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Lara

Quella mattina mi svegliai con uno strano presentimento addosso.
Cercai di non farci caso, e mi alzai dal letto senza svegliare Rafe, che dormiva beato al mio fianco.
Quella notte lo sentii lamentarsi nel sonno, e lo avevo stretto così forte che quasi non respirava.
Forse aveva fatto un incubo.
Gli capitava molto spesso di fare brutti sogni. Ogni volta si muoveva nel letto e iniziava a sudare, imprecando qualcosa nel sonno.
Io cercavo di calmarlo, quando dormivo con lui.
Non mi ha mai raccontato cosa sogna.

Andai in bagno per fare una doccia veloce e misi i vestiti di ieri.
Lavai i denti con lo spazzolino di riserva di Rafe, che ormai era diventato mio, e poi spazzolai i capelli.
Scioglievo i nodi quando sentii Rafe chiamare il mio nome dalla stanza.
Appoggiai la spazzola sul mobile del bagno e lo raggiunsi.
Si stava stiracchiando, mentre allungava una mano facendomi cenno di sdraiarmi accanto a lui.
Lo feci, e lui mi abbracciò, tuffando il viso nell'incavo del mio collo.
«Buongiorno» Dissi.
«Mh»
Mi strinse forte nelle sue braccia, ed io mi sentii subito protetta e al sicuro.
«Stanotte hai fatto un incubo»
Dissi calma.
Lo vidi bloccarsi e sospirare.
«Cos'hai sognato?»
Lui non rispose per un po'.
«Nulla di che» Rispose sfacciato.
Decisi di non assillarlo con le mie domande, specie di mattina presto.
Improvvisamente mi arrivò una fitta nelle parti intime, e mugolai involontariamente.
Lui si staccò per guardarmi.
«Che c'è?»
Sentivo ancora dolore.
Abbassai lo sguardo e misi una mano sulla mia fessura, sopra i pantaloncini di jeans.
Lui si alzò con la schiena, facendomi fare lo stesso.
«Ti fa male?» Chiese dolce.
Imbarazzata, negai, scuotendo la testa.
Lui sospirò e portò il mio sguardo sui suoi occhi.
«Non vergognarti Lara. Senti dolore?»
Sentii le mie guance avvampare.
«Un po'»
Mi prese le guance con le mani, e baciò la mia fronte.
«Sono stato troppo violento, è colpa mia»
Si schiarì la voce e continuò « ma è difficile fermarsi con te, Lara»
Sorrisi.
«Ma...»
«Ma?» Disse.
Abbassai lo sguardo.
«Credo che mi piaccia così.»
Si mise a ridere.
«Così come, ragazzina?»
Arrossii subito.
«Dominante» Dissi in un filo di voce.
Mi prese dalla vita, stringendomi.
Lo abbracciai, ricambiando.
«Sei fatta per me, Lara»
Inspirai il profumo del suo collo, sapeva di muschio. Amavo il suo odore.
«Sei di buon umore stamattina»
Sentii il suo petto gonfiarsi: stava ridendo.
«Ma ora devo andare» Dissi staccandomi.
Lui mi fermò stringendomi forte la coscia.
«Perché?»
«JJ si incazzerà»
«Anche io mi incazzerò» Alzai gli occhi al cielo.
«Non vedo i miei amici da tanto, Rafe»
Lui sospirò.
Sembrava incazzarsi.
«Hai me» Sbottò.
Aggrottai le sopracciglia, confusa.
«Che significa? Sono miei amici»
«Beh a me non piacciono quei pezzenti»
Rimasi ferma.
Gli tolsi le mani da me e mi alzai da quel fottuto letto.
«E cosa dovrebbe importarmene?!» Sbottai.
Lui si alzò di conseguenza dal letto.
«Non mi piace vederti intorto a quella gente di merda! Hai me, perché non te lo fai bastare?!» Urlò.
Rimasi bloccata dal suo cambio d'umore.
Se prima parlava normalmente, adesso aveva alzato la voce.
Che bipolare del cazzo.
«Ma che cazzo stai blaterando? Quindi stare con te significa avere solo te? Significa dover eliminare tuti i miei amici? Mio fratello?»
Lui sbuffò, spingendo indietro i capelli.
«Non ho detto questo»
«Secondo il tuo cervello di merda non posso stare con i tuoi amici. Non posso stare nemmeno con i miei. Quindi dovrei stare solo con te?!» Gridai a mia volta incredula di ciò che mi stesse dicendo.
«Mi odi così tanto?! Perché l'idea di passare più tempo con me ti fa incazzare?!»
«Non è questo, stupido di merda! Se non ti piacciono i miei amici, non ti piaccio nemmeno io! Sono una pogue, accettalo stronzo!» Camminai verso la porta ma lui fu più veloce.
Girò la chiave nella serratura e se la mise in tasca.
«Stai scherzando? Cosa sono, un cane?!»
Lui si avvicinò a me.
«Non parlarmi così» Ordinò duro.
Cercai di staccarlo da me, invano.
«Lara, calmati cazzo.»
«Apri questa dannata porta, Rafe!» Urlai.

