Capitolo 55

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"STERLING!!!" gridò la voce di Hanna che tornava dal bagno di casa mia.
Entrò in camera e mi mise davanti due vestiti.

"Non so quale scegliere! Bianco o nero?" mi chiese piagnucolando, mentre io mi mettevo gli orecchini davanti allo specchio.

"Il bianco" risposi vedendolo meglio indosso a lei rispetto a quello nero.

"Ti adoro!" disse spogliandosi e iniziando a cambiarsi, mentre io prendevo un paio di Vans alte nere e bianche da abbinare al mio vestito nero.
Hanna però le vide e me le prese.

"Non ci pensare neanche. Non puoi indossare queste scarpe con quel vestito" disse buttando le mie amate Vans in un angolo della camera, dopodiché aprì il mio armadio e tirò fuori un paio di tacchi argentati

"Non ci penso proprio ad indossare quelle macchine di morte" risposi scuotendo la testa, ma Hanna ignorò i miei rifiuti e mi mise i tacchi davanti.

"Invece lo farai, perché ti fanno un bel culo e penso proprio che a Camilla piacerà guardartelo" ribatté e a quel punto mi venne più difficile rifiutarmi, infatti accettai e li indossai.

"Non penso di aver mai odiato qualcosa come odio questi figli di Satana" commentai intanto che li indossavo seduta sul letto, altrimenti come minimo sarei finita lunga e distesa sul pavimento.

"Comunque da quando ti interessa cosa pensa Camilla di me? Non mi sembravi così felice quando hai saputo che ero tornata con lei" le chiesi spostando la testa e vedendola con le tette all'aria mentre indossava il vestito.

"Non sono felice che tu sia tornata con quella stronza, ma sei maggiorenne e sei la mia migliore amica, quindi mi fido delle tue scelte e starò sempre al tuo fianco" mi spiegò e per ringraziarla le rivolsi un bel sorriso che venne ricambiato.

"Ora è meglio però che inizi a camminare un po'. Ti devi abituare ai tacchi" decisi di seguire il consiglio di Hanna. Mi misi in piedi e cominciai a camminare per la stanza, barcollando in più di un'occasione.

Non appena fummo entrambe pronte, aspettammo che Luis, che era tornato a casa sua per cambiarsi, ci passasse a prendere insieme a Thomas.
Appena arrivarono, però, mio zio mi diede una notizia inaspettata.

"Mi ha appena chiamato l'ospedale. Raylee si è appena svegliata" quella notizia mi fece tirare un sospiro di sollievo, poiché quando arrivò in ospedale era più morta che viva e fu un vero miracolo che si fosse risvegliata.

"Va bene, grazie" dissi solamente, ma quando salii in macchina di Luis cambiai la nostra destinazione e andammo tutti in ospedale.

Arrivammo anche velocemente, data la scarsa presenza di traffico e una volta giunti davanti alla stanza in cui Raylee era stata ricoverata, i miei amici mi lasciarono entrare da sola.
Aprii la porta e la chiusi alle mie spalle e la lupa, attirata dal rumore, si voltò verso di me, ma subito dopo spostò ancora lo sguardo e tornò a guardare la televisione.

"Sono viva, contenta? Ora che lo hai visto puoi andare ovunque tu stia andando" disse con voce fioca ma dall'inconfondibile tono infastidito.

"Raylee....mi dispiace, devi credermi. Non è mai stata mia intenzione ferirti" lei non mi rivolse neanche uno sguardo; mi ignorò completamente, come se non fossi neanche lì e capendo che non fossi la benvenuta decisi di andarmene.
Mi voltai e nell'istante in cui diedi le spalle alla lupa, lei girò la testa verso di me, ma non pronunciò parola e lasciò che aprissi la porta e me ne andassi.
Teneva ancora a me, ma l'avevo ferita troppe volte per i suoi gusti.

Con il morale abbastanza a terra mi diressi alla festa con i miei amici, ma oltre a me notai che pure Thomas non fosse contentissimo, però, quando gli chiesi se andasse tutto bene, lui mi disse di sì e così decisi di lasciar perdere per il momento.

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