Lara
Prendo il mio terzo Mai Thai, che scende in gola come se fosse acqua.
Al bar, come barista, c'è un ragazzo molto carino e gentile, di nome Josh.
Al momento sono sola quindi mi sembrava una buona idea parlargli.
«Quindi seriamente devi lavorare tutta la sera?» Lui annuisce ridendo, mentre asciuga dei bicchieri con un pezzo di stoffa.
«Eh già. Però almeno mi pagano»
«Ah beh ci mancherebbe...Vuoi fare un tiro?»
Gli avvicino la mano con la sigaretta, offrendogliela, quando una terza mano la afferra.
Mi giro, ed è Rafe.
Ovviamente, chi poteva essere altrimenti?
«No, non vuole» Porta la sigaretta alla bocca, e mentre fa un tiro, mi guarda negli occhi.
«Oh, Cameron» Dice il ragazzo
«Un whisky, ora» Josh obbedisce e glielo prepara.
«Arrogante di merda» Sussurro in modo che lo senta solo lui.
«Anche a me Josh, per piacere» Gli sorrido, e poi torno seria guardando Rafe, che in volto è incazzato.
«Certo»
Fa un altro tiro dalla mia sigaretta, e poi, senza distogliere lo sguardo con il mio, la butta terra, pestandola. Era ancora intatta cazzo.
Josh interrompe questo momento, servendoci i bicchieri di whisky.
Rafe guarda il bicchiere, e poi, sorprendentemente, versa il contenuto sul bancone, per poi far cadere teatralmente in modo "accidentale" il bicchiere a terra, che nell'impeto si ruppe facendosi in pezzi.
«Ma che ca-»
«Ti ho per caso chiesto di mettere il ghiaccio?»
«Rafe smettila»
«La prossima volta, cazzone, toccala o parlale soltanto, e io ti ammazzo.
È chiaro?»
Non faccio in tempo a vedere la reazione di Josh, che Rafe mi prende per il braccio e mi tira fino a dentro casa.
Io non mi oppongo in nessun modo, perché non ho le forze.
Sono ferma a quando ha detto: "toccala e ti ammazzo».
Queste parole mi confortano in un modo che non avevo mai provato prima.
Rafe mi sta portando in una stanza, che pare essere un ufficio o qualcosa del genere.
Mi lascia il braccio e mi da le spalle, aprendo un mini frigo, dove prende una birra per sé.
«Rafe»
Vorrei semplicemente chiedergli cosa ci facciamo qui, anzi, cosa ci faccio io qui.
«Ti piace farmi impazzire, non è vero?»
Aggrotto le sopracciglia con fare innocente.
«Cosa?»
«Prima sei vicina a me, e poi fai- fai la fredda»
«Rafe»
«Sto parlando io cazzo!»
Sbatte il pugno sulla scrivania vicina, ed io sussulto. So che non mi farebbe niente, ma provo lo stesso paura.
Lui si volta di lato non appena lo nota.
Poi, lentamente, posa la birra sul piano, e si avvicina a me.
«Senti, huh...»
Alzo lo sguardo, per creare un contatto visivo, che lui accetta subito.
«Lo so che... che a volte mi comporto male con te, ok?»
Sospira e poi inizia ad annuire, come se stesse confermando quello che sta pensando. Onestamente, in questo momento, è inquetante.
«Ma tu...tu mi fai uscire di testa, cazzo»
È così vicino che posso sentire il suo cuore battere più veloce, così come il mio.
Quasi spontaneamente, poso la mia mano, sul suo petto.
Lui rimane confuso, ma dopo qualche secondo, non esita anche lui a sfiorarmi.
Avvicina la sua mano al mio viso, e con il pollice mi accarezza delicatamente il mento.
Tutto intorno inizia ad essere più sfocato, ora la mia attenzione è concentrata su di lui e alle sensazioni che sto provando a causa sua.
Inizia a fare più caldo ed io non riesco a resistere. La sua fronte è lucida, sia dall'alcol di cui entrambi abbiamo fatto uso, sia dall'attuale circostanza.
Dopo tempo in silenzio, è lui a prendere parola.
«Sei bellissima stasera» I miei occhi si illuminano, e sento già le mie guance prendere più fuoco di quanto già siano in fiamme.
Istintivamente, gli avvolgo il collo con la mano, e lui mi solleva subito da terra.
Senza aspettare un secondo di più, avvicino la mia bocca alla sua, impaziente di assaggiarlo.
Le nostre labbra ansimanti si sfiorano l'una con l'altra, per poi unirsi focosamente.
