Capitolo 35

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Il giorno dopo, intorno all'ora di pranzo, aprii finalmente gli occhi e riconobbi il posto dove mi trovavo.

Mi misi seduta, ancora mezza rimbambita dal sonno, e dalla cucina sentii delle voci e il tintinnio delle posate contro i piatti.
I Drake erano rimasti a casa per badare a me e anche a Raylee, che ancora dormiva in camera di Damien.
Mi alzai dal divano e camminai verso la cucina, però mi ricordai del possibile stato pietoso da appena svegliata in cui mi trovavo e così cambiai meta andando verso il bagno al piano di sopra.
Dopo una decina di minuti tornai di sotto più sveglia di prima e proprio sulle scale incontrai Camilla, che, non trovandomi sul divano, seguì il mio profumo.
Ci guardammo negli occhi per dei secondi, ma il ricordo del nostro riappacificamento riaffiorò e fu quello a farmi scendere di corsa le scale.
Non raggiunsi neanche l'ultimo scalino che mi lanciai addosso a lei e Camilla mi prese al volo, così agganciai le mie gambe alla sua vita e le stampai un lungo bacio sulle labbra prima di abbracciarla più forte che potessi.
Era finalmente tornata da me e non mi importava di nient'altro che non fosse lei.

"Mi sei mancata" le dissi prima di darle un bacio sul collo.

"Suppongo che in questi casi, se fossi una brava fidanzata, dovrei risponderti Anche tu" disse mentre mi separavo dall'abbraccio ma rimanevo in braccio a lei.

"Supponi bene" risposi con un enorme sorriso e Camilla me ne rivolse uno di rimando.

"Peccato per te che io non sia una brava ragazza" appena finì la frase, strinse la presa sui miei glutei e per l'eccitazione che mi provocò fui costretta a trattenere il fiato e mordermi il labbro inferiore.

"Ah no? Sei una chica mala?" le domandai con tono scherzoso avvicinando di nuovo il mio viso al suo.
Camilla mi morse il labbro inferiore.

"Non sai quanto" rispose in sussurro eccitato che aumentò l'eccitazione che già provavo.
Se Mary non ci avesse interrotti con dei finti colpi di tosse, sarebbe stato facile immaginare come sarebbe finita.

"Vedo con piacere che non perdete tempo" commentò mentre Camilla mi faceva rimettere i piedi per terra.

"Vuoi unirti a noi per caso?" domandò la mia ragazza a sua sorella con tono di sfida.

"Cami!" la rimproverai arrossendo alla proposta che aveva fatto.

"Perché no? Se c'è Sterling...." rispose Mary squadrandomi e facendomi imbarazzare ancora di più.

"Smettetela!" ordinai ad entrambe con voce acuta e le due stronze si misero a ridere del fatto che fossi diventata rossa come un pomodoro.

"Comunque tuo zio ti ha cercata. Non mi sembrava il caso di informarlo riguardo a ieri sera, quindi gli ho detto che siamo andate a bere qualcosa e siamo tornate tardi" mi informò Mary, perciò mi allontanai per chiamare mio zio.
Mary e Camilla tornarono in cucina, dove Damien e Christian erano stati schiavizzati dalle due ragazze per lavare i piatti.
Camilla si sedette e appoggiò le gambe sul tavolo.

"Già che ci siete perché non pulite anche camera mia?" chiese per prenderli in giro, ma Damien usò quella battuta a suo favore per aprire un argomento spinoso.

"Perché? Hai intenzione di tornare a vivere qui?" domandò in risposta girandosi mentre asciugava un piatto.
Tra i 4 Drake calò il silenzio. Mary e Christian rimasero in disparte, mentre Damien e Camilla iniziarono un gioco di sguardi a chi cedeva prima.
Sembravano due predatori che si analizzavano a vicenda, in attesa che uno dei due facesse un passo falso.

"Dipende. Quanto ancora starà qui quella vipera?" chiese riferendosi a Cassandra e oltre al modo in cui la chiamò, anche dal tono di voce emergeva il rancore che si portava dietro da molti anni.
Damien, stanco di quella situazione, sospirò pesantemente, posò il piatto asciutto sul piano cucina e si preparò a fare la domanda che avrebbe voluto fare a Camilla da tanto tempo.

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