cinquantotto

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Barcellona vista di giorno è stupenda, ma la sera è davvero magica.

Guardo sognante tutto quello che mi circonda e spero davvero di tornare un giorno in questa meravigliosa città della Spagna.

Purtroppo abito davvero troppo lontana.

«Ragazze vi piace questo bar?» domando alle mie amiche indicando con il dito un bar che ha colpito subito la mia attenzione.

I tavolini e le sedie fuori sono completamente di legno bianco con al centro delle candele, mi piace davvero tanto questo stile.

Le mie amiche sono d'accordo con me così decidiamo di entrate dentro.

All'interno i muri sono pieni di scaffali di legno bianco con diversi dischi musicali molto antichi ed anche qualche libro dalle pagine ingiallite.

Ci avviciniamo al bancone, il ragazzo che ci dovrà servire ha una lunga barba e i capelli lunghi castani, gli occhi color nocciola davvero grandi

Ci sorride.

«Buenas tarde, tres cervezas, por favor.» dico chiedendo tre birre al tipo barbuto.

«Va bien, querida.» dice il barista ridendo, si vede che è un ragazzo molto scherzoso.

Sorrido al fatto che mi abbia chiamata scherzosamente "amore" e dopo aver preso le birre io e le mie tre amiche paghiamo.

Usciamo fuori e ci sediamo sui bellissimi tavolini, non ho idea se il ragazzo hipster abbia arredato lui il locale, ma se così fosse avrebbe davvero buon gusto.

Tra un sorso e l'altro di buonissima birra accendo una sigaretta.

«Sono contenta di essere venuta con voi.» dico sorridendo.

Sto bene e sto riuscendo a non pensare a Jordan, mi sto godendo la serata al meglio, con semplicità.

«Lo vedi che abbiamo sempre ragione.» dice Miriam ridendo e accendendo una sigaretta.

«Adesso non esagerare.» dice Serena ridendo.

«Vi è piaciuta Barcellona?» domando alle mie amiche.

«È davvero meravigliosa, dal punto di vista artistico è ricca di cose bellissime e anche tante tradizioni sono molto interessanti.» dice Serena con lo sguardo sognante.

«Ci sono bei ragazzi.» dici Miriam e tutte e tre scoppiamo a ridere.

«Sei sempre la solita.» dice Serena mettendosi una mano sulla fronte in segno di disperazione.

«Perché dovrei cambiare se voi mi amate così come sono.» dice con sguardo fiero e bevendo un altro lungo sorso di birra.

«Ragazze scusate se interrompo il magico momento, ma devo andare in bagno.» dice Serena arrossendo.

«Ti accompagno.» dice Miriam alzandosi.

Entrano insieme nel bar ed io rimango seduta sola al tavolino con la mia birra ed il mio pacchetto di sigarette.

Dopo qualche minuto persa nei miei pensieri sento una voce dietro di me.

«Il tuo principe azzurro ti ha abbandonata?» dice la voce fin troppo familiare alle mie spalle.

Mi volto e vedo Bryan, questo ragazzo sta diventando una persecuzione, l'ho visto più volte in questa settimana che da quando ci siamo lasciati.

Accendo una sigaretta ignorandolo, magari in questo modo andrà via.

«Non vuoi parlare con me, amore?» dice fingendo la voce triste.

Non so in che modo lui cerchi di farsi perdonare dalle persone, ma sicuramente non è questo il modo giusto.

Continuo a fumare e bere la mia birra ignorandolo.

Lui è ancora in piedi alle mie spalle, sento il suo sguardo sulla mia schiena.

Si sposta di fronte a me sedendosi sulla sedia di Miriam.

«Non puoi tenermi il broncio a lungo.» dice sorridendo.

Se dovesse continuare, quel sorriso glielo tolgo a schiaffi.

«Vai via.» dico in tono calmo senza guardarlo negli occhi.

Era una serata tranquilla tra amiche, perché deve sempre tutto andare a puttane?

«Non mi va.» dice sorridendo maliziosamente.

«Non ti ho chiesto se ti vada, ti ho detto di andare via.» dico in tono glaciale, fissandolo negli occhi.

Lo guardo e non provo né affetto né sofferenza, provo solo odio verso di lui e verso me stessa per non essermi resa conto di che tipo di ragazzo avevo al mio fianco.

I love you more than my MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora