Passarono circa 3 ore e dopo aver fatto un paio di soste per sgranchire le gambe e in una per fare rifornimento, Camilla iniziò a rallentare, così mi accorsi della presenza di un diner appena fuori dalla cittadina che stavamo per attraversare.
"Io ho un po' di fame, tu?" mi chiese, ma non feci tempo a risponderle che il mio stomaco brontolò. Io glielo indicai e lei sorrise prima di scendere insieme a me.
Erano le 3 del mattino passate e infatti fuori c'era poco movimento, principalmente ragazzi e ragazze che avevano alzato troppo il gomito in discoteca. L'aria era gelida e infatti mi misi istantaneamente il giubbino. Entrai dopo Camilla, con la campanellina che annunciò la nostra presenza, e all'interno vidi una donna dai capelli biondi e ricci che puliva il bancone, mentre un paio di uomini erano seduti ad un tavolo a destra.
Camilla si sedette al secondo tavolo sulla sinistra, proprio sotto la finestra attraverso la quale poteva guardare la sua macchina, e così mi misi di fronte a lei.
La cameriera arrivò e io ordinai la mia colazione invernale preferita, ovvero cioccolata calda e brioche al cioccolato.
Camilla, tuttavia, aveva un concetto di colazione molto diverso dal mio."Per me un triplo cheeseburger con molto bacon e un frappè alla fragola" sia io che la cameriera rimanemmo allibite dalla sua ordinazione, ma lei per professionalità non lo diede molto a vedere. Io, invece, appena se ne andò, la guardai con entrambe le sopracciglia alzate. Lei lo notò e mi guardò come per dirmi Che c'è?
"Un triplo cheeseburger con bacon alle 3 del mattino? Fortuna che avevi un po' di fame. Non oso immaginare quando ne hai molta cosa mangi" commentai facendola ridacchiare.
"Meglio che tu non lo sappia" mi rispose e quel sorriso, insieme al fatto che non sapessi cosa fosse lei, mascherò ciò che volesse dirmi realmente, ovvero che se lo avessi scoperto sarebbe stato quando avrebbe conficcato i suoi canini nel mio collo per dissanguarmi.
"Sei già stata a New York?" domandai per cambiare argomento e Camilla annuì intanto che si guardava intorno con circospezione.
"Sì, ma ormai mi sembrano passati decenni" rispose con un'altra finta metafora che però non potevo ancora capire.
Tuttavia, mi accorsi di un'altra cosa che mi fece scappare una risata gutturale. Camilla lo notò e mi guardo confusa."Cosa ho detto di così divertente?" mi chiese e io scossi la testa per farle capire che non fosse nulla di ché, però scelsi di rivelarle il motivo.
"È che ogni volta che si parla del tuo passato usi metafore come decenni o secoli fa. Ti è mai capitato qualcosa di recente?" domandai con tono divertito e Camilla sorrise, come se non lo avesse notato, per mantenere la copertura di ragazza normale.
"In realtà sì. Ho conosciuto una persona che all'inizio reputavo fastidiosa, ma poi, conoscendola un po', è diventata....sopportabile" mi rispose con i suoi occhi verdi incastrati nei miei azzurri e un sorriso dolce sulle labbra. Io sorrisi perché già sospettavo che quella persona fosse la sottoscritta.
"Deve essere una brava persona se è riuscita a smuovere una ragazza dura dal cuore di ghiaccio come te" risposi quasi in trance a causa di quelle iridi verdi ipnotiche.
"Lo è" rispose lei con il mio stesso tono di voce e prima che ce ne potessimo accorgere, le dita della sua mano sul tavolo si posarono sulle mie. Tuttavia, la cameriera arrivò con alcune delle ordinazioni, costringendoci a rompere il contatto visivo. Camilla tirò indietro la mano di scatto, neanche si fosse scottata e guardò la donna dirle che l'hamburger sarebbe arrivato tra un attimo.
Io mi fiondai sulla brioche con gli occhi bassi per pensare ad altro che non fosse ciò che era appena accaduto."Ho dimenticato una cosa in macchina" disse Camilla alzandosi e uscendo a grandi passi. Una volta arrivata alla macchina, aprì il baule e dalla sua borsa termica tirò fuori una sacca di sangue dalla quale iniziò a bere senza farsi vedere da eventuali passanti.
Una volta placata la sua sete di sangue, gettò la sacca vuota di nuovo nella borsa termica, chiuse il baule e tornò da me. Nel frattempo era arrivato il suo mega hamburger.
Si sedette e iniziò a mangiarlo in silenzio, così come feci io con la mia colazione.
Lasciai raffreddare un po' la cioccolata e dopo averci messo dello zucchero, iniziai a berla, alternando i sorsi con dei morsi alla brioche.
Ogni tanto lanciavo un'occhiata a Camilla e la vidi sempre concentrata sull'hamburger grande quanto la sua faccia.
Così passammo l'intero tempo in quel diner: in un silenzio imbarazzante.
Entrambe volevamo romperlo in qualche modo, ma ogni parola ci suonava stupida nella nostra mente e perciò decidemmo di stare zitte.
Lei, non si sa come, finì per prima il suo panino. Sembrava lo avesse inghiottito piuttosto che mangiato.
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Bloody Love
Fantasy{COMPLETA} Sterling è un'adolescente che ha visto crollare il proprio mondo il giorno in cui i suoi genitori sono morti in un incidente. Dopo un intero anno passato a cercare di superare la tragedia, si imbatterà in Camilla, un ragazza all'apparenza...