ottanta

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-Mich mi servi- entrò Alex nella camera rossa senza nemmeno bussare.
-Sto asciugando i capelli e poi non hai bussato- risposi spegnendo il phon.
-Asciugati i capelli poi ti devo parlare- disse sedendosi sul mio letto.
Una volta finto portai il phon in bagno e mi accomodai sul letto accanto a lui.
-Che devi dirmi?- chiesi.
-Per il guanto su "Sex bomb" Luigi indossa una gonna nera lunga, il mio abito non va bene sicuramente- spiegò.
-Posso vedere a cosa avevi pensato?- domandai.
-Guarda- mi mostrò l'abito bianco dallo schermo del telefono datogli appositamente dalla produzione.
-È troppo semplice- dissi io, era un abito bianco: giacca e pantalone, bello per carità ma non per quello che doveva fare a
Alex.
-Per me dovresti renderlo più particolare- azzardai.
-Fammi pensare...- continuai a guardare la foto alla ricerca di un'idea.
-Taglia le maniche e sotto indossa una maglietta trasparente- mostrai sulla foto cosa intendevo per "taglia le maniche".
-Ci sta- sorrise.
-Dovresti fare domanda per l'università- aggiunse.
-Non lo so Alex, è sempre stato il mio sogno ma...- mi interruppi.
-Okay allora ti faccio una domanda: perchè ti piace così tanto la moda?- chiese.
-Perchè la moda è una forma di espressione, proprio come la danza e in qualche modo troverò sempre il vestito che mi calza a pennello, troverò sempre qualcosa di giusto per me- spiegai.
-Non serve dire altro, pensaci- disse lasciandomi un bacio sulla guancia e uscendo dalla stanza.
Beatrice me lo diceva sempre di fare domanda.
Ma come avrei fatto a conciliare tutto?Lasciai questi pensieri per quando sarei tornata e andai a lezione con Francesca per provare il guanto di sfida di Raimondo, sulla sbarra.
-Come si sale?- domandai guardando la sbarra incredula.
-Non lo so, aspetta proviamo a reggerci con le braccia- disse Francesca.
-Cazzo- imprecai cadendo dalla sbarra e facendo scoppiare a ridere l'altra ballerina.
-Aspetta, aiuto!- rise la ragazza non riuscendo a scendere.
Era letteralmente impossibile.
Doveva arrampicarci su essa con i tacchi ai piedi, poi scendere, risalire. Era troppo difficile.
-Tieniti con la sinistra- suggerii.
E dopo un'ora buona a provare e riprovare a salire su quella benedettissima sbarra tornai in casetta stremata con la voglia solo di dormire.
Mi buttai sotto il getto caldo della doccia cospargendo il mio corpo di bagnoschiuma alla ciliegia, poi indossai la mia solita felpa lilla e mi diressi in cucina a cercare Alex. Avevo riflettuto molto su quello che mi aveva detto e avevo bisogno di parlargli.
-Alex?- chiesi a Luigi entrando in cucina.
-A lezione- rispose.
-Quando torna puoi dirgli che lo sto aspettando in camera?- chiesi e io mio amico annuii.

-Michelle puoi raggiungere la palestra per piacere?- risuonò la voce metallica della produzione e io risposi di si confusa. Che fosse successo qualcosa?
Indossai la giacca e di fretta raggiunsi gli studios.
-Buonasera- dissi vedendo Alex e Lorella.
-È successo qualcosa?- chiesi.
-Allora, ti ho chiamata perchè vedo Alex non molto convinto del guanto di sfida contro Luigi e avrei bisogno che ci parlassi tu perchè io non riesco a capire cosa gli passa per la testa- spiegò Lorella e titubante tolsi la mascherina e mi avvicinai al ragazzo.
-Io ora esco un attimo così vi lasci soli, tra dieci minuti torno e la rifacciamo- disse la prof uscendo dalla stanza.
-Alexino, dai dimmi cosa ti turba- sorrisi portando le braccia al collo del cantante.
-Non ci riesco- sbuffò appoggiando la sua fronte sulla mia.
-Ci riesci invece, facciamo così: chiudi gli occhi e immagina che attorno a te non ci sia nulla, solo vuoto. Ora guardami, ci sono solo io: canta per me- continuai.
-Ce la fai alex ti prego, pensa se questo guanto dovesse compromettere la tua permanenza qui. Non deve succedere- mormorai.
-Allora?- domandò la Cuccarini tornando in palestra.
-La rifacciamo- rispose Alex e io sorridente andai dall'altra parte del plexiglas.
La cantò tutta, guardandomi fissa negli occhi e muovendosi senza mai distogliere lo sguardo. Lo avevo aiutato.
-Perfetto Alex, Michelle da oggi in poi ti chiamerò quando il signorino avrà bisogno di una lavata di cervello- scherzò la professoressa.

-Ce l'hai fatta Alex- sorrisi una volta in sala relax.
-Tutto merito tuo- disse prima di abbracciarmi.

hate me (le stelle lo sanno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora