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Lara

Il giorno dopo mi alzai presto, non per mia scelta, ma non riuscivo a dormire quindi ero già in piedi alle sei di mattina.
Con una manciata di biscotti al burro di arachidi in mano, stavo seduta sulla sabbia, in riva al mare. L'odore di esso e la vista dell'alba, mi rilassava.
Ma non mi impedì di pensare a ciò che era accaduto il giorno prima.
Come al solito presi sempre le scelte sbagliate, avrei dovuto starmene allo Chateau, ma io ero un'idiota del cazzo col cervello fuori uso.
Rafe ieri non era Rafe. Era più...non lo so. Forse era meno arrogante, sembrava gli importasse davvero cosa mi fosse successo. Ma forse mi stavo immaginando tutto. Anzi sicuramente era fatto o troppo assonnato...ma che ne sapevo io.
Di certo non gli fregava un cazzo di me e di ciò che avevo in faccia. Di questo ne ero certa. A malapena gli importava di sua sorella, figurati. A JJ non avevo detto niente di Rafe, comunque. Gli avevo detto che mi ero irritata del fatto che Sarah faceva troppe domande sul livido, e volevo andarmene. Lui non mi credeva al cento per cento, ma credevo che la spiegazione fosse solida.
Appena finii la sigaretta, mi alzai e andai a cambiarmi. Entrai di soppiatto in salotto e cercai il mio zaino. Lo trovai su una sedia in cucina, lo aprii e cercai qualcosa da mettere. Scelsi di indossare un costume blu elettrico a triangolo, e un pantaloncino di jeans corto poco strappato sul davanti. Finalmente qualcosa che non fosse di JJ o degli altri.
Uscii fuori in veranda, mi sedetti su una poltrona e con l'aiuto del telefono come specchio, misi il correttore sull'occhio, che ora non era più nero, ma viola misto a verde merda. Realizzai che se avessi indossato solo il bikini, si sarebbe vista la medicazione, quindi decisi di indossare un crop top a maniche corte bianco con una scritta verde sopra. Non si sa mai.
Controllando il telefono, mi resi conto di non aver risposto ai messaggi di Sarah di ieri sera. L'avevo lasciata così, senza dire niente.
-È successo qualcosa? Eri strana.

                        -Buongiorno, no, ero stanca.

-Buongiorno bella :)
-Ok, menomale
-Ci vediamo stamattina?
-C'è il volontariato sulla spiaggia alle 8

                         -Volontariato? Di che tipo?

-Aiutiamo a pulire la spiaggia

                              -Ci guadagno qualcosa?

-Si, la mia compagnia

                                              - :/

-Ti obbligo a venire!
-Passo a prenderti io tra dieci minuti

                                        -Ho scelta?

-No!

Lasciai il visualizzato e riposi il telefono in tasca. Andai in cucina per prepararmi un caffè e vidi JJ sveglio.
«Buongiorno splendore, me lo fai anche a me?» Disse assonnato ancora sdraiato a pancia in giù sul divano di John B.
«C'è una sola cialda» Mi lamentai.
«Dividiamolo» Finii di fare il caffè e mi sedetti sul divano vicino a lui, ormai non più sdraiato come un coccodrillo.
«Hai cambiato la medicazione?»
«No»
«Te la cambio io?» Annuii e lui sorseggiò il suo caffè bollente.
«Ahia cazzo!»
«Ma sei scemo»
«Potevi dirmelo che era così caldo, cristo!»
Questo era un completo idiota.
«Vatti a fare una doccia che puzzi di catrame» Mi guardava storto in modo scherzoso.
«Esco con Sarah tra poco, o mi cambi adesso la medicazione, o non lo faccio proprio.»
Si alzò e mi fece segno di seguirlo. Mi sedetti sul tavolo della cucina e alzai la maglietta che era già corta. JJ aprì una busta con delle cose che ci aveva offerto Ricky, e iniziò a preparare la benda e il resto. In quel momento entra John B.
«Scusa Lara, esco» Disse coprendosi gli occhi con una mano.
«John B tranquillo non ho le tette scoperte»
JJ mi diede un colpetto sul braccio.
«Che c'è?»
«Zitta e ferma, mi lady»
John B cercò una birra in frigo ed uscì fuori.
«Lara»
«Mh?»
«Come vivevi lì a Miami?»
«Male»
«Ne vuoi parlare?»
«Annie è così arrogante. Mi insultava sempre e spesso con cose pesanti. Mi mandava nella scuola pubblica e ovviamente le piccole in un asilo privato, il migliore di Miami.» Feci una risata ironica, e lui sospirò.
«Non mi comprava mai vestiti, non mi dava soldi e per di più spesso non mi faceva trovare un pasto, dovevo cucinarmi io da sola»
«Gli schiaffi partivano molto spesso e per non parlare del marito...mi guardava spesso in modo perverso»
«Ti ha mai toccata?»
«Oh, no no. Mai»
«Finito»
Mi abbassò la maglietta e io scesi dal tavolo.
«Mi dispiace»
«Sto meglio qui» Mi prese dal retro del collo e mi abbraccia per un sacco di tempo.
«Puzzi» Fece una risata rumorosa e si allontanò, alzando le mani in modo scherzoso.
«Ok, ok vado a lavarmi»

Reflections - Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora