ventisette

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Il mio telefono squilla e quando leggo il nome rimango in silenzio a fissare lo schermo, è Michelle.

Mi ero totalmente dimenticata che la mia ex migliore amica mi avesse chiamata anche quando ero in pullman.

Adesso come allora chiudo la chiamata, non sono pronta a sentire la voce che mentre consolava me consolava in modi ben più particolari Bryan.

«La stessa Michelle che ha nominato Cristina questa mattina?» domanda Jordan avendo letto il nome sul telefono.

«Si.» dico in un sussurro, questa mattina dopo la mia scenata ho spiegato a Jordan la situazione tra Bryan e lei, quindi per fortuna non devo dare ulteriori spiegazioni.

«Cosa pensi che voglia?» domanda con tono dolce, come se avesse paura di dire la cosa sbagliata.

«Non ne ho idea, non le parlo da quando abbiamo troncato la nostra amicizia. Mi ha chiamata anche due giorni fa mentre eravamo in pullman per venire qui e non ho risposto.»

«Richiamala.» dice Jordan e non posso fare a meno di sbarrare gli occhi e alzate un sopracciglio.

Perché dovrei?

«Come?» dico sperando di non aver capito bene.

«Penso che tu debba richiamarla per vedere cosa vuole. Non devi farti vedere risentita, devi farti vedere superiore. Sei meglio di loro e se ce l'hai fatta a parlare con Bryan ieri puoi benissimo parlare per telefono con lei.» dice Jordan stringendomi il fianco con il braccio come a volermi proteggere.

Non mi può accadere nulla finché sono tra le sue braccia e poi ha ragione. Non pensavo avesse un lato così saggio.

«Sicuro?» domando più a me stessa che a lui.

Lui annuisce e io prendendo coraggio richiamo Michelle.

Penso a quante volte ho composto il suo numero per una semplice chiacchierata, per raccontarle qualcosa che mi era successo, per trovare sfogo nella mia migliore amica. Ci conosciamo da quando eravamo bambine e abbiamo passato tantissimi momenti insieme, lei ha dormito tante volte a casa mia e io a casa sua, siamo anche andate a Gardaland insieme.

«Gracel!» dice la voce familiare dall'altra parte del telefono in tono davvero alto, sembra sorpresa.

«Ho trovato la tua chiamata, dimmi.» dico in tono freddo e distaccato.

Per quanto mi faccia male stare lontana da lei non riuscirei più ad esserle amica dopo ciò che ha fatto. Me lo sarei aspettato da chiunque, ma non da lei.

«Volevo sapere come stessi.» dice cambiando anche lei tono, sembra triste, sicuramente avrà notato che non sono per niente felice di sentirla.

«Bene, grazie.» dico rimanendo distaccata.

«Sono contenta, hai chiarito con Bryan?»

Questa domanda arriva come un cazzotto nello stomaco, mi sta davvero chiedendo di lui?

«Ma vaffanculo, Michelle.» dico quasi gridando e chiudo la chiamata.

Jordan si gira di scatto verso di me e mi guarda sbarrando gli occhi, ovviamente non può sapere cosa mi ha chiesto Michelle e il perché di questa mia reazione.

«Tutto bene, tesoro?» mi domanda serrando la mascella.

È così protettivo nei miei confronti.

«Si.» dico sussurrando. «Ma avrei preferito non sentirla.»

«Non ti avrei dovuta forzare.» dice cambiando espressione, sembra che si senta in colpa.

«Non mi hai obbligata.» dico sorridendo.

Non voglio vederlo stare male per me. Mi abbraccia forte e mi stampa un bacio leggero sulle labbra.

Il contatto con le sue labbra morbide provoca un brivido per tutta la mia colonna vertebrale, ancora non sono abituata a queste piccole dimostrazioni di affetto.

Sorrido sulle sue labbra, per una volta nella vita ho fatto la scelta giusta e sono contenta di non aver lasciato vincere i pregiudizi che avevo su di lui.

«Torniamo dagli altri amore, ci staranno aspettando.» dice in un sussurro.

Annuisco e ci alziamo dalle scalinate camminando in direzione del gruppo.

I love you more than my MarlboroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora