Guardo ovunque nei pressi del pullman e non lo vedo.
Ragioniamo, dove andrebbe Jordan dopo una situazione del genere?
Certo, a fumare una sigaretta. Si sarà nascosto qui vicino nel caso qualche professore lo dovesse vedere.
Ho paura che sia arrabbiato con me perché ho parlato con Bryan, anche se non è colpa mia e da subito ho detto al ragazzo di andarsene.
Cammino per una ventina di metri e vedo il bel ragazzo seduto sul marciapiede di una stradina secondaria, mi avvicino e mi siedo di fianco a lui. Sembra non abbia intenzione di rivolgermi parola.
Mi accendo una sigaretta.
«Te la sei presa con me?» domando improvvisamente.
Alza lo sguardo dalle sue scarpe e mi fissa negli occhi come se avessi detto la più grande stupidaggine della storia.
«Non sono arrabbiato con te, ho visto che sin da subito hai cercato di allontanarlo.» dice con voce tremante.
«Allora cosa ti prende?» domando continuando a mantenere il contatto con i suoi occhi.
«Ho sentito la necessità di allontanarmi. Ho lo stomaco che si sta contorcendo e la voglia di prendere tutto a calci.»
Io mi sento in questo modo quando sono gelosa. È geloso di me?
«La situazione ti ha dato fastidio?» domando.
«Il pugno che ho tirato a quella testa di cazzo non è già una chiara risposta alla tua domanda?»
Non so davvero cosa dire o fare. Non deve essere geloso di me, ormai di Bryan non mi interessa nulla. Io sono pazza di Jordan.
«Non devi essere infastidito.» dico sicura.
«Non è qualcosa che posso controllare, quando qualcosa è mio non sono intenzionato a dividerla con nessuno. E io ti sento mia.» dice stringendo i pugni per il nervoso.
«Sono tua.» dico sicura.
Sono davvero sincera, non ho detto questa frase solo per tranquillizzarlo. Mi sento sua come sento lui mio, impazzirei se qualche ragazza ci provasse con lui.
«Giuralo.»
«Lo giuro.»
Mi bacia buttando via la sigaretta, come se la dipendenza dalle mie labbra fosse superiore a quella per la nicotina. Io faccio lo stesso. Ci alziamo e continuiamo a baciarci.
Sono spalle al muro e lui è poggiato su di me, è circa venti centimetri più alto di me. Io non sono bassa, ma lui è davvero troppo alto.
Per baciarci io devo stare in punta di piedi e lui leggermente curvato. Se mi abbracciasse scomparirei.
Sospendiamo il bacio solo per sorriderci e sussurrarci parole dolci.
Il telefono di Jordan squilla, lui inizialmente lo ignora, ma continua a squillare con insistenza.
«Rispondi, può essere importante.» dico allontanandomi dalle sue labbra.
Mi sento tremendamente vulnerabile così lontana da lui.
Risponde.
«Dimmi Lucas.»
«Cosa?»
«Merda, di di aspettare un minuto e siamo li.»
«Grazie.»Chiude la telefonata e mi guarda con aria preoccupata.
«L'autista sta per partire senza di noi.» dice tutto d'un fiato mentre mi prende per mano ed inizia a correre.
In meno di un minuto siamo nel pullman, tutti ci guardano con aria maliziosa.
Ci sediamo agli stessi posti di prima e il pullman parte per tornare in albergo.
«Ci è andata bene.» dico sorridendo.
Jordan annuisce sorridendo e si infila le cuffiette, io faccio lo stesso.
È bello a volte stare soli con se stessi e riflettere. Fisso fuori dal finestrino le strade della magica Barcellona mentre rifletto su tutto ciò che sta accadendo nella mia vita.
Sono fidanzata con un ragazzo che fino a ieri detestavo. Lui ha lasciato Cristina per stare con me. Ho affrontato Bryan prima del previsto senza scoppiare in lacrime e sinceramente senza provare nemmeno un po' di tristezza, solo tanta rabbia per aver sprecato un anno della mia vita con una persona di questo genere.
Cullata dai vari pensieri mi addormento.
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I love you more than my Marlboro
Genç KurguGracel è una ragazza semplice che ama passare inosservata e non vuole guai, debole emotivamente a causa di una storia finita male. Jordan è il ragazzo più carino della scuola che da qualche settimana si sta dimostrando interessato a lei, ma ogni suo...