undici

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Alle ore sette, un po' controvoglia, mi alzai dal letto e cominciai a prepararmi, indossai un pantalone grigio della tuta e un top nero, legai i capelli in una coda e feci la mia skincare.

Uscii dal bagno e mi accorsi che Carola stava ancora dormendo perciò la svegliai dato che a breve avremmo avuto lezione. Feci colazione di fretta e poi insieme a lei e Luigi corsi verso gli studios.

Oggi avremmo avuto un'ora e mezza di palestra perciò presi il tappetino e cominciai a fare degli esercizi di riscaldamento.

Luigi e Luca improvvisarono una gara di push up, ma non ne fecero nemmeno quattro che caddero a terra stremati, che scemi.

Finita la lezione rimasi in palestra dato che poco tempo dopo avrei avuto lezione con la Celentano.

«Non vieni?» mi domandò Alex.
«No, tra poco ho lezione con la Celentano» risposi sistemando le mie cose.
«Okay aspetto con te»

La sua affermazione mi lasciò molto sorpresa, non l'avrei mai capito.

«Alex, perchè fai così?» chiesi.
«Così come?» domandò guardandomi negli occhi scatenando lo zoo nel mio stomaco.
«Lo sai come, io proprio non riesco a capirti»

Si avvicinò a me spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Tu hai solo paura» disse.
«Paura?» chiesi io confusa.

«Tu hai paura di innamorarti per paura di rimanere delusa» dicendo questo se ne andò lasciandomi lì, coi brividi su tutto il corpo.

Era vero. io avevo paura di innamorarmi. Mi sono innamorata una volta sola e la persona di cui ero innamorata mi ha fatto del male. Come potrei fidarmi di nuovo di qualcuno?

E poi come aveva fatto a capirlo? Lui non sa niente di me.

Con mille pensieri per la testa entrai in sala per la lezione sperando che la danza potesse in qualche modo distrarmi.

Le lezioni erano finite, ma io non riuscivo a levarmi dalla testa quello che mi aveva detto Alex questa mattina. Provai a farmi una doccia calda, ma quella brutta sensazione proprio non ne voleva sapere di levarmisi di dosso.
Cenai e poi insieme a Rea pulii tutta la cucina nonostante non toccasse a me.

Una volta finito andai in camera per prendere il telefono e mi sedetti sulle gradinate con l'intento di distrarmi un po', trovai dei messaggi di Gaia, le risposi e poi spensi il telefono. Accesi la televisione dove era trasmesso il Grande Fratello, non era un programma che mi piaceva guardare infatti a casa non lo vedevo mai, ma stasera avevo bisogno di distrarmi.

«Che stai facendo?» mi chiese Luca.
«Niente» risposi io.
«Ti ho vista pensierosa stasera, tutto okay?» mi domandò.
«Si, non ti preuccupare» gli risposi provando ad essere un minimo credibile.

«Lo so io che ti ci vuole» disse. «Suoniamo!» esclamò aprendo il pianoforte.

«Mi posso unire?» domandò Alex entrando nella stanza.
Ecco ti pareva! Dovevo distrarmi da lui ed eccolo entrare.

Alex si mise al pianoforte e cominciò a suonare le note di "Pastello bianco" dei Pinguini Tattici Nucleari, Luca invece cominciò a cantare.

e se mi hai visto piangere
sappi che era un'illusione ottica
stavo solo togliendo il mare
dai miei occhi

«Canta» mi incitò il cantante di Rudy.
Mi piaceva cantare, quando mamma era a lavoro e avevo la casa tutta per me lo facevo sempre, ma ora era diverso, avevo due bravissimi cantanti davanti, mi vergognavo ecco.

per favore non piangere
e non ci rimanere male
che noi due ci conosciamo bene
dalla prima elementare
che scrivevo tutti i mei segreti
col pastello bianco sul diario

«Sei bravina» mi sorrise Luca.

Continuammo a cantare mentre Alex suonava, poi il cantante della Cuccarini cominciò a cantare guardandomi negli occhi.

e ti auguro il meglio
i cieli stellati
le notti migliori e le docce di altri
dove tu forse non stonerai più

Una pugnalata.
Non ci capivo più nulla.
Perchè lo faceva? Aveva davvero ragione Carola?

La canzone finì e Luca mi abbracciò, erano questi i momenti che volevo mi rimanessero alla fine del programma non la prima posizione in classifica o qualche commento della Celentano.

Poi il ragazzo ci salutò è rimanemmo solo noi due. Quando mai!

«Ti accompagno in camera» mi disse il cantante.
«Sei matto, ci sono Carola e Sissi, se ci vedessero?» mi allarmai io, ma in realtà lo dissi solo perchè la sua vicinanza mi faceva sudare freddo.

«Che pensino quel che vogliono» continuò lui. Vorrei anche io fregarmene così di quello che pensano gli altri.

Così insieme ci diregemmo verso la stanza rossa e aprii la porta cercando di fare meno rumore possibile.

Appena entrati Alex si chiuse la porta alle spalle e si sfilò la felpa grigia, poi me la porse.
La guardai senza dire niente con mille domande per la testa.

«Prendila» mi incitò.
«No Alex, davvero, non posso» rifiutai io.
Poi lo guardai fissarmi con quello sguardo che sembrava quasi supplicarmi e decisi di accettare.

«Però te la metto io» sorrise, con le fossette e così dicendo me la infilò. Mi stava quattro volte! Era davvero enorme.

Mi guardò per una frazione di secondo, poi mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Forse mi sto innamorando di te» sussurrò.

Se in quel momento mi avessero misurato la febbre sono sicura che l'avrei avuta a trentotto.

Lo guardai senza dire nulla perchè mi si era fermato un nodo alla gola che mi impediva di parlare.

Lui, innamorato di me? Non era possibile, io sono sempre stata la seconda scelta di tutti.

«Buonanotte principessa» disse prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e di chiudersi la porta alle spalle.

Io rimasi lì al centro della camera senza respirare. Dovevo parlare con qualcuno. Con Luigi.

spazio autrice
aaallora la situazione si sta facendo interessante...il nostro protagonista sta perdendo la testa a quanto pare...siate pazienti perchè questo non è niente! ci sentiamo presto💗💗

hate me (le stelle lo sanno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora