Capitolo 65

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Uno ad uno vennero tutti ad abbracciarmi, felici che mi fossi risvegliata e soffocandomi con le loro strette, specialmente Damien, Mary e Christian, che per l'elevata felicità non controllarono benissimo la loro forza di vampiri.

"Come hai fatto a svegliarti e guarire?" mi chiese Hanna con le lacrime di felicità agli occhi, ma anche con un tono perplesso.

"Sono salita di livello e ho sbloccato una nuova abilità" risposi sarcastica parlando in tema videoludico per alleviare anche la paura che avevano provato prima del mio risveglio.

Spostai la testa verso l'uscita e dietro tutti vidi Camilla, che era rimasta ferma davanti alla porta.
Voleva venire da me, ma aveva paura che la respingessi, perciò decisi di fare io il passo in avanti.

Mi tolsi tutti i fili che avevo sul corpo e cercai di alzarmi, grazie anche all'aiuto di mio zio e di Damien.
Scesi dal letto, ancora dolorante per le ferite da poco rimarginate, e guardai Camilla che non accennava ad avvicinarsi.

"Allora? Non mi dai il bentornata nel mondo dei vivi?" le chiesi con un leggero tono scherzoso avvicinandomi di qualche altro passo e a quel punto la vampira venne verso di me e mi strinse nell'abbraccio più caloroso che mi avesse mai dato.

"Io non ti merito" disse a bassa voce con il viso nell'incavo del mio collo.
Io non dissi nulla e mi limitai a stringerla a me.

Ci staccammo dopo un paio di minuti e sempre vicina a lei mi voltai verso gli altri, in particolare verso mio zio.

"La mamma mi ha chiesto di dirti che è fiera del lavoro che tu e la zia state facendo con me e Travis" quella frase lasciò tutti senza parole, soprattutto mio zio, perciò annuii per confermare le mie parole.

"L'ho rivista mentre ero....beh....più di là che di qua" spiegai e ricordandomi della conversazione avuta con mia madre prima che mi risvegliassi, il mio sguardo si fece serio.

"Mi ha anche spiegato qualcosa che potrebbe aiutarmi con Maya" rivelai, ma a quel punto mio zio fece un passo in avanti.

"Non avrai intenzione di sfidarla di nuovo?" domandò sconcertato, ma dal mio sguardo capì che la mia risposta fosse affermativa.

"Sterling, io voglio che paghi almeno quanto te, ma non sono disposto a vederti di nuovo in fin di vita o peggio....e credo che tutti la pensiamo allo stesso modo" guardando gli altri, vidi che mio zio avesse ragione, infatti nessuno voleva che io affrontassi ancora Maya....o almeno così credevo.

"Io sto con Sterling" disse Camilla facendo ricadere gli sguardi su di lei.

"Maya ha preso tutti noi alla sprovvista, ma ora sappiamo chi abbiamo di fronte e se Sterling dice di sapere come fermarla io dico di darle fiducia" continuò, ma nonostante questo nessuno cambiò idea a causa della bassa fiducia che nutrivano per la mia ragazza, perciò lei mosse un passo in avanti e riprese a parlare.

"Sentite, nessuno di voi si fida più di me e lo capisco. Se volete potete anche rinchiudermi in una bara e lasciarmi sul fondo dell'oceano, ma al momento è Maya il problema principale" quelle parole fecero concordare i Drake, che a loro volta influenzarono i miei migliori amici, lasciando solo lo zio Paul che ancora la pensava allo stesso modo.

"Non se ne parla! Non ti farò mettere a rischio ancora la tua vita" disse in modo autoritario come se fosse un ordine.
Voleva solo proteggermi, ma io avevo un conto in sospeso con Maya e nessuno avrebbe potuto farmi desistere, perciò mi avvicinai a lui e gli accennai un timido sorriso.

"Mi dispiace"
Prima che potesse capire il significato delle mie parole, alzai una mano e gliela appoggiai sulla fronte.

"Somnum" mio zio si addormentò di colpo, cadendo sul letto a peso morto.
Mi girai e vidi gli sguardi sorpresi quasi su tutti, ma nessuno disse nulla e dopo essermi rimessa i vestiti, sebbene sporchi di sangue e terra, uscii dall'ospedale in silenzio insieme a Camilla, mentre di fuori ci aspettavano gli altri.

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