ottantotto

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La settimana trascorreva molto lentamente, la mancanza di Carola si faceva sentire più del previsto ma dovevo resistere. Scrivevo ogni sera sul suo quadernino, ma scrivere su un pezzo di carta non era come averla lì sul letto affianco.
-Notiziona- entrò Alex in camera.
-Cosa cosa?- domandai io impaziente.
-Ho convinto Lorella, possiamo fare un duetto in puntata- rispose.
-Cosa?- esclamai io saltellando sul posto.
-Si, sarà un'esibizione non giudicata, ma lo possiamo fare. E possiamo scegliere anche la canzone- spiegò lui.
-Che bello- lo abbracciai.
-Hai pensato già alla canzone?- domandai.
-Mh si, "Amati sempre" di Ultimo- rispose e il mio viso si illuminò.
-Almeno posso dedicartela mentre balli- aggiunse.
-Sai Ale, da piccola quando ho comincia danza ho cominciato col classico. Col passare del tempo non mi sentivo completata da quello stile di danza e ho cominciato il contemporaneo. L'ho scelto perchè quando ballo mi trasmette un leggero senso di malinconia di cui io sono innamorata. In qualche modo anche se sono una persona estroversa sento dentro di me qualche tratto di malinconia e provo a trasmetterlo nel contemporaneo. Non è un caso che io mi sia innamorata di te- dissi.
-Lo so, l'ho vista la malinconia quando hai ballato per la prima volta e ho pensato "Lei è la mia ragazza"- rispose e io avvertii una strana sensazione nel petto.
-Allora scusate se interrompo ma Raimondo ha lanciato un guanto-rimbombò la voce metallica di Maria. Raggiunsi le gradinate e come immaginavo il guanto era per me contro Francesca.
"Cara Michelle ormai ci stiamo facendo l'abitudine...sono qui anche questa settimana per ribadirti tutto ciò che già sai. Questa volta ti lancio un guanto un po' alla 'Celentano style'. " lesse Maria e la paura cominciò a crescere in me.
"Dovrete ballare il Can Can. Dovrete indossare le punte e la famosa gonna che vi verrà fornita dalla produzione. Buon lavoro, firmato Raimondo Todaro" si concluse la lettera. Incrociai lo sguardo di Francesca che era visibilmente preoccupata come me del resto.
-Volete dire qualcosa?- ci chiese la conduttrice.
-Io ho fatto classico e ho messo anche le punte, ma l'ho fatto come base non mi sono mai spinta oltre gli esercizi alla sbarra- risposi preoccupata.
-Stessa cosa, so fare una mezza variazione, ma non ho mai fatto niente del genere- continuò l'altra ballerina.
-Ce la fai- sussurrò Luca seduto accanto a me e io gli sorrisi.

La mattina seguente ebbi lezione col maestro Montesso per provare il Can Can. Indossare le punte fu più difficile del previsto e mi morsi la lingua dal dolore quando dovetti alzarmi in punta ma dovevo farcela. La Celentano mi aveva detto che per quanto per lei fosse inutile questo guanto dovevo comunque farlo perchè i guanti si accettano sempre.
-No no non ci siamo, non stendi la schiena, rifai- disse il maestro. Continuavo a sbagliare non so nemmeno io dove. Ce la stavo mettendo tutta, ma salire in punta mi faceva un male indescrivibile essendo non abituata.
-Ascolta, capisco che questo guanto è molto difficile, perché il Can Can è di per sè un ballo molto difficile e per voi lo è ancora di più visto che abitualmente non usate le punte. Domani mattina la riproviamo perchè adesso ti vedo un po' assente ed è inutile correggerti- camminò avanti e indietro davanti al plexglas.
-No no, ma ce la faccio- sbuffai. No, non ce la facevo. L'unica persona che in questo momento avrebbe saputo consigliarmi era Carola, ma lei non era qui.
-Non ce la fai, torna in casetta- mi consigliò Montesso e sbuffando presi le mie cose e mi incamminai verso casa.
-Dov'è Alex?- domandai a Michele.
-In giardino sul retro- rispose lui e ancora con la borsa in spalla corsi ad abbracciarlo.
-Che è successo?- chiese Luca preoccupato.
-Vieni andiamo dentro- disse Alex prendendomi per mano e portandomi nella stanza verde.
-È per il guanto di sfida?- domandò e io scossi la testa.
-Cosa allora?- continuò, stavo per mettermi a piangere lo avvertivo quel nodo alla gola.
-Mi manca- fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di affondare di nuovo in quel calore che solo i suoi abbracci mi trasmettevano.
-Tanto tanto?- chiese Alex intuendo di chi stessi parlando.
-Non lo immagini nemmeno, è brutto non vederla lì nel letto affianco, non vederla più gironzolare per la casetta, non poter più scherzare con lei, non poter più dirle quello che mi passa per la testa. Senza di lei nulla è più lo stesso- mi sfogai perchè sapevo che lui non mi avrebbe mai giudicata.
-Manca poco alla fine, vi rivedrete. Prima di quanto pensi- mi rassicurò.
-Passeremo l'estate insieme: io, te e se il destino dovesse decidere di farmi fare pace con Luigi anche con loro due- continuò e io sorrisi.
-Hai ragione, ma vedi di non farti eliminare perchè se te ne vai anche tu sono finita totalmente- sorrisi tentando di sdrammatizzare ma era la verità: ero grata dell'opportunità che questa scuola mi stava dando ma il serale mi stava uccidendo mentalmente e Alex era l'unica cosa che mi rendesse felice davvero.

-Michelle raggiungi la sala tre?- risuonò la voce di Maria.
-Boh, okay- feci spallucce non capendo cosa potesse essere successo.
Quando entrai in sala non c'era nessuno, solo Maria a parlarmi dall'interfono.
-Che devo fare, Maria?- domandai.
-Niente, devi parlare con me. Allora io so che tu sei una persona che un po' maschera i suoi sentimenti o no?- chiese ed io annuii.
-Adesso come stai?- continuò.
-Boh, non lo so- risposi sinceramente.
-Non stai benissimo però- disse e io abbassai lo sguardo.
-Puoi dire "pronto?"-
-Pronto?-
-Ei-
Carola.
Mi voltai di spalle per nascondere la lacrima di gioia che istintivamente era scesa sul mio viso.
-Carola, devi sapere che alla tua amica manchi tanto, diciamo che in questi giorni la risata non si sente molto e io sono sicura che lei non lo ammetterà mai così pubblicamente ma gli manchi- proseguì la donna.
-Lo so, io l'ho sempre detto Maria. Lei è molto estroversa ma le cose vere che lei si sente, i suoi stati d'animo lei non li dice- rispose la ballerina.
-Ma perchè non...cioè non so se posso fidarmi al 100% di una persona al punto da raccontarle quelle cose mie personali- confessai.
-E lo capiamo quindi finchè c'era Carola con te tu dicevi tutto a lei, ora va via Carola e tu ti tieni tutto dentro- rispose la conduttrice.
-No cioè, c'è Alex però è diverso. Lei era proprio un punto di riferimento, mi sento un po' spaesata adesso- provai ad esternare le mie emozioni. Insieme a Carola quella sera se ne era andata anche Michelle.
-Io ora vi lascio in modo che voi parliate un attimo, io non registro la telefonata così parlate senza problemi e tra dieci minuti io torno okay?- spiegò la conduttrice.
-Allora, cos'è che ti fa star male?- mi chiese Carola.
-Non lo so, mi sento come se questo non fosse il mio posto- confessai.
-Ma perchè?- domandò.
-Perchè tu eri il mio punto di riferimento e non ci sei più- continuai.
-Ascolta, tu sai cosa penso di te. Che sei una grandissima ballerina e che hai tutte le carte in regola per portare a casa la coppa. Io ci sono, anche se non lo sai sono qui: scrivo tutti i giorni a Maria, alla maestra, ti guardo sempre e ti supporto forse anche di più di quanto lo facessi mentre ero ad Amici. Ci rivedremo presto, passeremo l'estate insieme, ti farò conoscere le mie galline e Luigi e Alex faranno pace. Promesso- disse lei e io sentii un nodo alla gola.
-Mi manchi tanto- sospirai.
-È tutto vuoto senza di te- aggiunsi.
-Raimondo mi perseguita, mi ha fatto mettere anche le punte. Non vedo l'ora che la smetta- confessai, libera per la prima volta sapendo che Maria e nessun'altro non stesse ascoltando.
-Lo so ma io non ti permetterò di uscire quindi abituati- rispose lei con ferrea convinzione.
Mi sfogai con lei, le raccontai tutto e lei mi ascoltò in silenzio senza giudicare.
-Oi- si aggiunse anche Maria.
-Avete parlato?- chiese e io annuii.
-Spero di averla fatta stare meglio- commentò Carola e io sorrisi.
-Non ti vede, dillo ad alta voce- disse la conduttrice.
-Si-
-Quando torni in casetta ringrazia Alex-aggiunse la donna e io le rivolsi uno sguardo interrogativo.
-Lui mi ha chiamata e ha detto che Carola ti mancava così tanto e insieme abbiamo deciso di fare questa chiamata- spiegò e io sorrisi.
-Ciao bella- mi salutò la mia amica.
-Ciao- risposi io con voce triste.
Tornata in casetta tolsi la giacca e bussai alla stanza verde.
-Ale si può?- chiesi e il ragazzo mi fece segno di sedermi accanto a lui.
-Grazie- dissi e lui capì tutto subito perchè mi mostrò le sue fossette.
-Ho capito tante cose da quella chiamata se non fosse per te...- cominciai ma venni interrotta da lui.
-Ho provato a parlarti ma tu avevi bisogno di lei e siccome la tua felicità è la mia ne ho parlato con Maria- spiegò e io senza pensarci due volte lo baciai.
-Ti dico una cosa però: non fare della tua esperienza la tua paura-
Aveva ragione.
Era il mio sogno e lo stavo man mano realizzando, la danza non è mai stata la mia paura e mai lo sarà.

spazio autrice
ehilà! scusate per il capitolo lungo🫠🫠
ormai siamo vicini alla fine e penso che ormai mi mancheranno tutti, anche la nostra michelle🥹💗

hate me (le stelle lo sanno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora