sessantanove

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-Sei tanto legata a tuo papà quindi?- chiese Alex punzecchiandomi il fianco.
-Si, in realtà ho un rapporto stupendo con entrambi i miei genitori- risposi.
-Io no sai- mormorò lui.
-Con nessuno dei due- aggiunse e io diventai improvvisamente triste sentendo queste parole.
-Si sono separati quando avevo 12 anni e sono rimasto con mia madre a Como, poi la vita lì cominciava a starmi stretta e ho deciso di partire per l'Inghilterra. Mi sono iscritto ad una scuola privata e per non essere un peso per mio padre lavoravo per pagarmi gli studi. Ho fatto il cameriere, il barista e persino il lavapiatti, lavoravo negli orari più improponibili, questo perchè dai miei genitori io mi sono sempre sentito non amato...spero di renderli fieri di me grazie ad amici-
si aprì con me per la prima volta del tutto.
-Non sei un peso per loro, sono i tuoi genitori e ti amano ne sono certa. Sono sicuramente fieri di te- lo rassicurai.
-Non sei solo- sussurrai e Alex mi abbracciò.
Stavamo abbattendo insieme i muri che ci eravamo posti prima di entrare qui e io non potevo esserne più fiera.

-Ballerini siete pregati di andare in studio, Raimondo Todaro ha una comunicazione per voi- risuonò la voce della produzione, strano...
In camera mia c'era il caos, non avevo ancora avuto modo di sistemare il casino post sorpresa di Alex, non appena sarebbe entrata Carola mi avrebbe ammazzata. Raccattai un pantalone di tuta e una felpa lilla e li indossai e mentre mi spazzolavo i capelli mi persi nei miei pensieri, Alex...era successo tutto così velocemente prima Cosmary poi Calma. È stata la persona più inaspettata che io potessi trovare ma dopotutto come dice lui le cose semplicemente accadono nel silenzio delle cose.
-Ma che è tutto sto casino- disse Carola entrando nella stanza.
-È possibile che Alex mi abbia fatto una sorpresa- feci la vaga.
-Non è vero- esclamò lei.
-Che carini- aggiunse con voce dolce.
-Luigi nulla?- domandai, erano cotti entrambi e non capivo perché tra loro le cose stessero andando in questo modo.
-No- rispose lei con voce triste.
-Prima o poi l'orgoglio lo mangerà- scossi la testa e insieme ci incamminammo verso gli studios.
-Vi ho convocati qui perchè in seguito all'uscita di Mattia e all'entrata di Leonardo ho deciso di far rientrare Nunzio che per chi non lo sapesse è stato per un po' in casetta all'inizio del programma, poi ha perso la sfida con Mattia ed è uscito- spiegò il prof.
Nunzio si esibì ed era bravo, ma non era Mattia...
Tornata in casetta con l'aiuto di Carola e Sissi riuscii a risistemare la stanza in pochissimo tempo e una volta finito andai in giardino per accogliere i due nuovi arrivati, già perchè le nuove entrate erano state due: Gio Montana era entrato per volere della Pettinelli insieme a Nunzio.
-Piacere Nunzio- si presentò il nuovo ballerino col suo forte accento siciliano.
-Sei molto carina- continuò sedendosi accanto a me sul divano.
-Attento Nunzio- scherzò Carola e il ballerino la guardò confusa.
-Morde?- domandò il ragazzo con voce seria.
-Peggio- resse il gioco Sissi.
-Se ti avvicini troppo morde un altro- continuò Dario e Nunzio si guardò intorno sempre più confuso.
-Arriva- bisbigliò Carola vedendo arrivare Alex.
-Alex morde?- chiese Nunzio col suo accento siciliano.
-Cosa faccio io?- domandò il mio ragazzo confuso.
-Tu, niente- farfugliò Silvia e quando Alex fece segno a Nunzio di spostarsi dal posto accanto al mio e mi portò il  braccio dietro le spalle Nunzio sembrò intuire tutto.
-NOOO- urlò scattando in piedi.
-Cioè io ti ho lasciato timido che non parlavi con nessuno e ti ritrovo fidanzato con questa bella signorina- disse il ballerino.
-Nunzio- lo ammonii Alex, conoscendolo se la sarà presa per l'ultima parte della frase.
-Okay chiedo scusa, amici?- continuò girandosi verso di me.
-Amici- sorrisi.
-Perchè io dovrei mordere?- domandò Alex a Sissi e Dario non appena Nunzio entrò dentro.
-Lascia perdere Alex lunga storia- rise la cantante e io mi persi a giocare col bracciale di pietre rosse che Alex portava al polso, non mi accorsi nemmeno che eravamo rimasti soli.
-L'avresti detto mai?- chiese di punto in bianco.
-Cosa?- chiesi.
-Noi due- rispose.
-No Alex, no- dissi sinceramente.
-Nemmeno io, però mi sono innamorato di te da quando ti ho vista in studio per la prima volta- confessò e io mi ghiacciai sul posto.
-Nasce da due occhi e non finisce più- sussurrò.
-Cosa?- domandai confusa.
-Ho scritto di te- rispose e lì ricollegai, il compito sull'amore.
-Alex, ma noi non conoscevamo- constatai.
-Lo so ma io ero già pazzo di te- disse prima di baciarmi.

hate me (le stelle lo sanno)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora