Lara
Erano le sette e cinquanta del mattino ed io stavo per fare ritardo a quello che sembrava un appuntamento con Rafe.
Uscii dalla doccia e mi vestii.
Misi un bikini blu elettrico a fascia con il sotto leggermente a brasiliana e sopra un pantaloncino di jeans strappato abbastanza corto.
Asciugai velocemente i capelli ma non riuscii a farlo completamente poiché Rafe mi stava chiamando al telefono.
Risposi di fretta e furia che stavo uscendo di casa, quando ancora dovevo mettermi le scarpe e truccarmi.
Infilai il più velocemente possibile le all star bianche (ormai quasi grigie) e portai la pochette dei trucchi con me. Misi telefono e sigarette in tasca e uscii di casa, dopo aver scritto a JJ che sarei stata fuori con Rafe quella mattina.
Fortunatamente è venuto in macchina.
Lo saluto dal finestrino con la mano e apro la portiera, entrando nel lato del passeggero.
«Ciao» Dissi raggiante.
Lui senza dire niente mi tira a sé col braccio e mi da un bacio sulla fronte.
Sembra di buon umore e profuma tantissimo di muschio e menta.
Indossa una maglietta a maniche corte nera e i pantaloni larghi di jeans.
Dopo che entrambi squadrammo l'altro da capo a piedi, accese il motore e partimmo.
Io aprii il parasole davanti a me, con lo specchietto.
Presi la mia pochette e mi truccai, mettendo solo il mascara ed un gloss.
«Sei bella anche senza, lo sai?»
«Mi piaccio di più con il mascara»
«Scelta tua, piccola»
Sorrisi al nomignolo.
«Dove andiamo?» Chiesi mettendo un gloss leggermente rosato alla ciliegia, che emanava un profumo fruttato delicatissimo.
«In una via famosa dell'isola, piena di negozi, bar e ristoranti. Però ci vogliono una quarantina di minuti per arrivare»
Mi girai verso di lui sorridendo.
«Che figata!» Lui fece un sorriso sotto i baffi.
«Ma potevi dirmelo, sono vestita male»
Lui si girò, fermando il suo sguardo dal seno alla mia pancia nuda.
«Stai benissimo. Però sei troppo nuda»
«È un costume, Rafe»
Alternava lo sguardo sul mio abbigliamento e la strada.
«Vorrei togliertelo adesso»
Alzai gli occhi al cielo, e aprii un po' il finestrino.
Tirai una sigaretta dal pacchetto quasi finito e l'accesi, portandola alla bocca.
Svoltò per prendere la superstrada e poi io smanettai la radio, e partii "Murder On My Mind" di YNW Melly. E iniziai a canticchiarla sottovoce.
Lui rimase in silenzio, tenendo lo sguardo sulla guida, per tutto il resto del viaggio.«Siamo arrivati?»
Lui sospirò.
«Lara è la quinta volta che me lo chiedi. Dieci minuti e siamo lì»
«Okay...non che mi dispiaccia stare in macchina con te, però. Sei sexy quando guidi» Lui sorrise, e con la mano destra mi scompigliò i capelli.
La suoneria del mio telefono interruppe quel momento. Lo tirai fuori dalla tasca e lessi il nome sullo schermo: JJ.
Risposi subito, portandolo all'orecchio.
«JJ»
«Lara, dove sei?»
«Sono in macchina con Rafe»
Sento un sospiro dall'altro capo del telefono.
«Dove state andando?»
«Alle Outer streets, a fare un giro»
«D'accordo. Non tornate tardi e mi raccomando fai la brava, capito? Che già questa situazione mi mette un'ansia del cazzo»
«Tranquillo, calmati»
«Si va bene. Dopo chiamami, chiaro?»
«Si capo»
«Ciao scimmia»
«Ciao biondo» E riattaccai.
Feci un altro tiro dalla sigaretta.
«Odio tuo fratello lo sai?»
«Io no, è la mia famiglia»
Dissi guardando il mio grembo.
Lui mi guardò per un po'.
«Si comporta bene con te?»
Alzai il mento.
«Fin troppo per quanto possa meritarlo»
Lui aggrottò la fronte.
«Perché dici di non meritarlo?»
«Perché lo faccio incazzare»
«In che modo?»
«Non mi faccio sentire quando sto fuori, non gli dico delle cose, scompaio parecchie notti»
Lui crucciò il volto, guardandomi.
«E dove le passi le notti?»
«Con te idiota»
Lui sembra sollevato, infatti espirò.
Lo vidi entrare in questa via, e parcheggiare difronte Starbuks. A Miami ci andavo tutti i giorni.
