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Lara

La sera presto, eravamo sul palco in legno dello Chateau, sull'acqua.
Eravamo io, seduta con la schiena appoggiata alla staccionata, JJ alla mia destra, Kiara davanti a noi seduta e John B sdraiato al centro.
«Si JJ, è stato Ward a prendere l'oro. C'era fuori la casa l'insegna della Cameron company. Non ci sono dubbi»
John B aveva appena raccontato che quel pomeriggio era corso alla casa abbandonata dove era nascosto l'oro, e disse che nel covo non c'era traccia di esso.
Era stato Ward Cameron a svaligiarlo, e di questo ne era convinto.
La domanda mi si ripeteva in mente.
C'entrava anche Rafe qualcosa?
JJ accanto sospirò, facendo un tiro alla sigaretta che stavamo condividendo, visto che lui ha finito l'erba e doveva finirmi le mie sigarette per dispetto, comprate con i miei soldi per giunta.
Ma vabbè.
Dopo un po' di silenzio, JJ si rivolse a John B.
«Ma che hai fatto al viso? Hai dei tagli»
John scatto immediatamente lo sguardo verso di me.
Decisi di intervenire e salvarlo dalla domanda.
«Ward» Sbottai.
JJ si girò verso di me.
«Ah»
John annuì, palesemente in modo falso.
Spero JJ non l'abbia notato.
Lui non era tenuto a sapere, perché era già abbastanza stressato e se gli avessi rivelato l'accaduto sarebbe corso da Rafe, e solo Dio sa cosa sarebbe successo.
JJ non ebbe nemmeno il tempo di aggiungere nient'altro perché ci accorgiamo che Pope, che fino ad ora era ad un colloquio per una borsa di studio, stava correndo verso di noi, e anche di fretta.
Avvertii subito una strana sensazione.
Scacciai questo pensiero, concentrandomi su quello che Pope stava dicendo, tra gli affanni della corsa. Si scusò prima con John B e disse qualcos'altro, finché il suo discorso catturò la mia attenzione.
«Allora, ero al colloquio» Mentre parlava, camminava avanti e indietro agitato, gesticolando in modo così frenetico da far girare la testa.
«E pensavo al fatto che mio padre avrebbe dovuto allungare una pista di decollo per la partenza dell'aereo di Cameron. Ero lì seduto al colloquio e mi chiedevo "ma perché a Cameron serve una pista più lunga? Cosa c'è di così pesante da dover allungare la strada per decollare?».
JJ rispose subito.
«L'oro!»
Tutti ci alzammo in piedi.
Proprio in quel preciso momento, Ward stava portando probabilmente dall'altra parte del mondo il nostro oro, che se prima non era una mia priorità, ora come ora, lo era diventata.

Sfrecciammo come fast and furios fino alla pista dove sarebbe dovuto decollare l'aereo di Cameron.
Ci fermammo oltre la rete e osservammo col binocolo per vedere da più vicino.
«Stanno caricando l'oro» Dice Pope, prima che John gli sottrasse il binocolo per vedere con i suoi occhi.
«C'è Ward» Affermò.
Osservò ancora fin quando abbassa l'oggetto e afferma:
«Sarah»
Scattai.
«Sarah è lì?!»
Non rispose.
Sarah era lì.
John riprese il binocolo.
«Non vuole andare. Litigano»
«Cazzo»
L'ansia era alle stelle.
«No. Basta »
Corsi verso il twinkie ma John mi precedette.
Avevamo la stessa idea.
Il moro saltò alla guida e io mi misi al posto passeggero.
Non diede nemmeno il tempo agli altri di salire e sfrecciò dritto, rompendo la rete.
Sentii JJ urlare il mio nome ma non lo ascoltai.
«O mio dio» Dissi vedendo l'aereo davanti a noi.
«Accelera John!» Mi ascoltò e in pochi secondi raggiungemmo l'aereo, che nel frattempo stava per decollare.
Sarah ci vide e sorrise.
Accelerò ancora di più, e riuscimmo a superare l'aereo privato.
Il cuore stava per saltarmi in gola.
La velocità con cui andava mi spaventava.
Quando ad un certo punto John si fermò in mezzo alla strada.
«John»
Non rispose.
«John! Che cazzo fai?!»
«È l'unico modo. Se vuoi andartene vai.»
Riflettei un secondo, ma poi scossi la testa.
«No. Io rimango»
Lui fece un grande sospiro.
L'aereo si faceva sempre più vicino.
Per un secondo temetti la fine.
Chiusi gli occhi.
Sentii il rumore delle ruote sull'asfalto.
Riaprii gli occhi lentamente.
L'aereo si era fermato, davanti a noi.
John B saltò fuori dal veicolo, ed io lo seguii.
Sarah e Ward scesero anche loro.
Ward corse da John B, urlandogli:
«Volevi ucciderla?!»
Sarah mi venne incontro, abbracciandomi.
«Ridammi l'oro Ward» Disse fermo, il moro.
Poi, staccò Ward da John, facendo da scudo a quest'ultimo.
Le sirene della polizia spiazzarono tutti.
Nessuno l'aveva chiamata.
Sarah disse a John di correre via, ma lui rimase fermo dov'era.
L'auto accostò.
Scese lo sceriffo Peterkin.
«Mani in alto» Esordì.
Ward si girò verso di lei.
«Oh finalmente Susan. Te l'avevo detto che quel ragazzo era impazzito!»
«Ripeto: Mani. In. Alto»
Ward si girò verso il mio amico.
«John, farai meglio a fare quella che dice» Sorrise cattivamente.
Lo sceriffo non si era riferito a John: ma questo lo sapevamo tutti tranne Ward.
«Ce l'ha con te, Ward» Dissi.
Appena si rivolse allo sceriffo, lei, gli puntò la pistola contro.
«Sei in arresto per l'omicidio di Big John Routledge»
Non potevo crederci.
Sarah era sconvolta.
Io sapevo già, ma non ne ero sicura.
«Ma davvero?!» Urlò il vecchio.
«Mani sopra la testa»
«Fai sul serio, Susan?!»
«Mani sopra la testa!» Urlò.
Lo fece.
«Ora girati. Lentamente»
La ascoltò.
«Mettiti in ginocchio!»
Si mise in ginocchio.
«Non mi piace essere usata. Da tanto aspettavo questo momento» Esplicitò mettendogli le manette.
Inaspettatamente Ward si ribellò, girandosi.
Lo sceriffo prontamente afferrò la pistola, puntandogliela contro.
Accadde tutto in pochi millesimi di secondo.
Di lì a poco, la mia vita sarebbe cambiata per sempre.

Capitolo concluso!!
I prossimi capitoli verranno tra qualche giorno e già vi anticipo che per riappacificarsi Lara e Rafe, potrà volerci tempo...non voglio accada troppo veloce altrimenti ho paura di sminuire la grave azione di Rafe nei confronti della sua bionda, e poi anche perché non voglio far perdere il valore che ha la coppia!!!
Commentate cosa ne pensate e soprattutto come va avanti secondo voi la storia?

Reflections - Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora