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Passò il pomeriggio, dove a parte litigare con Rafe, lo trascorsi dormendo sulla sdraio su di lui. Momenti contrastanti, si, ma non mi importava perché ero felice.
Mi ero lavata nel suo bagno e vestita con quello che avevo prima, e andammo alla festa a casa di un vecchio amico di Rafe.
Scendemmo dalla macchina, che parcheggiò sul vialetto di casa.
«Vado da Sarah» Dissi avvicinandomi alla casa.
«Aspetta!» Mi girai verso di lui, man mano che la distanza tra di noi spariva.
«Cosa?»
«Fai la brava, capito?»
Mi strinse, e con un bacio sulla fronte, entrammo in casa, prendendo due strade diverse.
Sarah mi aveva detto che mi avrebbe aspettata a bordo piscina, quindi andai lì.
La trovai esattamente lì, la bionda.
Aveva un vestito a tubino bianco corto.
Le feci un cenno con la mano, e nella confusione mi vide.
La abbracciai subito.
«Ehi! Piano mi strozzi» Scoppiai a ridere.
«Ho tante cose da raccontarti, ma adesso voglio solo divertirmi. Beviamo qualcosa?»

Mezz'ora dopo, Sarah non so dove sia finita, ed io sono sola su un divanetto, con in mano il mio Vodka lemon e nell'altra una sigaretta. Da quando sono arrivata a questa festa, ne ho fumate cinque.
Decisi di cercare Rafe.
Mi alzai subito e andai in veranda, appena intravidi Dave proprio lì.
Gli andai incontro e mi avvolse le spalle con un braccio, sorseggiando qualcosa dal bicchiere rosso.
«Splendore!»
Gli sorrisi, e tolsi il suo braccio.
«Dov'è Rafe?» Chiesi.
«Dov'è il tuo moroso? Non lo so, forse lo sa Alex? O Topper? Buuuuuh!» Era ubriaco.
Decisi di annuire e allontanarmi da lui.
Andai dentro, dove trovai molta più gente di quanta ce ne fosse fuori.
Attorno a tre divanetti ed un tavolino, in lontananza, vidi Alex e mi avvicinai subito.
Lo toccai sulla spalla, per richiamarlo dato che era di spalle.
«Alex, sai dov'è Rafe?» Invece di rispondere, mi squadrò dalla testa ai piedi e si leccò le labbra.
Topper si avvicinò a noi, mettendo le braccia intorno alle nostre spalle.
«Topper! Dov'è Rafe?»
Lui fece per allontanarmi da dove eravamo per farmi uscire.
Pensai volesse dirmi qualcosa in privato.
«Perché non vai da Sarah?»
«Top, dove cazzo è Rafe?»
Alzai la testa oltre la sua spalla, e lo vidi in lontananza, ridere con altre persone.
Sospirai, sollevata.
Top mi fermò mettendomi una mano sulla spalla.
«Perché non andiamo a bere?»
Lo ignorai e andai nella direzione di Rafe.
Mi feci spazio tra la gente, fino a che mi ritrovavo davanti ad un divanetto e un tavolino. Rafe era seduto...vicino ad una ragazza.
Lo guardai fisso, e il suo sorriso svanì quando mi vide.
«Che...che stai facendo?»
Poi, guardai sul tavolino davanti a lui.
C'erano delle piccole bustine di polvere bianca.
Poi guardai la bionda affianco a lui.
Rafe si alza leggermente e mi tira dalla mano, avvicinandomi a lui.
Mi afferrò la vita e mi fece sedere sopra di lui.
«Ragazzi! Lei» -Disse indicandomi con un dito e con l'altra mano accarezzandomi la coscia nuda- «È Lara, e d'ora in poi le mie attenzioni sono su di lei. Quindi niente più roba per voi»
Mentre lui e tutti ridevano, io ero impassibile, a disagio.
Poi mi richiamò, per guardarlo.
Mi girai verso di lui, con le sopracciglia aggrottate.
Non sapevo cosa pensare.
«Che hai?» Mi chiese.
«Che cosa ho?»
«Sei incazzata?»
Mi alzai. Mi stava urtando e di certo non avrei discusso davanti a tutti. Camminai a passi spedito fuori.
Scesi la rampa di scale e andai a bordo piscina, dove c'era Dave con altri ragazzi.
Vendetta.
Lo vidi, e gli sorrisi da lontano, squillante.
Corsi da lui e gli saltai al collo.
«Ciao Dave!» Sentivo lo sguardo dei suoi amici sul mio fondoschiena, che quasi mi bruciava.
Mi staccai dall'abbraccio e mi presentai agli amici. Mi hanno detto i loro nomi ma onestamente, me li sono dimenticati. O forse nemmeno li stavo ascoltando.
Appena Dave si sedette, iniziò il mio piano. Mi sedetti sulle sue ginocchia, con la scusa che non c'era un posto per me, e chiacchierai con i tre per un po' con il mio falso sorriso addosso.
Dave ha tentato di allungare la mano un paio di volte, ma io glielo impedivo.
«Profumi di buono, Lara. Sei così bella. Sei sicura che non vuoi bere nulla?»
«No Dave, non voglio nulla»
Ad un certo punto, sento qualcuno urlare il mio nome dall'altra parte della piscina.
Ci giriamo tutti e quattro.
Dave si alza subito e quasi mi fa cadere.
È Rafe.
Fa il giro della piscina correndo, e fa per scontrarsi con Dave quando io gli vado addosso.
«Rafe! No!» Lui tenta di spingermi, ma io mi attacco letteralmente a lui.
«Figlio di puttana!» Urla al suo amico.
Topper viene in mio aiuto, tenendolo dalle spalle.
Io gli presi le mani, ma lui mi strattonò, liberandosi e senza guardarmi negli occhi.
«Calmati cazzo!»
«Non mi toccare! Prima fai la troia e poi mi prendi per mano?» Inizia una risata inquetante.
Proprio non doveva permettersi a chiamarmi in quel modo.
«Che cosa hai detto?»
Non mi resi conto che stavamo urlando, e tutti ci fissavano.
«Ti ho vista! Eri seduta sul suo cazzo, Lara! Con me hai chiuso!»
«Ah si? Almeno io non mi metto a vendere droga e a flirtare con altri alle tue spalle!»
«A te che te ne fotte se sto con altre ragazze? Non stiamo insieme, stupida! E poi io e te nemmeno scopiamo, non hai nessun diritto per dirmi ste stronzate, ragazzina»
Sentii quasi un rumore nel mio petto. Mi spezzò il cuore. Ed io che pensavo fosse diverso, che stavolta avrei trovato qualcuno che davvero ci tenesse a me.
Mi sbagliavo.
Aveva ragione, ero una stupida ragazzina.
«E allora a te che te ne fotte se stavo sul cazzo di Dave? E dato che non sono nient'altro che una troia per te, quando piangerai per tuo padre non venire da me allora, stronzo!»
«Sta zitta cazzo!» Rafe prese dal bordo piscina una bottiglia di vodka e la lanciò a pochi metri da me. Nell'impeto, si ruppe in mille pezzi, e il liquido all'interno era versato sul pavimento.
Io saltai, per lo spavento.
Poi alzai lo sguardo verso di lui, piangendo, e senza fiato.
Come se qualcuno mi stesse strangolando, non riuscivo a respirare.
Con la coda dell'occhio vidi tantissima gente intorno a noi godersi la scena.
Ora non lo vedevo, Topper era difronte a lui, che lo spingeva via da me.
Io mi ritrovai Sarah difronte, che mi diceva cose a cui non prestai attenzione.
Mi prese per mano e mi trascinò fuori.
Non ci capii più niente. Sarah mi guidò non so dove.
E come se fossi svenuta, perché ero stordita e non ricordavo più nulla.

Capitolo concluso...che tristezza.
Stellina?

Reflections - Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora