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Lara
Decisi di andarmene dall'ospedale, non stavo bene ancora, però la febbre si poteva curare tranquillamente a casa.
Ma la domanda era...quale casa?
Uscii dalla porta principale, e mi incamminai nel parcheggio.
Vidi subito Rafe e la sua macchina.
Non appena mi notò, ancora vestita con la veste dell'ospedale, mi venne incontro, correndo.
Nonostante il sole del mattino presto, faceva freddo. Appena arrivò vicino a me, mi strinse, e mi riscaldai subito.
«Andiamo»
Entrammo in macchina, e lui mi diede subito un cambio che aveva portato la mattina quando era venuto all'ospedale.
Mi porse la busta, e all'interno trovo una felpa grigia con la tuta coordinata.
Aveva il cartellino, quindi significa che l'aveva comprato per me.
Li indossai in macchina e mentre Rafe guidava, io mi pettinai i capelli con un pettine che conservava in macchina.
Che egocentrico.
Iniziai a pensare a quello che era successo. JJ mi diceva sempre che non pensava quello che diceva, ma le sue parole venivano da qualche parte.
Non potei credere che non mi aveva mai voluta qui.
Poi, John B poteva stare con Sarah ed io non poteco con Rafe? Poi siamo solo amici, che gli importava? Ma in realtà non sapevo nemmeno cosa fossimo. Avevamo letteralmente fatto sesso, solo che non ricordavamo assolutamente nulla di quella notte, quindi per me era come se non fosse mai successo niente. A lui non fregava proprio nulla, non gli cambiava molto. A me invece cambiava eccome. Solo al pensiero che ci eravamo toccati, mi saliva una strana sensazione addosso. Poi io ero vergine e di solito nei film le ragazze perdevano la verginità con responsabilità e soprattutto con una persona di cui si fidavano, che amavano.
Di certo non era il mio caso.
«Rafe»
«Mh?» Si girò verso di me, alternando lo sguardo con me e la strada.
«Non...» Sospirai e strizzai gli occhi prima di continuare a parlare «non so dove andare»
«Non ti preoccupare» Disse con no chalance.
«Come faccio a non preoccuparmi?»
«Starai con me. In camera con me»
«Rafe...non posso semplicemente appropriarmi della tua camera. Tu hai le tue cose da fare ed io-»
«Lara non mi darai alcun fastidio, chiaro? Ora sta zitta»
«Non mi zittire»
Rafe sbuffò , strofinandosi gli occhi con le mani e chiudendo i finestrini.
«Una cosa»
«Eh» Disse urtato.
«Non verranno i tuoi amici in camera vero?»
Mi guardò confuso e fece di no con la testa.
«E Kelce?» Chiesi dubbiosa, con voce sottile.
«Kelce? No, non entra in camera mia, ma perché me lo chiedi?»
«Oh no niente davvero» Mi girai dall'altro lato e copro il viso con i miei capelli biondi.
«Ti ha detto qualcosa? Ti ha parlato?»
Feci di no con la testa, senza però guardarlo.
«Lara»
«Mh?»
«Ascoltami quando ti parlo cazzo. Voltati»
Mi girò con la mano sulla mia spalla.
«Che vuoi?»
«Perché hai nominato Kelce?»
«Ma sei normale? Non posso nominarlo?!»
Stetti in silenzio per un po', guardando la strada.
«Sta alla larga da lui, è un tossico»
«Pff, e tu che sei?»
Frenò immediatamente, fermando la macchina all'improvviso.
«Ma che cazzo!?»
Mi stava guardando con uno sguardo che raramente avevo visto su di lui.
Non disse assolutamente nulla, mi guardava con questo volto gelido e basta.
«Rafe accendi la macchina»
«Zitta cazzo!»
Urlò facendomi bloccare sul posto.
Misi le mani alle orecchie e mi girai dall'altro lato. Odiavo quando le persone mi urlavano addosso.
Mi ricordava mio padre questa cosa.
«Io faccio così tanto per te, e tu invece?! Non fai un cazzo! Quindi sta' zitta»
Perché le persone dicevano sempre la stessa cosa?
Tirai su con il naso, rendendomi conto che avevo gli occhi lucidi.
Lui rimase in silenzio, lì, fermi sulla strada.
Dopo poco, riaccese l'auto e proseguimmo il tragitto in assoluto silenzio.