«Siamo arrivati!» Dissi staccando la cintura e scendendo immediatamente.
Lo sentii ridacchiare, mentre faceva lo stesso.
Girò attorno alla macchina e venendomi vicino, mi prese per mano.
Poi fissò il mio corpo, scrutandolo, e facendo una smorfia da incazzato.
«Qualcosa non va?» Chiesi cauta.
«Mangiamo veloce perché ti devo comprare una cazzo di maglietta al più presto. Dai andiamo»
Camminammo fino all'entrata.
Ci accolsero facendoci prendere posto a dei divanetti per quattro persone.
Mi sedetti su uno di questi e guardai subito il menù, così come lui.
Dopo un po' venne un cameriere che neanche guardai, attenta a scrutare il menù.
«Buongiorno, siete pronti per ordinare?»
Diedi un'occhiata a Rafe, che aveva uno sguardo incazzato, fissando il cameriere.
Risposi io al suo posto.
«Ehm si. Io prendo un cornetto al cioccolato e un cappuccino, grazie» Dissi chiudendo il menù. Il ragazzo annotò ciò che ordinai.
«Lei invece?»
«Prendo lo stesso» Sbottò.
Quando il cameriere se ne andò lo guardai preoccupata.
«Perché sei così agitato?»
Lui sbuffò, passandosi la mano nei capelli.
«Ti stava guardando un po' troppo quel merdoso verme»
Sorrisi in automatico.
«Ma smettila»
Nonostante difronte a me ci fosse un altra poltroncina, lui era seduto alla mia sinistra, praticamente incollato a me.
«Se lo rifa, giuro che gli faccio saltare tutti i denti»
«Rafe»
«Che c'è» Ringhiò, con rabbia.
Io lo guardai per un po' e non risposi, voltandomi sulla mia destra, offesa.
Lui mi mise una mano sulla coscia.
«Scusami» Disse.
Mi appoggiai alla sua spalla e me le circondò con un braccio.
«Sei uno stronzo»
Mi baciò tra i capelli, ripetutamente.
«Hai ragione, scusa»
Alzai lo sguardo felice, vedendo il cameriere arrivare con le ordinazioni.
C'era un solo cappuccino e un solo cornetto nel vassoio, quindi pensai che gli altri fossero in arrivo.
Li consegnò a Rafe, mettendoli davanti a lui.
«Prego, il resto sta per arrivare»
Rafe lo uccise con lo sguardo.
«Da quanto si serve prima l'uomo, stupido incompetente?»
Mi girai verso Rafe, ma lui non mi degnò di uno sguardo.
Il cameriere, si rese conto del suo sbaglio e prese il cappuccino e il cornetto e li spinse verso di me.
«Va tutto bene Rafe»
«Col cazzo» Si alzò in piedi.
«Ora tu riporti via questa merda, me la rifai, e la dai alla mia ragazza. È chiaro o devo chiamare il tuo responsabile?»
Lui abbassò lo sguardo.
«Mi dispiace, non accadrà più»
«Certo che no, altrimenti sarebbe un male per te. Un gran male, cazzo»
Gli presi la mano, tirandolo a sedersi.
Il ragazzo prese ciò che c'era sul tavolo e se ne andò sparendo dietro una porta.
Rafe respirava affannosamente, passandosi la mano nel capelli più volte.
«Distraimi, Lara. O giuro che vado e gli spacco il muso davanti a tutti»
Mi girai verso di lui, mettendo le mie gambe sulle sue. Lui mi strinse subito le cosce con entrambe le mani, forte.
«Non spaccherai il muso a nessuno, Rafe»
Lui scosse la testa, fissandomi il costume.
Poi si avvicinò e mi lasciò dolci baci sull'incavo del collo, facendomi il solletico.
Sorrisi istintivamente, e il suo respiro sembrò placarsi.
«Solo tu riesci»
«A fare cosa?» Ora ci guardavamo negli occhi.
«A calmarmi»
Gli sorrisi, appoggiando la testa sulla sua spalla.
«Profumi di dolce alla vaniglia»
«Qualcuno che lo nota!» Dissi raggiante.
Lui mi sorrise.
«Uso il bagnoschiuma alla vaniglia e anche l'acqua profumata»
«Non smettere mai, bimba»Capitolo conclusooo. È stato bellissimo scriverlo.
Cosa ne pensate?
Stellina!!! ⭐️

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Reflections - Rafe Cameron
FanfictionLara Maybank, sorella gemella di JJ Maybank, è appena ritornata sull'isola delle Outer Banks dopo tre anni di assenza. Il rapporto burrascoso sia con la madre che con il padre la spinge con il tempo ad assumere un atteggiamento solitario, chiudendo...