Capitolo 61

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Passò una settimana e la notizia dell'arresto del sindaco Anderson era ancora sulla bocca di tutti, soprattutto per via del suo processo dal quale uscì colpevole grazie alla testimonianza di Cheryl e condannato a 12 anni di carcere.

A scuola, Cheryl cercava di apparire normale, ma si vedeva lontano un miglio che non stesse bene e che stesse ancora cercando di superare tutta quella situazione.
Alcuni studenti le stavano vicini e le davano sostegno, mentre altri, ovvero gli idioti del liceo, usavano quella situazione per farle scherzi di pessimo gusto che lei però continuava ad ignorare e a mandare giù finché un giorno ne ebbe abbastanza.

Ero insieme ai miei amici quando improvvisamente sentimmo tutti uno scoppio.
Ci voltammo e vedemmo Cheryl, davanti al suo armadietto aperto, con i vestiti ricoperti da una sostanza viscida e dal colore bianco quasi trasparente.
Si trattava di sciroppo di glucosio, ma lo scherzo era molto più bastardo di quello che poteva apparire.

Vidi Cheryl chiudere gli occhi e serrare le labbra per trattenersi, mentre dietro di lei alcuni ragazzi la chiamavano figlia di paparino e sghignazzavano.

Prima che potesse succedere un casino, avanzai verso Cheryl per aiutarla, visto che nessuno lo stava facendo e con mia sorpresa anche Camilla mi seguì.

"Ehi Bryan" il ragazzo a capo del gruppo si girò e si vide arrivare un gancio destro di Camilla dritto in faccia che lo stese.

"Ne volete anche voi?" domandò rivolta agli altri ragazzi che subito levarono le tende e io, approffittando di quel momento, presi Cheryl e la portai in bagno, dopodiché, con della carta bagnata, la aiutai a pulirsi.

"Grazie" mi disse lei con voce fioca, quasi come se si vergognasse.

"Quelli idioti meritavano di peggio" risposi cominciando a strofinare la carta contro il suo vestito.

"Perché mi hai aiutata? Dopo tutto quello che ti ho fatto passare...." mi chiese facendomi avere un déjà-vu della discussione che ebbi con Camilla nella soffitta della villa.

"Ho scoperto di avere un talento speciale nel perdonare le persone, anche quelle che si sono comportate da stronze con me" risposi con un sorriso atto a smorzare un po' la tensione e capii di esserci riuscita appena Cheryl me ne accennò uno di rimando.

La porta dietro di noi si aprì e Camilla entrò con aria soddisfatta prima di chiuderla di nuovo.

"Quanto amo tirare pugni" disse facendomi sospirare arresa e intanto si avvicinò a Cheryl, le passò un dito sul vestito sporco e se lo mise in bocca.

"Sciroppo di glucosio. Mica male" commentò portandomi a lanciarle un'occhiataccia per dirle che non fosse il momento di fare la menefreghista.

"Non avrei mai immaginato che proprio voi due mi avreste aiutata più delle mie cosiddette amiche" ammise mentre finivo di pulirle il vestito.
Buttai la carta e tornai a guardarla.

"Per usare una frase filosofica: la vita è piena di sorprese" le dissi, ma questo fece sbuffare Camilla.

"Per usare una frase meno filosofica: in futuro pensaci due volte prima di fare la stronza con qualcuno, che potresti non essere così fortunata da trovare un'altruista come lei" disse lei indicando me sul finale.

"Penso di aver imparato la lezione" in seguito la ragazza decise di tornare a casa e in quel bagno rimanemmo solo io e Camilla.

"Mi sorprendi sempre di più. Non ti credevo così altruista da aiutare Cheryl Anderson davanti a tutti" mi voltai con la testa e la vidi fissare ancora la porta dalla quale Cheryl era uscita.

"Ha fatto la stronza con me per 4 anni di liceo, ma ciò che le è capitato non lo augurerei a nessuno.
Stronza o no è pur sempre una ragazza che sta attraversando un brutto momento" risposi e la vampira mi avvolse le spalle con un braccio.

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