La mattina dopo, quando provai ad aprire gli occhi, la prima cosa che sentii fu il devastante mal di testa.
Mi lamentai un po' e voltai la testa verso il letto accanto al mio, dove trovai João a smanettare con il cellulare, fresco come una rosa.
"Abbiamo esagerato ieri sera" dissi affondando la testa nel cuscino.
"Tu hai esagerato, io sto benissimo. Ti ho preparato un bicchiere d'acqua sul comodino" mi rispose, visibilmente divertito dal mio malessere.
Mi misi a sedere sul letto e cercai di capire chi fossi e dove fossi.
"Che vuoi fare oggi?" mi chiese poi.
"Avevo promesso a Dusan che sarei scesa in spiaggia, ma prima mi faccio una doccia e mi ricompongo un po'" dissi mettendomi in piedi.
"Va bene, allora ti lascio alle tue cose. Io devo...passare in un posto"
Lo guardai interrogativa.
"Dove vai?" chiesi.
"Ehm..."
Lo conoscevo troppo bene, stava cercando una scusa da inventarsi per non dirmi la verità.
"Hai conosciuto qualcuna ieri sera!"
"Non ti si può nascondere nulla eh"
"Tranquillo vai, io sono con gli altri" lo rassicurai.
Venne ad abbracciarmi, e dopo avermi detto di stare attenta, neanche fosse mio padre, uscì dalla stanza.
Ne approfittai quindi per darmi una sistemata.
Feci una doccia, indossai un costume carino e presi le mie cose per andare in spiaggia.Mandai un messaggio a Dusan, che mi rispose di essere già arrivato.
"Buongiorno bellissima" mi sorrise il serbo mentre sistemavo le mie cose sulla sdraio accanto alla sua.
"Bellissima stamattina sicuramente no, non dopo ieri sera"
"Zitta che sei stupenda"
Sorrisi e mi sdraiai accanto a lui.
"Fede?" gli chiesi.
"Arriva tra poco"
Passai un po' di tempo in tranquillità leggendo il mio libro, fin quando qualcuno non decise che il mio rilassamento dovesse finire.
Alzai lo sguardo dal libro e vidi Federico arrivare insieme a Riccardo che, con tutte le sdraio libere, decise di venire ad invadere la mia.
"Buongiorno" mi salutò l'italiano.
"Con tutto lo spazio che c'è, dovevi sederti qui, dropflowers?" lo presi in giro.
"Ero attirato da questo posto, si" sorrise.
"Riccardo smettila" lo ammonì Federico.
"Si Riccardo, smettila" ripetè Kenan sbucando da non si sa dove.
Ma che ha, il teletrasporto?
I commenti degli altri non mi importavano, era lui a darmi sui nervi. Che diavolo vuole?!
"Sempre in mezzo alle palle quando mi si avvicina qualcuno eh, Yildiz?"
"Sto solo attento alle cose di cui mi importa"
Che faccia. Dopo quello che mi aveva detto la sera prima tral'altro.
"Sono contenta per te, a me sicuramente non importa di te" gli dissi.
"Guardali, litigano come marito e moglie" sentii dire a Dusan.
Mi voltai per fulminarlo con lo sguardo.
"Ok...me li porto via" rise Federico prendendo con una mano Dusan e con l'altra Kenan.
"Richy vieni?" chiese poi prima di andarsene.
"Ora arrivo" gli rispose.
Lui annuì e si allontanò insieme agli altri.
"Tra di loro, non so chi sia più innamorato di te" mi guardò ridendo.
"No fidati, io e Federico siamo amici, con Dusan idem. Con Kenan bho...non ne ho idea. So solo che a me non importa più nulla di lui" gli dissi.
Mi ascoltò e rimase un attimo a guardarmi.
"Sai...non rimarrò qui ancora molto perché tra allenamenti e...cose varie ,devo tornare a Bologna, e non vorrei avere il rimpianto di non averti chiesto di uscire una sera con me"
Oh no, e ora?
"Guarda...ti ringrazio, ma passo"
Ovviamente lui non se lo aspettava, abituato per come sarà a non ricevere mai un no.
"Dai che ti costa? Niente di impegnativo, una cena...poi ti lascio in pace" insistette lui.
Vabbè dai, cosa avrei dovuto fare sennò? Stare tutti i giorni a lamentarmi per la presenza del
turco?"E va bene, una cena" gli dissi.
Lui sorrise.
@raquel.silva ha aggiunto un contenuto alla sua storia
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Senza te, non è abbastanza || Kenan Yildiz
FanfictionRaquel Silva ha 18 anni ed è nata in Portogallo, ma ha passato gran parte della sua vita in Italia, a Torino. Durante le sue vacanze estive a Ibiza in compagnia del suo migliore amico di una vita, Joao Felix, si imbatte nell'ultima delle persone che...