Appena arrivati a casa sua, lui scese come un lampo e si diresse in casa. Io lo seguii.
In cucina vidi Sarah e Wheezie fare colazione.
Sarah si alzò e mi raggiunse, mentre io guardai Rafe salire le scale con furia.
Sarah seguì il mio sguardo.
«Lara, che-che ci fai qui?»
Mi girai verso di lei, che mi guardò preoccupata.
«Sarah posso...posso parlarti?» Con voce tremante, Sarah mi guidò sopra, ed entrammo in camera sua.
Ci sedemmo sul letto, e prima ancora di iniziare a parlare, mi scesero le lacrime.
«Mi stai spaventando, cosa succede?»
«Ho bisogno che tu faccia una cosa per me»
«Tutto»
Mi alzai e iniziai a camminare per tutta la stanza, cercando di smettere di piangere.
«Devi farmi le valigie, allo Chateau ci sono le mie cose. Per favore, mettile in uno zaino, una borsa...in qualcosa e portamele»
Sarah si alzò, era confusa.
«Cosa? Perché?»
«Non ho alternative» Ora mi ero calmata, aprii la finestra e accesi una sigaretta.
«Lara io non farò nulla finché non mi dirai cosa sta succedendo»
Mi sedetti sul davanzale, e mi fermai a pensare.
Sarah non sapeva mantenere i segreti: ricordavo che quando eravamo piccole, avevo una cotta per un ragazzino di scuola, e l'avevo detto solo a lei. Kiara era venuta a saperlo, JJ anche, altri compagni di scuola...
Ma ora era cresciuta, no? Eravamo bambine e non sapevamo cosa fosse giusto o sbagliato. Ed io non avevo nessuno con cui parlare, quindi...
«Ho fatto sesso con tuo fratello»
Sarah mi guardò immobile.
Poi scoppiò a ridere.
«Ma sei stupida» Si piegò dalle risate, addirittura aveva le lacrime agli occhi.
Quando alzò lo sguardo e vide che ero seria come non lo ero mai stata in vita mia, spalancò gli occhi e smise di ridere.
«Cosa?! Sei seria!»
«Posso spiegare»
«Tra tutti proprio mio fratello? Quel cocainomane di mio fratello?!»
«Sarah ero incosciente! Entrambi!»
«Ti ha drogata?!»
«Cosa? No! Ero ubriaca marcia e lui era fatto. Non mi ricordo assolutamente niente»
«E quindi state insieme?»
Non risposi.
No, non stiamo insieme. Ma non siamo nemmeno "amici".
«No...non credo»
Sarah si mise le mani ai capelli e si sedette sul letto.
«Scusa, devo digerire la cosa. Sono sconvolta»
Mi sedetti vicino a lei, e spesi la sigaretta ormai finita.
Stemml in silenzio per qualche minuto.
Io ora ero calma, e lei pure.
«Ci tieni a lui?»
Ruppe il silenzio con una domanda che mi aveva lspiazzata, a cui però sapevo rispondere.
Feci di si con la testa.
«Ti sono sempre piaciuti i malesseri» Disse ironicamente, e scoppiammo a ridere.
«E a te i coglioni» Ammise facendo un gesto con le mani, ironicamente.
«Ma cosa c'entra il fare le valigie?»
Sospirai e tirai indietro i capelli.
«JJ mi ha vista con Rafe e mi ha fatto capire che non mi vuole più vedere»
Sarah sospirò e mise una mano sulla mia spalla.
«Non lo pensa davvero, Lara. Oggi ci parlo io, okay?»
Annuii.
«Comunque...posso stare qui stanotte?»
«Tutte le notti che vuoi, Lara»
La abbracciai, e le dissi che mi era mancata.Passai la giornata in camera di Sarah.
Amavo riordinare le cose quindi le avevo risistemato l'armadio da capo, mentre lei era fuori casa.
Si era fatta sera e iniziai ad annoiarmi e a diventare pazza nel rimanere in camera.
Decisi di uscire fuori per fumare una sigaretta.
«Ciao Lara»
Mi girai verso la voce e vidi la piccola Wheezie, con una ciambella in mano.
«Ehi Wheezie»
Riflettei un po' e pensai a Rafe.
«Dimmi una cosa...sai dov'è tuo fratello?»
«È al campo da golf dietro casa, con Top credo» Disse con la bocca piena.
