I love you more than my Marlboro

undici

Il suo telefono inizia a squillare, lui inizialmente lo ignora continuando a baciarmi, ma dopo qualche secondo quel suono diventa sempre più fastidioso.

«Dovresti rispondere, magari è qualcosa di importante.» dico a bassa voce vicino alle sue labbra.

Senza dire nulla prende il telefono che aveva poggiato a terra vicino al pacco di sigarette e risponde alla telefonata.

«Peter, che vuoi?» domanda in modo scontroso palesemente innervosito per essere stato interrotto.

Non posso sentire cosa viene detto dal suo amico, la curiosità mi divora.

«No Peter, ci vediamo domani mattina a colazione, ciao.»

Jordan riattacca la telefonata.

Vorrei chiedere chi era e cosa volesse, ma non vorrei apparire come la ragazza gelosa già da qualche minuto dopo il primo bacio.

Mi sposto da su di lui e mi risiedo al suo fianco.

«Per te cosa significa tutto questo, Jo?» domando desiderosa di una risposta convincente.

«Sono pazzo di te.»

Risposta più che coinvincente, con quattro parole è riuscito a lasciare me senza.

Non sapendo cosa dire faccio la cosa che mi viene più naturale, lo abbraccio lasciandoli un bacio sulle labbra.

«Non so cosa tu sappia su di me, so che non ho una reputazione esattamente da bravo ragazzo, ma credimi se ti dico che quando sto con te mi sento totalmente diverso, mi sento una persona migliore.» dice sorridendo.

Spero che stia dicendo la verità, ho deciso di provare a riporre fiducia in lui, spero solo di non aver fatto un altro sbaglio.

«Dovremmo tornare in camera, è davvero tardi.» dico guardando l'orario sul telefonino.

Sono le 22:15 e per ordine dei professori dovremmo essere ognuno nella sua stanza già da un quarto d'ora.

«Vorrei restare a dormire con te.» dice sorridendomi.

«Credo che qualche professore possa essere contrario.» dico ridendo e alzandomi in piedi.

Si alza anche lui, è un po' piú alto di me. Mi stringe forte tra le sue braccia. Mi sento piccola e indifesa vicino a lui, una sensazione di impotenza che generalmente odio, ma questa volta non è così perché tra le sue braccia mi sento anche protetta da tutto.

Ci incamminiamo verso la porta d'ingresso dell'albergo e saliamo le scale fino al corridoio dove ci sono le stanze. Lui mi accompagna fino la porta della mia.

«Questa sera manderò un messaggio a Cristina dove le dirò che tra noi le cose non possono andare avanti.»

Sono felice per questo, ma nello stesso tempo mi sento in colpa di gioire di una cosa del genere perché Cristina per quanto mi possa stare antipatica è comunque una ragazza che lui ha usato.

«E invece tra di noi come vanno le cose?» domando sorridendo e cercando di non pensare a lei.

«Sei mia e se qualcuno ti farà del male farà meglio a correre molto veloce.» dice fissandomi negli occhi. «A domani, buonanotte Gracel.»

Ho lo stomaco invaso dalle farfalle.

«Non sai però se io sono d'accordo.» dico fissandolo negli occhi.

Mi guarda perplesso e il suo volto diventa terrorizzato, come se avesse appena ricevuto la notizia peggiore della sua vita.

«Sto scherzando! E sappi che se qualcuna si avvicina a te non avrà nemmeno il tempo di iniziare a correre.» dico sorridendo e poggiando nuovamente le mie labbra sulle sue.

«Buonanotte Jo.» dico allontanandomi a malincuore da lui.

«Buonanotte Gracel.» dice sorridendo e andando via.

Entro in camera e mi chiudo la porta alle spalle, metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte con lo stomaco in subbuglio e con il suo profumo addosso. È davvero buonissimo. Non riesco ancora bene a realizzare tutto quello che è successo oggi, da quando mi sono svegliata questa mattina sono cambiate davvero tante cose.

Se quando mi sono alzata per prendere il pullman mi avessero detto che questa sera mi sarei baciata con Jordan e che mi avrebbe fatta stare bene gli avrei riso in faccia.

Credo di aver fatto bene a dargli una possibilità, ma so anche che devo comunque stare attenta perché per quanto possa dire di essere diverso con me io non posso averne la certezza.

Lasciando da parte brutti pensieri e paranoie e ripensando alla stupenda serata mi addormento in un sonno tranquillo e sereno.