Mi avvolse la mano attorno al collo e mi fece sbattere di schiena contro la porta

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Mi avvolse la mano attorno al collo e mi fece sbattere di schiena contro la porta.
«Rafe! Lasciami!»
«Stai zitta, Lara. Sta' zitta cazzo! Chiudi quella fottuta bocca di merda!» Mi urlò in faccia.
Nel suo sguardo leggevo odio.
Era...diverso.
Credo sembrasse quasi distaccato dalla realtà.
Poche volte lo vidi così.
Chiusi gli occhi, lasciando cadere una lacrima.
«I tuoi amici di merda non mi piacciono. Non hanno niente a che vedere con te!»
Singhiozzai, abbassando lo sguardo.
«Guardami negli occhi quando ti parlo, cazzo!»  Mi alzò il mento di scatto, e poi appoggiò la mano sulla porta, mentre l'altra era ancora attorno al mio collo, che però non stringeva.
«Se vuoi stare con me, devi fare come ti dico io altrimenti vattene affanculo»
Sentii una morsa al petto.
Era come se avessi appena visto il vero Rafe.
Lui era fatto così.
Ero pronta ad accettare questo suo lato possessivo?
Ero pronta a farmi calpestare da lui?
Ero pronta...ad annullarmi per lui?
«Lasciami» Dissi in lacrime.
Lui aveva occhi nei miei, ma la testa era altrove.
Glielo leggevo.
Lui, invece di lasciarmi, iniziò a stringere più forte la presa attorno al mio collo.
«Rafe» Misi le mie mani sulla sua, cercando di toglierla.
«Se vai dai tuoi amici, andrò da Brittany»
«Lasciami Rafe!»
«Hai capito Lara? Mi hai sentito?!»
«Mi fai male!»
Lasciò la presa e con una mano sul fianco mi spinse via bruscamente dalla porta, facendomi barcollare.
Asciugai le lacrime e lo vidi con lo sguardo offuscato inserire la chiave nella serratura aprendo la porta.
Senza aspettare ancora, uscii dalla camera, correndo via.
Sentii dopo poco la porta della sua camera sbattere così forte da far tremare il pavimento.
Nel corridoio andai a sbattere contro qualcuno.
Era Sarah, che mi guardava sconvolta.
«Lara? Che ci fai qui? Che succede? Perché piangi?!» Poi abbassò lo sguardo sul collo.
«Che hai fatto al collo?!»
Mi prese per il braccio e mi condusse in camera sua.
Mi coprii il viso con le mani, cercando di placare il pianto e il battito accelerato.
Sarah mi abbracciò.
Rimasi sorpresa, infatti ricambiai non subito.
Non ci parlavamo da tanto, né ci raccontavamo più niente.
Eravamo migliori amiche una volta.
Si staccò e ci sedemmo sul bordo del letto.
Io avevo lo sguardo basso, fissando le mie mani in grembo.
«Devi dirmi quello che è successo, Lara»
Scossi il capo, ancora scioccata.
Ero...delusa.
Non ce la facevo più.
«È stato quel bastardo di Rafe, vero?»
Non risposi.
«Cazzo Lara. Mi dispiace tantissimo»
Non dissi niente.
«È un coglione drogato, Lara. Non perderci tempo»
Ero combattuta: non sapevo se sfogarmi con lei e confessarle che mi ero innamorata di quel prepotente o semplicemente mentirle e non farlo sapere a nessuno.
«Non ne ho intenzione» Mentii.
Lei mi squadrò.
«Lara»
Alzai lo sguardo.
«Lo so che non parliamo da tanto, ma...» Le tremava la voce «puoi fidarti di me»
Le lacrime scesero di nuovo.
«Puoi sempre contare su di me, biondina. Sempre»
«Grazie Sarah, davvero» Singhiozzai.
Lei rimase in totale silenzio.
Ed io decisi di fidarmi di lei.
«Credo...credo di essermi innamorata di tuo fratello Sarah»

💛⭐️
Capitolo concluso!
Scusate il ritardo ma come ben sapete la scuola è iniziata e già sto esaurendo.
Tengo a specificare che la scena violenta presente, non ha lo scopo di romanticizzare.
Questa volta Rafe ha esagerato...voi cosa ne pensate?

Reflections - Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora