Capitolo 29

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Kaleb era proprio davanti a me, con uno sguardo privo di qualsiasi emozione. Sembrava quasi che non avesse un'anima.
Inutili erano i miei tentativi di chiedere una spiegazione, poiché le parole mi morivano in gola prima che potessero emettere un singolo suono.
Il ragazzo si accovacciò davanti a me con un sorriso inquietante sul volto.

"Già....immagino che sia scioccante tutto questo" disse rialzandosi per camminare intorno a me e continuare a parlare.

"Sicuramente penserai: Com'è possibile che il timido e impacciato Kaleb possa essere una creatura del genere?" usò una voce stridula per prendermi in giro, ma ciò che disse corrispondeva al vero.
Tra tutti i sospettati possibili, Kaleb nemmeno era sulla lista.
Si mise dietro di me e avvicinò le sue labbra al mio orecchio.

"È stato così divertente prendervi in giro" mi sussurrò prima di tornare di nuovo davanti ai miei occhi.

"Sono passati circa 3 mesi ed è incredibile che nessuno sia mai riuscito a risalire al colpevole. Ho dei ritagli di giornale in camera che usavo per capire se qualcuno ci fosse arrivato, se ci fossero delle svolte nelle indagini, ma niente di niente! Questa città si dovrebbe chiamare Idiotwood" Kaleb continuava a parlare. Si stava vantando di come fosse sempre stato un passo davanti a tutti.

"E Mary? Hai usato anche lei?" riuscii a chiedere e Kaleb annuì prima di piegarsi verso di me.

"L'ho usata come scusa per stare vicino a te....mia piccola streghetta" rispose pizzicandomi una guancia. Realizzai che fosse a conoscenza di ciò che ero e mi stava per rivelare anche come lo scoprì.

"Quando ho morso Mary nel bosco, mi aspettavo che morisse, ma immagina la mia sorpresa quando l'ho trovata che camminava per la città insieme a suo fratello Christian come se nulla fosse. Non sono stupido, sapevo che solo la magia poteva curare il mio morso, ma non una magia qualunque, solamente quella della Congrega Daray, il che significava che una strega Daray era in circolazione e dovevo solo capire chi fosse" continuò rialzandosi per riprendere a camminare.

"Ho conquistato Mary, con molta facilità tra l'altro, per scoprire l'identità della strega o del mago, anche se già sospettavo fossi tu. Mi serviva solo la conferma e me l'hai data quando mi hai quasi bruciato la faccia a scuola.
A proposito: non è stato per niente piacevole" Kaleb fece un altro giro intorno a me, mentre io cercavo invano di liberarmi, ma con le mani chiuse non riuscivo ad utilizzare la magia.

"Perché hai sospettato di me? Perché non di Christian? O Damien? O Camilla?" gli chiesi, ma Kaleb sbuffò divertito.

"Come se non lo sapessi" rispose, però, quando vide il mio sguardo confuso, il suo si incuriosì.

"Non lo sai davvero" dedusse e dopo pochi secondi Kaleb scoppiò a ridere come se avesse appena sentito la battuta del secolo.

"Quando ho spezzato il collo di Camilla non ti sei scandalizzata. Credevo che lo sapessi già" disse tra le risate che uscivano e per poco credevo che si mettesse a piangere dal ridere.

"Sapere cosa?" chiesi più incuriosita da ciò di cui Kaleb stava parlando che dal fatto che fosse un assassino e che mi tenesse legata ad una sedia.
Il ragazzo si protese di nuovo verso di me.

"Dell'oscuro segreto della famiglia Drake" quelle parole suscitarono in me curiosità ma anche diffidenza e quest'ultima gliela feci subito notare.

"Perché dovrei crederti? Sei solo un mostro che ha ucciso persone innocenti e che mi ha rapita per chissà quale motivo" risposi, ma Kaleb mi guardò con tenerezza. Ai suoi occhi ero solo una ragazzina ingenua che non aveva tutti i pezzi del puzzle per capire cosa stesse accadendo.

"Perché dovresti credermi? È semplice" disse fissandomi con quei due occhi privi di emozione e un macabro sorriso in volto.

"Credi veramente che uscirai viva e vegeta da questo scantinato? Tu morirai qui Sterling, quindi non vedo perché dovrei mentirti dato che ti ucciderò" la sua spiegazione mi fece scorrere un brivido di paura lungo la schiena, ma cercai di appellarmi ad ogni briciola di coraggio che avevo in corpo per non mostrarmi terrorizzata.

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