Lui mi tocca dappertutto, e questo mi fa accaldare ancora di più.
Le mie mani sono nei suoi capelli, stringendoglieli non appena mi bacia con così tanta foga da non lasciarmi fiato. Ma non si ferma, tiene le nostre labbra e successivamente lingue unite, fino allo sfinimento.
Non avevo mai baciato qualcuno così, e nessuno mi aveva mai baciato in questo modo.
Mi sento eccessivamente accaldata e la presa stretta e prepotente delle sua mano sul mio corpo, mi eccita.
Quando le labbra si separano, ansimiamo entrambi, rumorosamente.
Lui, rendendosi conto di dove ha le mani, le alza subito, tenendole in vita.
Invece di riappoggiarmi giù, mi fa sedere sulla scrivania.
Inspiriamo ed espiriamo fiato continuamente, rimasti quasi senza.
Non posso crederci che ho appena baciato Rafe Cameron.
Lui mi guarda, e inizia a sorridere, e così faccio anche io.
Il mio sorriso però, si trasforma in risata.
Credo sia l'alcol a farmi questo effetto, perché ora non riesco a smettere di ridere e Rafe mi sta fissando confuso.
«Scusa, scusa» Dico quasi strozzandomi dalle risate.
«Non smettere mai» Mi dice serio, guardandomi ogni parte del viso.
Il rumore della porta aprirsi sbattendo ci fa sussultare entrambi. Ci giriamo verso di essa, e c'è un tizio che non conosco.
Rafe toglie la mani su di me e si gira verso di lui.
«Oh scusate non volevo interrompere niente» Dice in modo sarcastico.
«Che cazzo vuoi Alex»
«Topper e Kelce ti cercavano, hanno accerchiato JJ e non ti puoi perdere la scena.»
Scendo subito dalla scrivania e corro dal ragazzo.
«Che cosa hai detto? JJ? JJ Maybank?!»
«Si, bellissima»
Rafe lo prende per il colletto, e gli dice qualcosa, ma io non presto attenzione e scendo subito al piano di sotto.
Mi guardo intorno, e Rafe, raggiungendomi, cammina a passo veloce in direzione di quello che penso sia il bagno.
Lo seguo fino allo spogliatoio dei ragazzi, dove trovo Kelce che tiene stretto JJ, Topper che gli sferra pugni, e altri ragazzi che ridono alla scena.
«Topper!» Corro verso di lui e mi butto con tutta la mia forza, allontanandolo da JJ.
«Ma che cazzo Lara!»
«Sei un pezzo di merda» Lo spingo di nuovo e mi giro verso JJ.
Ma vedo solo il petto di Rafe davanti a me; mi afferra dalla vita, sollevandomi, e sento JJ urlare il mio nome, quando mi porta fuori la stanza. Inizio a tirare calci e pugni ovunque, ma lui non reagisce.
«Rafe! Lasciami subito!»
Gli sbatto i pugni sulle spalle, e non appena trova una sedia qui nel bagno, mi fa mettere i piedi per terra.
Lo spingo subito, ma lui mi afferra e mi fa sedere. Si inginocchia davanti a me e mi tiene ferma dalle cosce.
«Che cazzo fai! Mio fratello è lì dentro razza di idiota!»
«Lara ascoltami»
«Fammi passare!» Cerco di spingerlo via, ma la sua presa è così forte che sento che mi verranno dei lividi sulle gambe.
«Stai qui, sono tutti drogati e non voglio che ti tocchino, okay? Ci penso io»
Rafe si alza in piedi, ma non appena lo fa, dal bagno esce un uomo alto in divisa elegante, che tiene dal braccio JJ, che sta urlando ai ragazzi che l'hanno picchiato.
Vado subito da lui e spingo via la guardia.
Ma appena lo faccio, l'uomo mi prende per il braccio, stringendomelo. È lì che succede il putiferio. In un secondo non sento più la presa su di me, ma l'uomo ora è a terra, che viene colpito da JJ a calci, mentre Rafe a pugni sopra di lui.
La forza con cui sferra colpi sulla faccia dell'uomo, è disumana.
«Ti ammazzo! Ti ammazzo cazzo!»
È successo tutto in un paio di secondi.
JJ smette e si avvicina a me, prendendomi per mano, ma io lascio la sua presa guardando l'uomo insanguinato a terra.
Quando realizzo, intervengo.
«Basta! Rafe!»
Sento solo l'odore del sangue uscire dal suo naso, e il rumore di tutti nella stanza urlare.
Mi piego vicino a lui, ma con il braccio mi spinge al lato, facendomi cadere.
Mio fratello viene subito verso di me, ma io guardo Rafe, che ora ha smesso di colpire l'uomo, ma guarda solo me, con occhi spalancati.
Spingo via JJ, e alzandomi in fretta, corro fuori casa.~~~
Il mattino seguente, presi in prestito la moto di JJ e andai nel locale del signor Beckam, a Figure Eight.
Dovevo trovarmi un lavoro al più presto, e stamattina ce l'avrei fatta.
Mi ero vestita più elegante: una camicetta nera e dei pantaloncini bianchi.
Entro nel pub, e mi dirigo al bancone, dove vedo una donna sulla quarantina miscelare qualcosa all'interno di un bicchiere colmo di ghiaccio.
«Salve, potrei parlare con il direttore?»
Lei mi squadra pensierosa, e prima di rispondere, offre il drink al cliente seduto su uno sgabello.
«Sei la figlia di Luke?»
In quel momento avrei potuto abbassare la testa a quella domanda a parer mio non rilevante. Bensì risposi si non con fierezza, ma con sicurezza.
«Posso vedere il tuo responsabile, per cortesia?»
Dopo averlo chiamato al telefono, il signore in questione, esce da una porta dietro il bancone e raggiunge la donna.
«Si voleva parlarti la ragazza»
È un uomo sulla cinquantina, alto, robusto, con i capelli grigi e una barba fine.
Mi fa cenno di seguirlo in terrazzo, dove ci sediamo ad un tavolo.
«Piacere sono David Beckam»
Gli strinsi la mano che mi offrì, volgendogli un sorriso clamoroso.
«Lara Maybank»
«Buongiorno Lara, cosa volevo dirmi?»
Inaspettatamente, non mi chiese se Luke fosse mio padre. Di certo ha uso di un atteggiamento formale.
«Mi chiedevo se cercasse una cameriera, o una barista. Insomma ho bisogno di un lavoro e anche che lei mi assuma»
Lui sorrise alla mia dichiarazione, e annuì.
«Ho bisogno sia dell'uno che dell'altro.»
Salto sulla sedia, soddisfatta.
«Quando inizio?»
«Anche stasera se sei disponibile»
Gli stringo la mano, e dico affare fatto.
Almeno, trovai una soluzione per tener occupato il cervello dai miei pensieri.Prima di salire sulla moto per ritornare allo Chateau, controllai il telefono, dato che ancora non l'avevo fatto.
Disattivai il silenzioso e guardai le notifiche.
Due chiamate perse da Sarah, dodici da Rafe.
Lessi i messaggi.Rafe C.
-ti sei fatta male?
-rispondimi cazzo
-se non rispondi ora vengo li e te lo faccio fare con la forza
-ti prego dimmi che stai bene
-non volevo spingerti
-scusa
-rispondi al telefono, Lara
-vai a farti fottereLa bipolarità dei messaggi mi colpisce. Prima mi chiede scusa e poi mi manda affanculo?
Decido di dare un occhiata anche ai messaggi di Sarah.Sarah
-Laraaaaa
-Te ne sei andata? Non ti trovo
-Rafe ha fatto a botte con una guardia e poi con Kelce, di brutto.
-Si dice in giro che lo picchiasse per te, È VERO?Rafe ha fatto a botte con Kelce??
In quel preciso momento, mi squillò il telefono. Rafe.
Risposi con indecisione dopo dieci secondi.
«Dove cazzo sei»
«Non te ne fotte»
Sentii un sospiro dall'altro capo del telefono, poi dei rumori in sottofondo, che non riuscii a capire.
«So di Kelce» Disse in un bisbiglio, con voce calma.
Trattenni il fiato non appena lo nominò.
«Cosa sai?»
Si schiarii la voce
«Non so le circostanze»
«Rafe cosa cazzo sai dimmelo»
«Voglio guardarti quando ti parlo. Dove sei passo a prenderti»Commentate se questo capitolo è di vostro gradimento! Le critiche costruttive sono ben accette😊
Lasciate una stellina?⭐️🩵💙💜🧡🩶
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Reflections - Rafe Cameron
FanfictionLara Maybank, sorella gemella di JJ Maybank, è appena ritornata sull'isola delle Outer Banks dopo tre anni di assenza. Il rapporto burrascoso sia con la madre che con il padre la spinge con il tempo ad assumere un atteggiamento solitario, chiudendo...