otto

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«Ma cosa ti è successo? Che cosa ti ho fatto?» domanda con lo sguardo sbalordito e anche leggermente intimorito.

Come fa a chiedermi cosa sia successo quando sa benissimo che l'ho visto prima in camera. Insomma, secondo lui è normale provare a baciarmi e dopo baciare un'altra, anche se non gli ho detto che sono interessata, almeno potrebbe far passare un giorno, ma in fondo cosa mi potevo aspettare da lui?

«Torna da Cristina, ti stavi divertendo molto con lei a pomeriggio.» dico con un mezzo sorriso e torno a fissare lo schermo nero del telefono.

«Sei gelosa?»

Ma è stupido seriamente? Prima confessa che prova qualcosa per me e dopo nemmeno due ore lo trovo nel letto di Cristina, nella mia camera. Come dovrei sentirmi? Un aggettivo? Schifata.

«Non sono gelosa, non avrebbe senso, sono semplicemente schifata dal tuo atteggiamento, e delusa, visto che pensavo fossi una persona leggermente più seria.» dico sorridendo.

L'ultima frase è una bugia, mai pensato fosse una persona anche poco poco seria.

Noto la sua faccia alibita, sicuramente non si aspettava una risposta come questa. Non è abituato ad affrontare ragazze con un carattere forte, è abituato alle solite gatte morte che al suo primo occhiolino finiscono nel suo letto. Ma io non sono cosí, no mio caro, mi dispiace per te.

«Ho capito dal tuo atteggiamento di oggi di non piacerti come tu piaci a me e ho trovato una distrazione per non pensarci.» dice con espressione seria.

Bene, ennesima prova che tratta le ragazze come oggetti le quali "distrarsi".

Sposta indietro la sedia vicino alla mia e si siede in modo impacciato, un modo davvero strano per lui che sa essere impeccabile in qualsiasi occasione.

Sembra sia pensieroso, forse ciò che ho detto è riuscito a far funzionare qualche rotella arrugginita nel suo cervello e forse ha capito che ha sbagliato, che non può trattare le ragazze come fossero giocattoli cambiandole più spesso di quanto si cambi i calzini.

«Allora ti accontenti davvero di poco.» dico sorridendo e girandomi dall'altra parte.

Mi da fastidio che si sia seduto al mio fianco, ma nello stesso tempo non vorrei per nessun motivo che si allontanasse.

«Se io sapessi di avere una sola possibilitá con te, Gracel, manderei al diavolo tutte le altre e penserei solo a te, ma mi hai fatto capire chiaramente che di me non ti importa nulla, o comunque che il nostro rapporto non si può spingere oltre un'amicizia. Dunque perchè te la stai prendendo tanto?» dice con voce dubbiosa.

Sarei disposta a darli una possibilità? Sarei disposta a rischiare di soffrire ancora per un ragazzo? Sono stanca di stare male e nella mia vita ho bisogno di un ragazzo che porti ordine non disordine.

«Hai ragione.» mi limito a dire.

Forse ho fatto la scelta migliore.

Intanto la sala da pranzo si riempie di ragazzi che si siedono al tavolo per cenare. Jo rimane seduto vicino a me.

«Posso restare seduto qui o ti infastidisco?» mi domanda

Mi da fastidio se resti e se te ne vai.

«Resta pure.» dico calma.

Vorrei davvero capire se posso fidarmi di lui e farlo restate vicino a me sarebbe un modo per conoscerlo un po' meglio.

Questa mattina avrei preferito mangiare fuori il giardino nella ciotola del cane piuttosto che cenare al suo fianco, invece in questo momento ne sono felice.

È possibile che in una giornata possano cambiare così tante cose? È possibile che in una giornata possa cambiare il mondo di vedere una persona.

Perché vedo del buono in lui se poco tempo fa ero in un bagno a piangere per il suo atteggiamento. Perché voglio a tutti i modi bruciarmi?

Mi sto avvicinando pericolosamente. Sento che da questa situazione ne uscirò a pezzi, mi farò male. Sento che non è il ragazzo giusto per me, non è il tipo di ragazzo di cui ho bisogno.

Penso, malgrado tutto, che dietro quel suo modo di fare da badboy si nasconda qualcosa di diverso, qualcosa che quasi nessuno conosce di lui. Non so perché, ma stando vicino a lui sento che c'è del buono in lui.

Penso di aver preso una decisione.

I love you more than my MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora