Capitolo 38

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Alla villa dei Drake, più precisamente nel capanno, Robian e Raylee iniziavano la loro conversazione.
La ragazza rimaneva sulla difensiva. Non si fidava dell'uomo, eppure lui era di una calma totale.

"La tua amica Sterling mi ha detto a grandi linee cosa è successo la sera in cui ti sei trasformata e anche che ti sei rinchiusa qua per paura di ferire qualcun altro" esordì Robian con tono pacato.
Raylee annuì.

"Laura era mia amica e io l'ho uccisa. È stato un incidente, ma ogni volta che chiudo gli occhi la rivedo davanti a me" spiegò la ragazza a testa bassa e con voce carica di rimorso.
Era sul punto di crollare di nuovo, ma si tratteneva per paura di perdere il controllo e far del male ancora.

"Io ero più giovane di te quando ho fatto la mia prima vittima. Ero uno sciocco ragazzino ubriaco. Rubai una macchina per divertimento, non mi fermai ad un incrocio e andai dritto contro un'auto che passava. Io mi salvai per miracolo, il conducente dell'altra auto no e la mia punizione fu la rottura di ogni osso, tendine e muscolo del corpo una volta al mese" spiegò l'Alpha condividendo la sua storia con Raylee in modo da dimostrarle che non era la sola ad aver commesso un orribile atto.

"Ma tu sapevi cosa eri, no?" domandò la ragazza guardando l'uomo, che annuì in risposta.

"Io no. Non credevo neanche che il sovrannaturale esistesse" rispose Raylee e allora Robian la guardò con stupore.

"I tuoi genitori non ti hanno detto nulla?" domandò confuso e a Raylee scappò uno sbuffo di amaro divertimento.

"I miei genitori? Intendi gli stessi che mi hanno abbandonata qua solo perché sono lesbica?" la domanda retorica della lupa fece incupire Robian.

"Loro hanno fatto cosa?" chiese incredulo.
Nella sua mente non era minimamente contemplabile l'idea di abbandonare un membro della propria famiglia.

"Proprio così" confermò Raylee tornando a guardare il pavimento.

"Mi dispiace davvero tanto Raylee. Per noi licantropi, abbandonare un familiare è peggio di morire ed è per questo che non mi capacito di come i tuoi genitori abbiano potuto farlo" disse Robian con un velo di rabbia nella sua voce, ma tutto quel pensare ai propri genitori fece star male Raylee sempre di più.

"Possiamo cambiare argomento?" domandò e l'Alpha capì lo stato emotivo della ragazza dal suo tono di voce.
Robian accettò e toccò a Raylee fare la prima domanda.

"Quindi sono un licantropo. Che altro puoi dirmi su di noi?" chiese e così l'uomo si mise a passeggiare avanti e indietro sotto lo sguardo della ragazza.

"Noi licantropi viviamo in branchi, ognuno dei quali è comandato da un Alpha, che può essere maschio o femmina senza alcuna distinzione. Dopo gli Alpha ci sono i Beta, che sarebbero tutti gli altri licantropi facenti parte di quel branco.
Tra di essi ci sono gli Omega, che sono sempre molto pochi e in sostanza sono coloro che lo aiutano a gestire il branco. Sono la sua cerchia molto ristretta di persone fidate.
Infine ci sono i solitari come te: licantropi privati del branco o per scelta o per una grave infrazione delle regole" sul finale, a Raylee venne in mente di aggiungere qualcosa.

"O perché sono stati abbandonati e cresciuti senza sapere nulla su chi fossero veramente" Robian fu costretto a darle ragione, ma le spiegò anche che un caso come il suo era molto raro, quasi impossibile.

"Quindi ricapitolando: l'Alpha è il capo del branco, gli Omega sono i suoi aiutanti e infine tutti gli altri sono Beta" Robian annuì al riassunto di Raylee e successivamente iniziò a spiegarle i privilegi dell'essere un licantropo.

"Come licantropo possiedi una guarigione molto rapida, udito e olfatto aumentati e una vista particolare che ti permette di vedere al buio.
Oltre a ciò, possediamo anche un'agilità senza eguali tra tutte le creature sovrannaturali" alla spiegazione del lupo, Raylee assunse uno sguardo confuso.

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