Lara
Mi svegliai stanca e tutta sudata.
Con gli occhi chiusi, sentii il cinguettio mattutino degli uccellini. Adoravo questo momento della mattina, avrei voluto che durasse ore. Cioè, in realtà durava abbastanza, perché non avevo la forza di aprire gli occhi in quella fase della giornata.
Aprii gli occhi lentamente, erano ancora offuscati dal sonno.
Sentii un peso sulla mia vita, JJ aveva dormito con me quella notte.
Gli occhi ora erano aperti, e li strofinai stiracchiandomi. Mi guardai intorno.
Questo non era lo Chateau.
Dov'ero?
Mi misi seduta, allarmata.
Ripensai a cosa è successo ieri sera. Ero alla festa...poi ho bevuto.
Cazzo.
Ero ubriaca e il mal di testa che avevo me lo confermò.
Avevo dimenticato tutto.
Mi girai sulla destra non appena sentii un grugito.
«Oh mio dio»
«Mhh»
«Oh mio Dio!»
Saltai dal letto e sbattei la schiena contro il muro.
Avevo dormito nel letto di Rafe. Con Rafe.
Com'era potuto succedere?!
Per una volta che toccavo una birra, mi ritrovavo a letto con lui?
Rafe si mise seduto e stropicciò gli occhi, calmo.
Io lo guardai furiosa. Poi mi illuminai.
Guardai il mio abbigliamento.
«Oh mio dio»
Stavo indossando la maglia di Rafe e i suoi boxer.
Ripeto.
STAVO INDOSSANDO LA SUA MAGLIA E I SUOI BOXER E SOTTO NON AVEVO NULLA.
«Rafe!»
«Che c'è»
La sua calma mi innervosì ancora di più.
«Cosa è successo?! Perché sono nei tuoi vestiti?»
Lui mi squadrò da testa a piedi e poi guardò il suo abbigliamento. Era a petto nudo con il pantalone del pigiama.
«Oh» Si alzò e mi guardò da vicino il letto.
Io rimasi lì dov'ero, dall'altro lato della stanza.
«Rafe! Dì qualcosa porca troia!»
Mi stavo agitando ma lui rimase calmo.
Questa cosa mi stava facendo impazzire.
«Lara cosa dovrei dire? Abbiamo scopato, fine. Non farne un dramma»
Si mise le mani nei capelli e li aggiustò.
Io rimasi immobile.
Scioccata.
«Rafe» Dissi in un sussurro.
«Che c'è Lara? Che c'è»
«Vaffanculo! Vaffanculo!» Gli puntai il dito contro e lui camminò verso di me.
Mi prese i polsi e li spinse contro il muro, sopra la mia testa.
«Ti calmi?»
Cercai di controllare il respiro, che stava accelerando.
«Non è successo nulla»
«Io ero ubriaca! Ti sei approfittata di me!»
Mi guardò confuso.
«Io non mi ricordo un cazzo. Ero fatto.»
Non seppi cosa dire.
«Abbiamo fatto sesso.» Dissi sottovoce, cercando di realizzare.
«Rafe»
«I-io ero vergine» Mi scese una lacrima sul viso.
Lui mi guardò senza dire niente.
Mi lasciò i polsi e si allontanò da me.
«Non doveva succedere Rafe! Non così!»
Si sedette sul letto, con le mani sulla testa.
Io mi avvicinai a lui e abbassai il viso per guardarlo.
«Lo capisci?! Ma mi ascolti?!»
Si alzò e mi spinse con forza. Sbattei la schiena contro la porta.
«Ti stai zitta?!»
Iniziò a camminare per tutta la camera, imprecando con se stesso sotto voce.
Io non seppi cosa dire.
Non seppi cosa fare.
Cercai di smettere di piangere.
Lui si fermò davanti a me e si avvicinò.
«No. Non ti permettere»
«Lara»
«Non ti avvicinare»
Mi girai per aprire la porta ma lui sbatté la mano su di essa. Bloccandomi.
Mi girai verso di lui.
Sospirò e abbassò lo sguardo per guardarmi.
Non mi ero mai accorta di quanto fosse alto. Io ero un metro e sessanta, a malapena. Lui sarà stato minimo uno e novanta.
Percepii la tensione tra di noi. Lui mi guardava, io lo guardavo.
«Non volevo spingerti» Disse con voce bassa e roca.
Mi mise la mano sulla guancia e asciugò le mie lacrime.
«D-devo andare»
Lasciò cadere la mano, annuendo.
Uscii dalla sua presa e cercai i miei pantaloni. Li indossai, presi il telefono, ed uscii senza aggiungere niente.«Si può sapere dov'eri ieri?!»
«JJ per favore. Lasciami stare»
Ero appena arrivata allo Chateau, a piedi.
Mi avevano raccontato della rissa tra Topper e John B, e della pistola. Onestamente, in questo momento non mi interessava.
«Col cazzo» Uscii fuori, in veranda, e mi sedetti su una poltrona libera. JJ mi seguì e si sedette vicino a John B. Pope e Kiara erano sul divano.
«Lara tu sei sotto la mia responsabilità. Non puoi andartene via da me senza dirmi niente»
«Non sono una tua responsabilità! Non ho dieci anni JJ!»
«È come se li avessi!»
Girai lo sguardo, facendo di no con la testa.
Mi scoppiava.
«Io almeno non giro con una pistola addosso e tantomeno la punto addosso a qualcuno! Idiota»
«Almeno io c'ero per John B! Tu dov'eri? Non ci sei mai stata. Mai! Ora levati di torno»
Lo guardai senza dire niente. Poi guardo John B, che abbassò lo sguardo.
Me ne andai.
Non avevo neanche più la forza di piangere.
Non seppi dove andare.
Sarah ce l'avrà avuta con me. Mio fratello aveva puntato la pistola contro il suo ragazzo.
Non potevo andare a casa mia.
Né da Barry.
Non mi ero mai sentita così sola in vita mia.
Uscii dallo Chateau e rubai la moto a JJ.
Guidai fino ad un quartiere isolato di Figure Eight, dove c'era una casa abbandonata da quando ero bambina.
Appena arrivai, scesi dalla moto e mi accesi una sigaretta. Entrai dalla finestra del piano terra, come sempre.
Era rimasta come anni fa. Vuota, illuminata solo dalla luce del giorno, e polverosa.
Mi appoggiai al muro, e mi sedetti a terra. Ripensai a tutto e le lacrime scorsero da sole. La sigaretta era finita. Non fumavo da ore.
Non ne potevo più.
Chiusi gli occhi, e caddi tra le braccia di morfeo quasi subito.
La suoneria del mio telefono mi svegliò. Si era fatto buio fuori. Lo presi e lessi sullo schermo "Rafe C." Risposi senza pensarci.
«Pronto»
«Lara»
Stetti in silenzio.
«Dove sei?»
«Perché?»
«Dimmi dove sei e basta»
Sospirai, consapevole di perdere quella gara a chi la diceva per ultimo.
«Nella vecchia casa dei Martin»
«Ma è abbandonata»
«Lo so»
Stette in silenzio per un po', e poi sentii dall'altro capo del telefono il motore accendersi.
«Puoi stare ferma lì dove sei?»
Non risposi.
«Sto arrivando»
Chiuse la telefonata e andai nei messaggi. Ce n'erano due di JJ.
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Reflections - Rafe Cameron
FanfictionLara Maybank, sorella gemella di JJ Maybank, è appena ritornata sull'isola delle Outer Banks dopo tre anni di assenza. Il rapporto burrascoso sia con la madre che con il padre la spinge con il tempo ad assumere un atteggiamento solitario, chiudendo...