in sala da pranzo. La stanza è immensa, molto elegante, con il soffitto alto e decorazioni dall'aria molto antica e delicata sui muri. Di solito quando si va in gita con la scuola per risparmiare gli alberghi non sono niente di eccezionale, ma questa volta è davvero stupendo, siamo stati molto fortunati.
Mi siedo al tavolo ancora deserto e chiamo mia madre, credo sia in pensiero per me e sono sicura che le faccia piacere una mia telefonata.
«Ehi amore.» sento la voce di mia madre dall'altra parte del telefono, quella voce che riesce sempre a farmi calmare.
Tutti hanno qualcosa a cui si aggrappano nei momenti in cui vorrebbero solo scomparire, tutti hanno un motivo per cui andare avanti, un pensiero felice quando piangono. Il mio è la voce di mia madre.
«Ciao mammma.» le rispondo.
«Come va la gita Gracel, tutto bene?» mi domanda.
Si certo mamma, un ragazzo si è dichiarato e ha provato a baciarmi in pullman e a distanza di un ora stava infilando la sua lingua nella bocca della mia compagna di stanza, una ragazza che detesto. Sono stata una merda e ho passato la successiva mezz'ora chiusa in bagno a piangere silenziosamente.
«Si, tutto alla grande mamma. Il posto è bello e la stanza anche. Tra un po' ceneremo, mentre domani visiteremo la cittá.» dico con voce tranquilla.
«Son contenta, ora vado a preparare la cena per me e tuo padre. Ci sentiamo piccola mia.» dice mia madre riattaccando la telefonata.
Sono diventata davvero brava a mentire, potrei fare l'attrice.
«Ehi tu, che ci fai qui tutta sola?» sento una voce alle mie spalle e sono quasi sicura che il ragazzo si stia rivolgendo a me.
Mi giro di scatto e vedo Jordan in piedi alle mie spalle. Ha un paio di jeans strappati e la camicia bianca, i capelli neri e ricci scompigliati.
Con quale coraggio mi parla dopo che sta perfettamente a cosa ho assistito prima in camera e tra l'altro era talmente occupato con Cristina che non si è nemmeno degnato di salutarmi.
«Perchè mi annoiavo cosí sono scesa ad aspettare la cena.» rispondo fredda abbassando gli occhi sul telefonino fissando lo schermo spento.
«Se ti annoi puoi chiamare me e ti faccio divertire.» dice facendo l'occhiolino.
«Se non scomprari immediatamente ti prendo a pugni, così vediamo se avrai ancora tante altre ragazze al tuo seguito.» dico arrabbiata.
Come si è comportato mi ha fatto male e adesso è qui a fare battutine, questo ragazzo o è bipolare o è scemo.
Mi sono stancata di essere la ruota di scorta, mi sono stancata di essere la seconda scelta, il rimpiazzo, tornasse da Cristina. Starebbe molto meglio con lei che con me, sicuramente nessuno avrebbe da ridire sulla loro relazione, fanno parte dello stesso gruppo di persone e nessuno si stupirebbe.
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I love you more than my Marlboro
Teen FictionGracel è una ragazza semplice che ama passare inosservata e non vuole guai, debole emotivamente a causa di una storia finita male. Jordan è il ragazzo più carino della scuola che da qualche settimana si sta dimostrando interessato a lei, ma ogni suo...