ventiquattro

132 8 0
                                    

«Hai mai pensato che nessun ragazzo vorrebbe una storia con te perché hai un carattere di merda?» domando ormai esausta della situazione ed esausta di fare la parte del cucciolo indifeso solo per non avere problemi.

Vuole problemi? E problemi avrà.

«Come scusa?» domanda con aria da snob fissandomi dall'alto in basso.

«Hai sentito bene.» dico avvicinandomi a lei ignorando Jordan che tenta di mettersi in mezzo.

«Sappi che Bryan non ti ha tradita solo con Michelle.» dice ridendo.

Prima che me ne possa rendere conto siamo stese a terra, io sopra di lei mentre la spintono e le tiro i capelli.

Sento due braccia forti cingermi in vita e sollevarmi di peso, non ci faccio caso e continuo a dimenarmi. Sono fuori di me, in questo momento voglio solo fargliela pagare per ogni cosa.

Quasi nessuno sapeva del motivo per cui con Bryan è finita, dunque credo davvero che lui mi abbia tradita anche con lei e quel bastardo ieri si è permesso anche di avvicinarsi per parlare e cercare di chiedere il mio perdono. Ha detto che gli manco, è la persona che mi fa più schifo su questa terra e ho perso tempo prezioso della mia vita con lui.

Jordan mi posa a terra una volta arrivati molto lontani da Cristina, non mi interessa se le ho fatto male e se non ci fosse lui a tenermi ferma tornerei li a riempirla di botte. Odio la violenza, ma quella ragazza riesce a far uscire il peggio di me.

«Calmati Gracel.» dice Jordan guardandomi fisso negli occhi.

Tengo la testa bassa e non lo ascolto, non ho bisogno di questo in questo momento. Ho bisogno di sfogarmi.

«Chi è Bryan? Mi sembra di aver già sentito questo none» domanda dopo un po' sicuramente incuriosito dalla mia reazione.

«Il ragazzo che abbiamo incontrato vicino al pullman a Barcellona.» dico senza guardarlo.

«Ah.» dice sicuramente infastidito.

So che la mia reazione può non essere stata adeguata visto che adesso sono felicemente fidanzata con un altro ragazzo, ma quelle parole mi hanno colpita in pieno.

Cristina si è rialzata ed è rientrata in albergo, vorrei soltanto essere li e sfogare su di lei la mia frustrazione.

Jordan rimane in silenzio, nemmeno io al suo posto saprei cosa dire in una situazione del genere.

Improvvisamente mi abbraccia e mi stringe forte a lui ed in questo momento capisco che era esattamente ciò di cui avevo bisogno. I muscoli si rilassano e la rabbia svanisce, stretta a lui sento che nulla mi può fare male.

«È solo un coglione, non sa cosa si è perso.» dice Jordan sempre tenendomi stretta a lui.

Non rispondo, mi faccio ancora più piccola tra le sue braccia. Il mio viso è poggiato sul suo petto e posso sentire il battito del suo cuore.

«Grazie, Jordan.»

Sono davvero grata per tutto quello che ha fatto per me, questo è il terzo giorno di gita e sono già successe talmente tante di quelle cose che sembra assurdo.

Jordan si abbassa facendo sfiorare i nostri nasi, lo fisso negli occhi verdi, sono così profondi.

Perché un ragazzo così bello e così ricercato come lui si sta dannando la vita pur si di stare con me?

Improvvisamente mentre ero persa nei miei pensieri mi bacia, il bacio inizialmente a stampo diventa sempre più passionale. Posso rimanere per sempre qui solo io e lui?

Il telefono squilla e sono costretta ad interrompere il momento, è Serena.

«Dimmi Serena.» dico rispondendo.

«Se non vi sbrigate il pullman partirà senza di voi.» dice in tono di rimprovero.

«Oddio, arriviamo.» dico tornando alla realtà, mi ero totalmente dimenticata della gita al museo.

I love you more than my MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora