21.

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Quella mattina, nonostante avessi scuola, mi svegliai tra le braccia di Kenan che dormiva come un angioletto.

La sveglia non era ancora suonata, quindi ero perfettamente in tempo.

Cercai di spostare il braccio del turco che mi teneva stretta a sè senza svegliarlo.

Riuscii ad alzarmi e mi fiondai in bagno per lavarmi la faccia e svegliarmi un po'.

Recuperai i vestiti dallo zaino che mi ero portata dietro apposta e mi preparai.

"Amore mio..." bofonchiò Kenan dal letto, ancora mezzo addormentato.

Mi avvicinai a lui per dargli un bacio.

"Buongiorno" sorrisi.

"Vai a scuola?" mi chiese stropicciandosi gli occhi.

Annuii mentre cercavo di infilarmi quelle maledette jordan ai piedi.

"Vieni qui" mi fece segno di avvicinarmi a lui.

Quanto cavolo amo il modo in cui mi guarda. E quanto cavolo amo lui?!

"Ti aspetto all'uscita e andiamo a pranzo insieme?" mi chiese.

Io annuii, mantenendo una compostezza che non mi si addiceva, dato che dentro di me stavo facendo i salti di gioia.

Come ogni volta che stavamo insieme.

Subito dopo lo salutai con un veloce bacio, uscendo e iniziando a incamminarmi verso la scuola.

Arrivai a scuola e trovai Alyssa intenta a parlare con un'altra nostra compagna di classe, Giada.

"Buongiorno belle, che mi sono persa?"

"Buongiorno, abbiamo appena scoperto di una nuova ragazza che si è trasferita qui, è di quinto ma non sarà in classe con noi. Ne parlano bene" mi illuminò Alyssa.

"Come si chiama?" chiesi.

"Leyla, viene dalla turchia e dicono che è molto bella. Tu ne sai qualcosa di turchia, vero Raquel?" mi prese in giro Giada.

"Dai Issa! Glielo hai detto?" rimproverai la mia migliore amica.

Lei rise e alzò le spalle.

"L'ho obbligata perché l'avevo capito da sola. Hai lo stesso sorriso che avevi quando vi siete conosciuti" sorrise Giada.

Probabilmente arrossii, così decisi di evitare quella conversazione. Rivolsi un dito medio ad entrambe ed entrai in classe.

Cercai di far uscire Kenan dalla mia testa mentre mi concentravo sulla lezione di matematica.

*

"Ti ho preso i biglietti per domani, ho chiesto a Manuel se Thessa potesse farti compagnia e mi ha detto che non c'è nessun problema" mi dice il mio ragazzo fiero di se stesso.

"Grazie amore, finalmente torno a vederti giocare, giuro non vedo l'ora" sorrido.

Come promesso era venuto a prendermi a scuola ed eravamo fuori a pranzo insieme.

"Certo...non mi vedrai segnare come quel mostro di Dusan, ma ci provo" rise.

"Vai benissimo così" lo rassicurai.

Stavo per chiedergli qualcosa, ma notai il suo sguardo fisso sulla porta del locale.

Stava guardando qualcosa. Qualcuno.

Mi voltai e seguii il suo sguardo, una ragazza. Che ha da guardare?

Quando mi resi conto che non aveva intenzione di smettere di guardarla, parlai.

"Ken, potresti almeno fare finta che non la stai guardando?"

Lui tornò a guardare me.

"No...che stupida, credo di conoscerla. Se è lei eravamo amici da piccoli, vivevamo vicini. Ma non capisco cosa ci faccia qui..."

Amica ok, ma allora perché la guarda così?

Anche la ragazza sembrò accorgersi in quel momento di lui, sorridendo un po' troppo per i miei gusti e avvicinandosi al nostro tavolo.

Che palle.

"Kenan?" si avvicinò lei sorridendo al mio fidanzato.

Lui si alzò per abbracciarla e per poco non urlai.

Si scambiarono qualche parola in turco, nel loro mondo, e poi si voltarono verso di me.

"Leyla, lei è Raquel, la mia ragazza" le disse, ma senza neanche troppo entusiasmo.

"Piacere di conoscerti, sono Leyla" mi sorrise.

Oh cazzo, la stessa Leyla che si è appena trasferita e che è nella mia stessa scuola?

Dovrebbe essere una buona cosa il fatto che Kenan la conosca?

E che le sorrida così?

Senza te, non è abbastanza || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora