-Buona viglia di Natale- dissi a Luigi entrando in cucina.
Oggi era il mio giorno preferito dell'anno, amavo quell'attesa, quel conto alla rovescia per il Natale, quel calore che si provava nonostante i pochi gradi fuori.
-Elee facciamo un dolce?- domandai alla mia amica.
-Che vuoi fare?- domandò lei legandosi i capelli.
-biscotti?- chiesi.
-Sii e poi li decoriamo a tema natalizio!!- disse lei contenta.
Così dopo esserci assicurate di avere tutto ci mettemmo all'opera.
-Io metto la musica- disse Luca entrando in cucina.
E così cominciammo a cantare a squarciagola le canzoni natalizie.
all i want for christimas
is youuu
Poi una volta finito io ed Elena decorammo i nostri biscotti con del cioccolato bianco e delle decorazioni rosse e verdi.
-Ciao ragazzi, ho una comunicazione per Michelle- rimbombò la voce di Maria.
Ma il giorno della Vigilia di Natale? Che fosse successo qualcosa?
-Maria è successo qualcosa?- domandai io alla conduttrice.
-No devo dirti una cosa, vai in sala 4- disse la donna.
Così mi preparai di fretta: indossai un jeans nero, un maglioncino bianco e i miei soliti anfibi. Poi mi coprii per bene nel cappotto e mi diressi agli studios.
-Ciao- dissi io entrando.
-Ciao- risuonò la voce di Maria.
-Mi hai fatta preuccupare- risposi io.
-No anzi, c'è una persona che vuole dirti una cosa. Non vi potete toccare però te la dirà attraverso il plexiglass daccordo?- mi spiegò la conduttrice.
-Va bene- dissi io.
Ma chi sarà mai?
-Okay, vieni entra-
Appena vidi entrare Niccolò, il mio fratellino mi girai di spalle piangendo.
-Perchè piangi non mi vuoi vedere?- domandò confuso.
-No anzi, come sei cresciuto- notai io.
-E tu ti sei fidanzata- scherzò lui.
-Ti ho detto che io e Alex siamo amici- provai a svignarmela.
-No, io vi ho visti vi siete dati un bacio propriò qui, come mamma e papà- disse indicando le labbra.
-Sei sveglio Niccolò- intervenne Maria.
-Pure troppo- dissi io.
-Quanti anni hai?- domandò a mio fratello.
-Otto- rispose lui facendo il segno con le dita.
-Ma alex non c'è?- aggiunse mio fratello guardandosi intorno.
-Ma sei tremendo- rise la conduttrice.
-Ma io lo voglio far conoscere con la mia fidanzata- continuò.
-Ascolta, tu sei venuto qui perchè devi dire una cosa a tua sorella- lo interruppe la donna.
-Ah si- urlò e io mi avvicinai al plexiglas.
-Ho fatto il provino per la squadra dei piccoli della Juve e mi hanno preso- raccontò mio fratello e io mi accasciai a terra piangendo.
-Sono fiera di te- dissi poi mettendo una mano sul vetro del plexiglas.
-Appena torno a casa ti do una cosa- aggiunsi riferendomi ai biglietti presi da Alex, lui aveva sempre saputo tutto.
-E quando torni, mamma dice che senza di te la casa è troppo ordinata- mormorò con gli occhi tristi.
-Non lo so, io spero il più tardi possibile- sorrisi.
-Ma come tu mi manchi- si arrabbiò lui.
-Niccolò, se tua sorella sta tanto tempo qui con noi significa che è brava, più sta con noi è più ha possibilità di prendere la coppa- spiegò Maria.
-Ah ho capito allora non tornare- rispose mio frarello.
-Mi mancherai tanto- mormorai io.
-Anche tu- sorrise.
-Va bene ora vi dovete salutare-
-Ciao Nichi- lo salutai vicino il vetro del plexiglas.
-Ciaoo- saltellò lui prima di uscire dalla stanza.
-È bello che voi abbiate questo rapporto- intervenne la conduttrice e io sorrisi.
-È molto più piccolo di te- notò.
-Si- risposi io.
Poi salutai e tornai in casetta.
-Dov'è Alex?- chiesi a Rea ancora al settimo cielo.
-Non lo so- fece spallucce lei.
-Sono qua- sentì urlare dal divano.
-Alex non puoi capire cosa è successo, hanno preso mio fratello nella squadra della Juventus- raccontai.
-Wow, sono contento per lui- sorrise.
-Non puoi capire quanto io sia fiera di lui- dissi al settimo cielo.
Poi lo vidi guardarmi per qualche secondo e distolsi immediatamente lo sguardo imbarazzata.
-Stavo ammirando tutto- disse prima di prendere un cuscino per non far vedere agli altri che mi stava baciando.
-Buona Viglia di Natale piccola stella- disse subito dopo.Mancava poco alla mezzanotte perciò presi una coperta e io ed Alex ci accomodammo fuori in giardino.
-Sai, un anno fa non avrei mai pensato a tutto questo- dissi appoggiando la testa al suo petto.
-In questi ultimi anni il Natale non è stato così felice come ai vecchi tempi- confessai.
-Vedi io penso che il Natale sia quella festività che ti fa accorgere delle persone e delle cose che ti circondano, che ti apre gli occhi e ti fa capire quanto esse siano importanti. Il Natale è il simbolo dell'amore, ma quando non provi amore nemmeno per te stesso non sai comprendere il Natale. Quando non ti piace quello che hai intorno non riesci ad entrare nello spirito del Natale- continuai.
-Io ce l'ho sulla pelle, sotto la costola destra il simbolo dell'amore- confessai per la prima volta a qualcuno.
-Racconta- disse Alex e io feci un respiro profondo.
-Due anni fa ero fidanzata con un ragazzo, si chiamava Gabriele. Era un anno più grande di me e veniva nella mia stessa scuola, ci siamo messi insieme, io ero molto piccola e immatura e dovevo capire subito che lui non era veramente innamorato di me. La mia famiglia però lo adorava, lui era sempre gentile con tutti ma dopo qualche mese con me si è rivelato un mostro- raccontai.
-Mi diceva che ero grassa, che avevo un brutto fisico, che non ero abbastanza che ero brutta e che si vergognava a farsi vedere in giro con me. Io non sono mai stata una persona che crede molto in se stessa e quei commenti dalla persona che credevo fosse innamorata di me mi fecero cominciare a pensare che fosse tutto vero, che io avessi veramente un brutto fisico o che io non fossi all'altezza delle situazioni. Una sera dovevamo uscire insieme, io mi stavo preparando e lui è salito in camera, ha visto il mio tubino nero e ha cominciato a dirmi che se fossi uscita così non sarei passata in mezzo alle porte poi prese l'arricciacapelli ancora caldo e...- un nodo alla gola.
-E?- chiese Alex allora io alzai la felpa all'altezza della costola destra, una bruciatura poco evidente ma ancora presente sotto la costola.
Alex la sfiorò col polpastrello e mi guardò quasi con gli occhi lucidi.
-Lo hai denunciato? Dimmi di si- disse amareggiato.
-In realtà no...l'ho lasciato la sera stessa in cui mi ha bruciata col ferro, se ne è andato sbattendo la porta ma io non ho detto niente a nessuno, ho smesso di mangiare, di studiare, di ballare, ho smesso di fare tutto. Chiamavano mia madre da scuola perché ero spenta e non studiavo più, da danza perchè non ci andavo ma io ho sempre negato di avere un problema. Una sera non mi accorsi di aver indossato un top troppo corto che non copriva la cicatrice e mia madre se ne accorse e preoccupata mi obbligò a raccontare tutto, mi portò a fare una visita e le parole del dottore furono "non puoi più ballare" e lì mi resi conto del casino che avevo fatto. L'unica cosa a cui pensavo quando avevo le ossa del polso sporgenti e non toccavo cibo era alla danza.
Ne sono uscita e me lo sono tatuata sulla pelle questo periodo, sulla schiena dal lato opposto ma nello stesso punto delle cicatrice. Qualcosa di questo periodo mi è rimasto, quando mi sento giù penso di non meritarmi il cibo e anche qui ad amici mi sento costantemente inferiore agli altri- continuai.
-Pensavo di riuscire ad amare nessuno, nemmeno me stessa invece tu mi fai capire che alla fine non sono così pessima- ammisi.
-No non lo sei affatto-
-Mi sono innamorato di te da subito, ho visto nella tua danza qualcosa di diverso che non tutte le ragazze hanno. Non è vero che non sei all'altezza perchè, noi tocchiamo la vita con i gesti ma soprattutto da oggi in poi non sarai mai sola a zittire le voci nella tua testa- aggiunse.
-Grazie Alex- fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Poi accese il telefono.
00.01
Era Natale.
-Buon Natale Alex- sussurrai.
-Buon Natale piccola stella- disse prima di abbracciarmi.spazio autrice
eccomi qui! chiedo scusa per il capitolo un po' pesante ma questa è una delle tematiche che mi sta più a cuore e ho deciso di parlarne nella mia storia per farvi capire che se state passando un periodo come questo non siete soli❤️🩹
a presto<3
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hate me (le stelle lo sanno)
Fanfictionlei ha solo la danza in testa e una grande paura di amare. lui vive tra i tasti di un piano e cerca la sua fiaba. cosa succederà? le stelle lo sanno