«Okay, grazie»
Lasciai subito il porticato, facendo un tiro dalla Winston.
Mi diressi verso il campo da golf e li vidi, in lontananza...vicino...Pope?!
Non appena vidi Pope a terra, corsi verso di loro.
«Pope!»
Rafe mi vide e si avvicinò, dopo che si era allontanato da Pope inerme.
«O mio dio»
Il mio amico era a terra, che sanguinava dalla fronte e dalla bocca. Vicino a lui c'erano birre a terra, una busta e del cibo buttato.
«Che cazzo è successo»
«Chiedilo al tuo fidanzato» Mi girai verso Rafe, a dieci metri da me.
Mi alzai e camminai velocemente da lui.
«Brutto figlio di puttana» Lo spinsi con tutta la forza e la rabbia che possedevo.
E lui barcollò un po'.
Topper si avvicinò a me, evidentemente per allontanarmi, e Rafe lo fermò con un gesto della mano.
«Mi fai schifo! Pezzo di merda!»
Rafe rimase immobile, si lasciò spingere e non risponde alle mie battute.
Iniziai a prendergli a pugni il petto, e scorsi nel suo viso un sorrisino.
«Vaffanculo! Vaffanculo!»
Mi girai e camminai verso Pope, che cercava di alzarsi.
Sentii dietro di me Rafe urlare qualcosa.
«Ci vediamo dopo, cara»
Gli feci il dito medio, mentre avvolsi la mano di Pope nella mia.Camminammo verso la barca con cui era arrivato.
«Pope mi dispiace tantissimo»
Lui indossava il cappello, e si mise alla guida della barca.
«E poi non stiamo insieme, te lo giuro.»
Pope non mi rivolse alcuna parola.
«Aspetta ti bagno la ferita»
Presi un pezzo di stoffa che avevo trovato e lo bagnai d'acqua.
Gli tolsi delicatamente il cappello, e premetti il graffio con il tessuto bagnato.
Lui grugnì ma non si oppose.
«Perché eri lì?»
Lui non rispose per un po', poi abbassò la testa e sospirò.
«Io e JJ stavamo facendo le consegne, a me non è andata bene»
«Io lo uccido, lo ammazzo cazzo»
Non riuscii a pensare a quello che aveva fatto, perché se l'avessi fatto sarei uscita pazza.
«E tu?»
«Cosa»
«E tu perché eri lì?»
Stetti in silenzio, e quando stavo per rispondere sentii JJ raggiungere la barca correndo, e urlando qualcosa a cui non prestai attenzione.
Appena salì e mi vide, sparì il suo sorriso.
Poi vide che stavo premendo la stoffa sulla fronte di Pope, e mi guardò con occhi accusatori.
«Che cazzo è successo?!»
Pope non parla, e si rimise il cappello.
JJ guarda me, come se fossi io il colpevole.
«Perché guardi me?»
«Perché? Me lo chiedi pure? Dimmi che cazzo è successo. Ora»
«Rafe e Topper mi hanno attaccato» Prese parola Pope.
JJ si mise le mani ai capelli, assimilando quello che Pope gli aveva appena detto.
«Lara mi ha trovato e mi ha aiutato»
JJ tornò a guardare me.
«E tu che ci facevi lì?»
«Ero con Sarah, stronzo»
«Lo vedi cosa combina il tuo fidanzato?!»
«La smetti con questa storia? Non stiamo insieme ed io non c'entro niente con quello che è successo!»
«Si si come no»
«Ma perché mi odi così tanto?» Chiesi con voce tremante.
JJ mi fissò negli occhi, senza rispondere.
«Non fai altro che cacciarmi, dirmi di andarmene, che non mi vuoi qui! Ma che cosa ti ho fatto? Mamma non mi vuole a Miami, tu e papà non mi volete qui. Io dove cazzo devo andare secondo te?!»
Nessuno disse niente. Pope avviò il motore della barca e stemmo tutti e tre fermi, senza aprire bocca.
Ogni tanto beccai JJ a guardarmi, ma distoglieva lo sguardo ogni volta.Lasciate una stellina? ⭐️
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Reflections - Rafe Cameron
FanfictionLara Maybank, sorella gemella di JJ Maybank, è appena ritornata sull'isola delle Outer Banks dopo tre anni di assenza. Il rapporto burrascoso sia con la madre che con il padre la spinge con il tempo ad assumere un atteggiamento solitario, chiudendo...